Se hai tanto sonno, dormi. E il caffè non serve

È sempre stato la mia consolazione, lo spunto necessario ad affrontare la giornata, un amico corroborante e sincero a volte eccellente, altre volte decente, a volte “infrequentabile”, ma in ogni caso un amico vero.

Notti trascorse con gli occhi sui libri o davanti allo schermo di un computer o fissi sul soffitto, incapaci di chiudersi per farti scivolare nell’abbraccio più o meno morbido di un materasso e di quel suo fido compagno fresco e profumato che è il cuscino. Sono una coppia vincente questi due, imbattibili sui lunghi, medi e corti periodi che scandiscono il ritmo inarrestabile del vivere quotidiano.

A parte il purtroppo breve spazio della spensierata infanzia, l’incessante cammino del tempo è una tassa senza fine che deve essere pagata ogni secondo ma che, al contrario dei balzelli pretesi dallo Stato senza ritorni di alcun genere, contraccambia con qualcosa di unico e irripetibile che è la nostra vita in ogni sua bella o brutta espressione che, vogliate o no, in ogni caso è la più grande avventura che dobbiamo affrontare. E qui arriva però la necessità di disporre di armi in grado di difenderci dai quotidiani assalti del vivere, sono tante e disparate (a volte “disperate”, ma tralasciamo per non incorrere in estreme complicanze da fegato ingrossato) tutto sta trovare quelle giuste e potenti. Poi ce ne sono alcune a disposizione quotidiana come gli amici di cui all’inizio e quale migliore se non lui, lo scuro e odoroso signore delle notti in bianco e delle mattine con sonno da competizione olimpica: il caffè!

Il solo borbottio della moka messa a bollire sul fornello e che sta per esprimere il suo traguardo istituzionale è sufficiente a risvegliare i neuroni ancora assopiti se non addirittura vigliaccamente nascosti dietro la prima circonvoluzione cerebrale e dalla quale hanno alcuna intenzione di venire fuori. E quel profumo che si spande e avvolge ogni cosa, capace di guidarci a occhi chiusi verso la tazzina a mo’ di automa è una delle prove dell’esistenza di un Essere superiore. E comincia la giornata.

Le doti del caffè sono tante e scientificamente provate, è un vero alimento dotato di proprietà sia rilassanti che eccitanti, possiede olii aromatici che funzionano come una terapia sensoriale a prezzi popolari, conserva le amicizie e, udite udite, non serve a una cippa per combattere il sonno.

Il mito di milioni di studenti, lavoratori, uomini e donne di tutti i tempi è crollato! La caffeina può funzionare per brevi periodi  e aiuta a “stare svegli” ma solo se la mancanza di sonno non si è protratta per troppo tempo (si parla di ore, non di giorni oltre tutto – vedi la rivista scientifica Focus – non migliora le funzioni cognitive nei cervelli annientati dalla carenza di sonno.  Insomma, in questo caso mai detto popolare fu mai più corretto: il sonno perso non si recupera.     

E poi, inattesa, arriva una sorta di rivincita per questa bevanda dalle mille sfumature di gusti e profumi: da uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, si è scoperto che la caffeina o meglio una sua proteina, ha proprietà in grado di contrastare la crescita delle cellule del melanoma umano e di contrastare anche la crescita delle cellule responsabili delle recidive.

Tra lo scrivere, il pensare e il cercare notizie la notte è arrivata a passo di carica, il sonno si fa sentire e vado a farmi un caffè, per stare sveglio.

Ettore Collini