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6 febbraio 2021: God Save The Queen

Grande festa alla corte di Fran… ah no, sorry Lady Oscar 🙂

Iniziamo con un sorriso per festeggiare il regno più longevo della storia inglese. Sarà che i meme impazzano e ho in testa da giorni quello in cui la Regina Elisabetta tiene in braccio un cucciolo di dinosauro ma lei, con i suoi abiti colorati e cappellini che indossati da qualunque altra donna la farebbero assomigliare a un carciofo, è più vicina a un highlander che a un essere umano.

Elisabetta II ha visto passare la Storia con la S maiuscola: cancellieri, segretari di stato, presidenti di ogni genere e tipo. Con il suo sorriso gentile ha seppellito primi ministri, conservatori, liberali, repubblicani, anarchici, monumenti dello star system, della musica, dell’arte e della finanza.

Il regno della regina Elisabetta II oggi compie 69 anni.

Il 6 febbraio del 1952, infatti, alla morte del suo amatissimo padre, re Giorgio VI, l’erede al trono Elizabeth Alexandra Mary, nata a Londra il 21 aprile 1926, diventa la regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri reami del Commonwealth. Ha 25 anni.

La sua incoronazione, in realtĂ , arriva il 2 giugno 1953, con una cerimonia solenne nell’Abbazia di Westminster.

Figlia maggiore del Duca di York, diventato re con il nome di Giorgio VI, diventa automaticamente erede al trono nel 1936, anno dell’abdicazione di suo zio Edoardo VIII, che sceglie l’amore (ve la ricordate Wallis Simpson?) al regno. In sintesi, alla morte di suo padre, sarĂ  regina.

Sono molti – e sparsi in tutto il mondo – i Paesi ancora formalmente soggetti al potere della corona britannica: Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Giamaica, Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados, Grenada, Belize, Saint Kitts e Nevis, St Lucia, le isole Solomon, Tuvalu, Saint Vincent e Grenadine, Papua Nuova Guinea.

Elisabetta II è anche governatore supremo della Chiesa d’Inghilterra, comandante in capo delle forze armate, Signora dell’Isola di Man e sovrana di Jersey e Guernsey.

Si dice che i suoi sudditi, in tutto il mondo, si aggirino sui 140 milioni. A oggi, è il Capo di Stato in carica da più tempo.

Quello che ci piace ricordare è come il Primo ministro Winston Churchill e la nonna di Elisabetta, Maria di Teck, si opposero al fatto (secondo i costumi patriarcali) che la casa reale inglese diventasse di Mountbatten, il cognome del marito Filippo.

Il 9 aprile 1952, Elisabetta rilasciò una dichiarazione affermando che la Casa reale inglese avrebbe continuato a chiamarsi Windsor. Il Duca di Edimburgo all’epoca ebbe a lamentarsi: “Sono l’unico uomo in tutta la nazione che non può dare il suo nome ai propri figli”. La spuntò nel 1960, dopo la morte di nonna Maria di Teck e le dimissioni di Winston Churchill: il cognome Mountbatten-Windsor fu adottato, infatti, per i discendenti che non fossero titolari di titoli reali.

Nei suoi 69 anni di regno Her Majesty, come sono soliti chiamarla i sudditi, ne ha viste di tutti i colori, compreso il massimo calo di popolaritĂ  alla morte di Lady Diana, l’abbandono del nipote Harry e l’epidemia globale, solo per citare qualche esempio. Ma Elisabetta II sembra passare indenne attraverso ogni tempesta sia essa fisica, metereologica o mediatica.  

Che via sia simpatica o meno, che vi piaccia la monarchia o no, Sua Maestà la Regina, la donna che non ha passaporto ma ha visitato oltre il 60 percento del mondo, non ha la patente ma ha guidato l’auto più di una volta nella sua vita, è un personaggio storico dei nostri tempi di un’originalità più unica che rara.

Ed ecco perché noi, oggi, abbiamo scelto di dedicarle il nostro “God Save The Queen”.

Long live the Queen!

cricol