Stamane dal mio fruttivendolo di fiducia, ci sono i fagioli novelli in offerta!
In una cassa ce ne sono un sacco da sbucciare da sola, ma non resisto, e con qualcuno li dividerò. Si trova sempre qualcuno con cui condividere le cose belle.
Chi di noi non ha mai sbucciato fagioli o piselli nella sua vita?
Se non l’avete fatto, lo dovete fare! O per lo meno, farlo fare ai vostri figli o nipoti!
È un’esperienza, un ricordo, che rimane indelebile nella mente di ogni bambino.
Da quando ero piccola ne son cambiate di cose, ma credo che sbucciar piselli e fagioli sia stata la mia prima esperienza nell’aiutare in cucina.
Un passo importante per un bimbo, poter aiutare a fare, essere parte del processo di preparazione di un piatto, essere partecipe di tutto quel processo di elaborazione del piatto finale.
I coltelli non li possiamo usare, le forbici neanche, e allora? Sgrana i piselli o i fagioli!
Maria Montessori inserisce questa attività nei suoi esercizi già a partire dai 24 mesi.
È un esercizio che stimola la motricità fine, in questo caso aiuta il bambino a migliorare la prensione di oggetti piccoli, come possono essere i fagioli, la coordinazione oculo-manuale e soprattutto stimola la concentrazione.
Eh si, perché un compito che per noi è così facile e scontato, per un bambino è tutto una scoperta. Basta farglielo vedere e provarlo assieme e poi lui cercherà di ripeterlo, o di trovare e scoprire il suo modo di aprire il baccello.
Non importa quanto il bambino ci metterà ad aprire un singolo baccello, o a prendere i fagioli uno alla volta. E non importa nemmeno se aprirà il baccello in modo diverso da come lo facciamo noi, lasciatelo fare.
Ciò che conta sono la scoperta e l’autonomia con cui impara a farlo un passo alla volta.
Non importa se ci metterà 10 minuti a sbucciare un intero baccello e prendere 6 fagioli.
Non è una gara. Ma può essere molto divertente!
Si scoprono i profumi, i sapori, le sensazioni tattili e motorie per svolgere quel compito.
Quando si cresce poi si ha tutto il tempo di affinare la tecnica, di esser parte di un processo più grande, di cucinare cose che hai preparato tu. Quando si cresce, si può fare a gara con i propri familiari.
Chi riesce a sbucciare più fagioli nel minor tempo?
Chi ha il maggior numero di fagioli nello stesso baccello?
Ci son molte attività che, con un po’ di fantasia, si possono fare.
Ma la più importante è il tempo che dedichiamo al bambino nello svolgerla insieme.
Insieme non significa farla noi al posto suo, significa stargli accanto, continuare in modo che lui veda come si fa, e lasciarlo fare, fargli raggiungere i propri risultati da solo.
Di tutto questo, è proprio quel tempo, quella cura nello stare accanto nel fare un’attività insieme, che ricordiamo con più serenità dei momenti passati con i genitori o i nonni.
Chi se lo ricorda quanti fagioli abbiamo sbucciato, o di chi ha vinto quella gara di fagioli in un minuto?
Ma chi se lo dimentica quel tempo e quella cura nel farlo tutti insieme?
Alessandra Collodel