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Niente è per caso

Tutti lo definiscono un anno difficile, un anno in cui la nostra normale routine e quotidianità, che tanto odiavamo, è stata scossa da una terribile pandemia che ci ha fatto fermare totalmente.
Tutto ha iniziato a rallentare fino a fermarsi in uno scenario post-apocalittico.
La frenesia si è trasformata improvvisamente in calma.
Ci siamo ritrovati ad ascoltare i telegiornali con apprensione e a volte con terrore, sentendo di giorno in giorno i numeri dei contagiati e purtroppo dei deceduti, aumentare a dismisura.
Ci siamo ritrovati a guardare il mondo, senza viverlo.
Ci siamo ritrovati inermi davanti agli eventi, quasi fosse una guerra, anche se qualcuno l’ha definita tale.

Mi sono fatta trascinare in una spirale di negatività e ansia che quasi non respiravo.
Poi, in un barlume di lucidità, l’ottimismo ha fatto nuovamente capolino portando un po’ di luce.
Ho spento la televisione, ho aperto le finestre e ho guardato il mondo.
Quel mondo che fino a tempo prima nemmeno mi accorgevo esistesse perché non avevo quasi il tempo di respirare.

Ora, invece, sono consapevole dei miei respiri (e sospiri!), mi accorgo del cielo azzurro, dei fiori, del profumo del pane appena sfornato (perché, diciamocelo, quanto pane abbiamo sfornato in quarantena?). E di tante altre cose che prima passavano inosservate.
Apprezzo la buona musica, un film emozionante oppure un libro. O starmene a letto un po’ di più senza preoccupazioni.
Tutte cose, che fin prima facevo come un automa e che non ero più in grado di godermi.
Ho voluto essere resiliente nei confronti di questo momento di gran difficoltà che l’umanità stava vivendo. Ho voluto pensare alle cose che mi stava insegnando quell’esperienza di isolamento e credetemi, sono state tante.

Ho scoperto la forza dell’amore prima di tutto. Perché il non poter vivere chi ami è davvero doloroso.
Ho scoperto il potere dell’abbraccio, gesto di una potenza assoluta prima totalmente dimenticato.
Ho scoperto la bellezza di un sorriso, nascosto dietro una mascherina. Talmente forte che abbiamo imparato a sorridere con gli occhi.
Ho scoperto la gioia di salutare uno sconosciuto per strada, solo per averlo incrociato entro i limiti dei 200 metri, dopo molto tempo che non vedevi nessuno.
Ho scoperto l’immensità del silenzio di un mondo tendenzialmente rumoroso.
Ho scoperto la natura riguadagnarsi i suoi spazi che l’uomo con arroganza gli ha portato via e a guarirsi le ferite causate dal menefreghismo dell’umanità.
Ho scoperto il potere della preghiera, della meditazione, del rimanere con noi stessi e la nostra anima poco ascoltata.
Ho scoperto che l’uomo è capace di una forza di volontà senza limiti, di una bontà d’animo e di compassione oramai sconosciuta.
Ho scoperto che tutto capita per una ragione.
Forse dovevamo solo fermarci. Per riscoprirci.
E io non voglio più ricominciare a correre.


Michelle Manias