Sauris

Il giorno in cui sono nata il mio papà si era inerpicato in una strada tortuosa, in mezzo alle montagne della Carnia, con il suo camion (che ancora mi chiedo come facesse a passare!) per arrivare in un piccolo paesino dimenticato dal mondo: Sauris. Ma né io né lui questo paradiso lo abbiamo mai dimenticato.
È diventato per noi, negli anni, la nostra “casa”, il nostro rifugio dove andare almeno una volta l’anno per ricaricare le batterie, commemorando silenziosamente il giorno in cui lui è diventato il mio papà e io sua figlia.

Questo paesino, si trova in Carnia, nell’alto Friuli, in una vallata abbracciata dai monti e dai boschi, dove il tempo sembra essersi fermato. La strada per arrivare racconta già la particolarità del posto: dopo una serie di tornanti che, soprattutto con il brutto tempo e con la neve, ti fanno voglia di tornare indietro dalla paura, la natura inizia a dare il suo spettacolo, grazie anche all’uomo che con rispetto alla natura si è creato dei varchi: le gallerie sono scavate nella roccia e mentre ci passi in mezzo hai come la sensazione di passare all’interno delle viscere della montagna e dentro di te senti la voglia di ringraziare Madre Natura per averti concesso il passaggio.

Quando poi iniziano gli ultimi tornanti, già inizi a scorgere Sauris di Sotto, con poche case rimesse a nuovo, di recente, ma dove la tradizione si scorge ancora viva dal semplice modo in cui gli abitanti hanno di accatastare la legna come a creare un dipinto. Arrivati in paese, la prima cosa da cui vieni attirato è il rinomato prosciuttificio, dove si possono degustare piatti del rinomato Prosciutto Crudo (e vi consiglio di mangiarlo lì e non portarlo a casa perchè non ha più lo stesso sapore!) e bere la famosa Zahrebeer di canapa.

Camminando su e giù per le viuzze del paese, ci si accorge che la frenesia della vita giù in pianura sembra non essere mai arrivata qua sù.
Avendo la fortuna di trovare alcuni dei poco meno di 400 abitanti del comune parlare fra loro, si rimane frastornati nel sentire il dialetto che viene utilizzato esclusivamente in questa valle, il saurano, oltre al friulano e all’italiano. È un dialetto di origine tedesca, appartenente al gruppo linguistico del bavarese meridionale e fortunatamente tutelato dallo Stato Italiano dal 1999.

Dopo una pausa relax ammirando il panorama dalla terrazza dell’Hotel Morgenleit, si può salire alla scoperta di Sauris di Sopra. Sembra quasi uno specchio del sottostante paesino, ma la particolarità, almeno per me, non è nel paesino, ma in un minuscolo agriturismo che si trova in mezzo al bosco a circa 2 km dal centro, raggiungibile anche in auto, ma la bellezza sta proprio nel raggiungerlo a piedi.
L’agriturismo Monte Ruke, dalla Signora Derna, è la ciliegina su una torta già gustosa. Il panorama che si osserva da qui è da mozzare il fiato: una vista sulla vallata, giù fino al lago artificiale, immersi nel silenzio e nella natura.

Vengo qui da quando avevo almeno un anno e da rustica casetta, con pavimento fatto di terra battuta e stufa economica dove si cucinava al momento il frico con la polenta e dove si scaldava il latte appena munto, si è trasformato un vero e proprio agriturismo, ma l’autenticità delle persone e la genuinità del cibo è rimasta intatta. I piatti che vengono serviti sono una goduria per il palato: dai canederli al frico, per finire poi al dolce fatto in casa. Il tutto contornato dalla natura e dagli animali, a cui la Signora Derna è molto affezionata. E prima di andare via, non dimenticatevi di assaggiare una delle innumerevoli grappe preparate proprio dalla Signora Derna.

Durante l’anno, il paese offre molte attività ed eventi come la Festa del Prosciutto nel mese di luglio, durante la quale il paese si trasforma in un ristorante a cielo aperto e ogni borghetto è specializzato da un piatto (da provare assolutamente la crostata di
fragole con la farina di polenta!), oppure il Carnevale Saurano e la notte delle lanterne, a febbraio. (per ulteriori informazioni: www.sauris.org)

È un luogo incontaminato, unico nel suo genere, sia per la tipicità che lo caratterizza sia per il legame affettivo che mi lega a questo posto. Abbiamo sofferto quando un paio di anni fa l’uragano ha colpito la valle radendo al suolo interi boschi e lasciando il paese isolato per mesi, con l’energia solo dei generatori.
Sauris per noi è un tesoro, solo nostro, che quasi i cambiamenti che troviamo di anno in anno e il turismo che sta prendendo piede un po’ ci disturbano. Ma va bene così. Questo angolo di paradiso ha tutto il diritto di essere conosciuto, ammirato e conservato con estrema cura perché ci sono persone che qui ci hanno lasciato il cuore.
Come noi.

Michelle Manias