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Viaggio nel gusto con il Treno di Dante

Un percorso indimenticabile da scoprire durante il weekend, ideale per il viaggiatore che desidera assaporare i colori, i profumi e i paesaggi di una tratta storica immersa in un panorama mozzafiato. Un’ avventura che inizia a bordo del famoso “Centoporte”, un treno che ricorda un’epoca passata dove il tempo sembra essersi fermato.

Un’esperienza di viaggio unica, tra enogastronomia, arte, cultura all’insegna del turismo slow a bordo di un treno storico, che attraversa il cuore dell’Appennino Tosco-Romagnolo alla scoperta delle terre che Dante Alighieri visitò nel suo cammino tra Firenze e Ravenna.

Un percorso incantevole che coniuga celebri città d’arte e borghi medievali completamente immersi nella natura. Ma anche un viaggio nel gusto, alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche che si possono trovare lungo il passaggio del Treno di Dante (www.iltrenodidante.it), pronto a ripartire in questa estate 2022 i sabati e le domeniche dal 4 giugno al 10 luglio e dal 27 agosto al 30 ottobre (escluso il 10 settembre), con una corsa straordinaria martedì 1° novembre.

136 km (da Firenze a Ravenna) a bordo di un treno detto “Centoporte”, messo a disposizione dalla Fondazione FS Italiane, che viaggia sulla linea ferroviaria Faentina, la prima in Italia ad attraversare gli Appennini, si presenta con tre ambienti: uno aperto per la classe standard (all’epoca terza classe), con i caratteristici interni di legno, la prima e la seconda classe con i divani imbottiti e dettagli Liberty, per complessivi 230 posti a cui si aggiungono il vagone postale e la motrice storica. Oggi di treni con queste caratteristiche ne rimangono solo pochi esemplari in Italia e sono considerati dei veri e propri gioielli nella storia del trasporto passeggeri, venendo concessi al pubblico solo per occasioni speciali come questa.

Il Treno storico

Il cosiddetto “100 Porte” è stato uno dei simboli della locomozione ferroviaria italiana, ispirato alle diligenze dei primi del Novecento e caratterizzato da interni interamente in legno che contribuiscono a creare quel senso di eterno che si respira appena si sale a bordo.

Tante sono le porte su ogni lato del treno, quante sono le persone che questo mezzo unico ha ospitato a bordo: da ufficiali, a comandanti fino ad arrivare a infermieri e medici durante la Seconda Guerra Mondiale, quando le carrozze vennero utilizzate come ausilio per i feriti di guerra.

Oggi di treni con queste caratteristiche rimangono solo pochi esemplari in Italia e sono considerati dei veri e propri gioielli nella storia del trasporto passeggeri, venendo concessi al pubblico solo per occasioni speciali.

La storica tratta ferroviaria

A fine Ottocento, le campagne e le lande nelle quali Dante secoli prima aveva compiuto i suoi spostamenti, furono finalmente collegate dalla creazione di una nuova ferrovia inaugurata nel 1893.

La nuova linea ferroviaria fu un vero e proprio prodigio dell’ingegneria per quei tempi e poneva fine a secoli di isolamento, collegando il Tirreno con l’Adriatico e la Fortezza Medicea con i grandiosi mosaici di Sant’Apollinare.

La Seconda Guerra Mondiale lasciò danni pesantissimi a parte della linea che venne ripristinata totalmente e ricominciò il regolare servizio solo a partire dal 1999.

Oggi la ferrovia che collega Faenza a Firenze viene considerata un gioiello turistico di grande eccellenza per chi cerca un’esperienza ricca di storia, immersa in un paesaggio che a tratti sembra essere rimasto tale e quale al tempo di Dante.

L’itinerario enogastronomico del Treno di Dante

Il treno parte da Firenze, la città dove Dante è nato nel 1265. La città offre tantissimi luoghi da visitare che raccontano il Poeta, tra cui la Casa di Dante e la vicina Chiesa di Santa Margherita, dove il Poeta incontrò Beatrice, che la tradizione vuole sia sepolta qui. E ancora il profilo del Poeta scolpito sul pavimento della piazzetta della Chiesa, mentre la maschera di Dante è custodita a Palazzo Vecchio. Cosa mangiare: i semplici piatti tipici, dalla bistecca alla “Fiorentina” alta e al sangue, ai primi come la Pappa al pomodoro e la Ribollita. Nei chioschi si ordina il Lampredotto, due fette di pane di toscano abbracciano una trippa cotta a puntino. Cosa bere: oltre al fiorentino Chianti Docg, anche gli altri celebri toscani come il Brunello di Montalcino Docg e il Nobile di Montepulciano Docg.

Si prosegue verso Vaglia, il primo comune del Mugello (Fi), per poi raggiungere la prima fermata di Borgo San Lorenzo (Fi). Cosa mangiare: gli Zuccherini del Mugello, biscottini tondi, bucati nel mezzo, profumati di anice, e il Pane del Mugello, senza sale come da antica tradizione artigianale. Cosa bere: per diversificare “la bevuta” precedente, il Chianti Classico Docg, invecchiamento minimo di 24 mesi.

Il treno poi riparte verso Ronta (Fi), Scarperia e San Piero a Sieve (Fi) – due paesi uniti da sempre e dominati dalla famiglia dei Medici – per continuare sulle colline di Vicchio che ha dato i natali a Giotto e Beato Angelico. Oltrepassato Crespino del Lamone (Fi) – borgo noto per la qualità dell’acqua e le fontane – il treno prosegue e sosta a Marradi (Fi), la cittadina appenninica dove nacque il poeta Dino Campana. Cosa mangiare: il Marrone del Mugello IGP, base di tanti squisiti dolci e la Farinata con le Leghe, fatta con cavolo nero, farina di mais e fagioli. Cosa bere: una produzione, coraggiosa e difficile, vista la zona montana, è quella del Pinot Nero e la Malvasia.

Tappa successiva a Brisighella (Ra), patria del nobile Olio Extra Vergine d’Oliva “Brisighella Dop” e del Carciofo Moretto, piccolo e rustico, mai modificato geneticamente e che cresce solo qui: nei versanti più esposti al sole dei calanchi gessosi. Da bere: siamo entrati in Romagna è inizia anche il viaggio nei tanti vitigni di questa terra. Partiamo con il bianco Pagadebit Doc. Deve il suo nome perché in passato i mezzadri vignaioli riuscivano a pagare i debiti con questa uva, dalle rese sempre ottime. Ottimi anche i Trebbiano di Romagna Doc.

Arriviamo a Faenza (Ra), famosa in tutto il mondo per la ceramica artistica. Da mangiare la pasta tipica della città: i Curzul. Il termine significa laccetti di scarpe, per via della forma. Sono stringhe a sezione quadrata, più spessi e più corti dei tagliolini. Il sugo per i Curzul è quello rosso allo Scalogno di Romagna Igp, meglio ancora se con le carni di Mora Romagnola, una antica razza suina autoctona. Da bere: siamo nel cuore della produzione dei due vini simboli della Romagna, il re Sangiovese Doc e la regina Albana Docg nelle versioni secco, dolce, passito e spumante, ma anche l’autoctono Centesimino (o Savignon Rosso).

Infine Ravenna, la città in cui il Sommo Poeta completò la composizione del ciclo della Commedia e trascorse gli ultimi anni della sua vita fino alla morte nel 1321. Qui si erge la Tomba del poeta vicino alla quale sono stati inaugurati recentemente il Museo e la Casa dedicati al Poeta. Da mangiare: la Piadina romagnola Igp, il più famoso degli street food, preparata espressa nei variopinti chioschi, farcita con Squacquerone di Romagna Dop o salumi e affettati tipici. Senza dimenticare Cappelletti, Strozzapreti, Tagliatelle al ragù e Spoja lorda (è un modo dialettale per descrivere quando il ripieno in una pasta è scarso e perciò s’intende che la sfoglia è appena sporcata), carni di razze autoctone e sano Pesce Azzurro dell’Adriatico. Da bere, gli autoctoni rossi della “bassa” Tundè Igt e Burson Igt.

Nelle giornate di domenica (5 giugno, 12 giugno, 19 giugno, 26 giugno, 3 luglio, 10 luglio, 28 agosto, 4 settembre, 11 settembre, 18 settembre, 25 settembre, 2 ottobre, 9 ottobre, 16 ottobre, 23 ottobre, 30 ottobre, 1 novembre) il Treno di Dante parte da Firenze alle ore 8.50 per giungere a Ravenna in mattinata (ore 11.57) dove rimarrà in sosta in stazione sino alla ripartenza, prevista per le ore 17.54. Quattro le fermate intermedie: Borgo San Lorenzo, Marradi, Brisighella e Faenza, tutti luoghi che hanno segnato la vita di Dante.

Nelle giornate di sabato, invece,si può scegliere la nuova formula “crociera”. In questo caso vi sono tre soste tecniche e la sosta prolungata (1 ora e 30) a Brisighella (4 giugno, 18 giugno, 2 luglio, 27 agosto, 24 settembre, 8 ottobre, 22 ottobre) o Faenza (11 giugno, 25 giugno, 9 luglio, 3 settembre, 17 settembre, 1 ottobre, 15 ottobre, 29 ottobre). Con la formula “crociera” i viaggiatori possono completare l’acquisto con le opzioni di escursione/degustazioni nelle due città, tra le quali: degustazioni di olio o gelato tradizionale e visita al Borgo Medievale di Brisighella (uno dei più belli d’Italia), la scoperta delle tradizioni ceramiche artistiche e della neoclassica città di Faenza.

Il servizio sul Treno di Dante è, inoltre, personalizzato e di alta qualità: su ogni vettura è presente un’assistente di viaggio che si occupa di accompagnare i viaggiatori nella loro esperienza e narrare la storia dei luoghi toccati durante l’esilio dell’Alighieri, che più ne influenzarono l’esistenza e l’opera.

I biglietti per il Treno di Dante sono in vendita sul sito www.iltrenodidante.it.

foto credits iltrenodidante.it