The Power of Love: Sior Pare e Siora Mare

Dicono che l’amore sia la forza più potente al mondo. Probabilmente è così, o almeno lo spero. Siora Mare è ricoverata in una Rsa da marzo 2019. Per il Sior Pare non è stato facile staccarsi da lei, dopo più di cinquanta anni insieme, anche solo svegliarsi al mattino deve essere un trauma. Poi, considerando che è andato in pensione molto giovane, pensate. Giornate intere sempre insieme, i loro riti, giocare a carte ogni sera prima di cena, dividersi i compiti familiari, prendersi in giro per ogni cosa. Fino al prendersi cura di lei ogni giorno, dandole le medicine agli orari giusti, preparandole i pasti, aiutandola in ogni cosa.

Eppure si ricomincia a vivere anche senza, a fatica inizialmente, ma poi ci si fa un po’ l’abitudine, anche se ci si sente sempre a metà, monchi. Inizialmente la andava a trovare due o tre volte a settimana, poi c’è stato il Covid, mesi senza vederla, le videochiamate, poi il poterla vedere da dietro una finestra mezz’ora a settimana. Fino a quando, finalmente, si sono potuti incontrare di persona, dal vivo. Sempre con mascherina e mille accorgimenti, ma di nuovo insieme. Piccoli passi che, chi più chi meno, tutti abbiamo dovuto intraprendere in questi due anni difficili.

A settembre è stata operata per un blocco intestinale, nulla di grave per fortuna, dieci giorni in Ospedale (in cui lui non ha potuto vederla) e poi tornata in Rsa come nuova. Quasi sempre allegra, sorridente e con tanta voglia di cantare, ma comunque debole e con poco appetito. Così la sua visita settimanale si è trasformata in un “farle compagnia mentre mangia e cercarla di viziare un po’ per invogliarla a farlo”. Non sempre è facile, va molto a giornata, e spesso non ci riconosce nemmeno più.

Eppure… appena lo vede e lo riesce ad inquadrare un attimo tra mascherina e camice ecco che inizia a sorridere. Gli occhi non mentono mai. Nascono così i dialoghi più surreali, fonte di risate anche per i bravissimi e gentilissimi Oss, infermieri, ecc.

  • Siora Mare?
  • Fia mia, de boto xe finìo Carneval!
  • Eora Chicca mia, come ti sta? Cossa ti ga fatto in ‘sti giorni? (Allora Chicca mia, come stai? Cosa hai fatto in questi giorni?)”

Siora Mare già ride, inizia a raccontare la sua giornata convinta di avere un’età indefinita tra i 15 e i 40 anni. Abita sempre ancora a Venezia, i suoi genitori sono vivi e, anche se nella realtà è inverno, nella sua testa è sempre estate e spesso al mattino sono andati in spiaggia. Inizia spontaneamente a mangiare, intanto il Sior Pare è sempre pronto a farla ridere. Dal nulla canta, tra un boccone e l’altro. Esprime così tutta la sua gioia. E lo fa sguaiatamente, storpiando le note apposta.

Ha un repertorio che varia da “La Mula de Parenzo“, “Campagnola Bella“, “Romagna mia” (che diventa spesso “Montagna”) a varie canzoni veneziane. Intanto mangia di gusto, attendendo il dolcetto che arriva puntuale a fine pasto. Il Sior Pare poi si sa, ama cantare. Ed ecco che dal nulla partono in un Duetto improvvisato, lasciando tutti di stucco.

Il Sior Pare e la Siora Mare cantano insieme

Dicono che l’amore sia la forza più potente al mondo. Di certo quello che li lega da ben 58 anni lo è.