Per restare in tema con la falsità che avevamo iniziato a vedere all’interno della florigrafia attraverso il manzaniglio, oggi proponiamo uno dei fiori più apprezzati e allegri di sempre: il girasole.
E qui già si storce il naso, il girasole ai giorni nostri è tutt’altro che inerente alla falsità, anzi, viene spesso visto come simbolo non solo di allegria e vitalità – per i legami con il sole in quanto astro – ma anche, eventualmente, di amore appassionato e non corrisposto; quest’ultima inclinazione è dovuta a un mito che ci viene riportato, tra gli altri, dal famoso autore latino Ovidio, nelle sue metamorfosi.
Il mito vuole che una ninfa di nome Clizia fosse innamorata del dio del Sole, Apollo, ma egli lo era a sua volta della principessa Leucòtoe, figlia del re degli Achemenidi. Allora Clizia, trascurata da Apollo e pertanto gelosa della ragazza, decise di svelare al re l’unione della figlia con il dio del Sole, comportando la prematura morte di lei, che venne seppellita viva. A seguito della vicenda, Apollo non volle più rivolgere alcuna attenzione alla ninfa, allora lei, distrutta dal dolore, smise di nutrirsi e abbeverarsi – se non delle sue stesse lacrime – fino a quando, dopo essere arrivata all’auto consunzione, per un atto di compassione divina venne tramutata in un fiore capace di seguire i “movimenti” del sole, il girasole, di modo che potesse continuare a guardare il proprio amato.
Tuttavia alle origini della florigrafia stessa – quindi, in linea di massima, due secoli fa –, il girasole prendeva il suo significato da un’usanza in particolare.
Pare che alcune popolazioni peruviane riproducessero il fiore usando l’oro, in omaggio al Sole in quanto ente generatore, e che questa tradizione sia arrivata persino nei paesi orientali, dove però ha preso una piega inaspettata, divenendo quasi una moda l’imitare sia i frutti che i fiori usando minerali e metalli preziosi, cosa che tuttavia non permetteva di portare cibo in tavola, tanto che si dice che la moglie di un uomo benestante di Lidia, il quale per i lavori in miniera aveva trascurato i campi, un giorno gli presentò portate di pietanze d’oro, accompagnando il tutto con una frase: “si raccoglie solo ciò che si semina, valuta se l’oro è così prezioso”. Da allora il girasole è sinonimo di falsa ricchezza, poiché il tutto ha avuto origine da lui.
Silvia Costanza Maglio