Provate ad immaginare quanti ricordi avete associati al mangiare una fetta di anguria da soli.
Bene.
Ora provate a ricordare quanti ne avete invece mentre mangiate una fetta di anguria in compagnia.
Immagine che le due liste abbiano uno spessore diverso, sia in lunghezza che in profondità dei ricordi. Almeno lo spero.
È il frutto estivo per antonomasia, assieme al suo cugino melone, ma la sua grandezza lo rende per forza di cose un frutto condivisibile e condiviso.
Un’anguria difficilmente la apri per mangiarla da solo.
(anche se conosco un paio di persone che lo farebbero)
Un’anguria la apri per poterla condividere, anche fosse solo con una persona dopo cena, o come merenda di un pomeriggio soleggiato d’estate, al mare con gli amici o nell’immancabile grigliata di ferragosto, dopo il pranzo al grido di battaglia di “Chi vuole una fetta di anguriaaa?!?!”.
E se sei all’aperto non si può non mangiare sputandone poi i semi per terra, aspettando rigorosamente di vederne i germogli in un paio di settimane. Questa cosa mi fa ridere perché pensavo fosse una verità assoluta sull’anguria, mangiarla sputandone i semi.
La prima volta che mangiai un’anguria in Puglia mi stupii di veder mangiare tutto, anche i semi, e come mi sentii fuori luogo, in quell’abitudine che non rientrava nelle loro usanze, a sputare i semi di nascosto…
Ma il ricordo più bello legato all’anguria è legato ai ricordi di ragazzina, di quando si passavano le estati in campeggio, e per la festa del Redentore, molto importante per noi veneziani, venivano organizzati i giochi estivi. Erano una serie di giochi che si disputavano tra le famiglie del campeggio, che prevedevano varie abilità e prove, dallo slaloom sulla sabbia, alle semplici partite a bocce o beach volley, e poi c’erano le gare di velocità. Tra cui il mangiare una fetta di anguria nel minor tempo possibile, ovviamente con le mani legate dietro la schiena. E chi se lo dimentica il divertimento di sporcarsi il viso da orecchio a orecchio affossando i denti in quelle fettine sottili, non solo per battere il record, ma proprio per divertirsi.
Sarà per questo che la fetta di un’anguria ci ricorda tanto un sorriso. È quella sensazione che ti nasce quando la mangi, quando affondi i denti in quel succoso e zuccherino strato che solo nell’addentarla ti fa sorridere.
A proposito di socialità, rispetto a quella moderna, quella dei social, delle foto belle e dei selfie, almeno una volta nella vita avrete usato una fetta di anguria per farne uno smile, o simulandolo mettendola davanti al viso a farvi sorridere.
È una delle foto estive a cui non si riesce proprio a resistere!
D’altronde l’estate è così, fresca sorridente e dolce che è impossibile non condividerla con gli altri.
Alessandra