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I luoghi del cuore – Il monte Lussari

Ho sempre creduto che seguire il proprio cuore ti porti a percorrere delle strade a volte impervie, a volte calme, a volte trafficate, ma sempre e comunque uniche nel suo genere. 

Sebbene il famoso detto dica che non è la destinazione, ma il viaggio che conta (ed effettivamente molto spesso è vero!), ci sono dei luoghi che abbiamo raggiunto che ci sono rimasti nel cuore perchè ci hanno regalato delle emozioni intense.

I viaggi al momento sono sospesi, come ben sappiamo, ma questo non ci impedisce di partire con la mente verso quei posti che vorremmo visitare, pianificandone magari ogni dettaglio, o ricordare quelli che ci sono rimasti nel cuore per quanto ci hanno donato. 

Vi racconterò a cuore aperto i miei viaggi, portandomi nei miei LUOGHI DEL CUORE, ovvero i posti che ho visitato e dove ho lasciato una parte di me nella speranza di tornare a riprenderla! 

Non potevo non partire dal mio amato Friuli, raccontandovi di un posto magico, unico nel suo genere. 

Credo di aver avuto non più di 10 anni l’ultima volta che ci ho messo piede e ogni anno mi riprometto di ritornare, ma non riesco mai (è però in elenco tra i buoni propositi del 2021!). 

Nel cuore delle Alpi Giulie, a pochi passi dal confine con l’Austria, c’è un monte alto circa 1800 metri (non tra i più alti della zona) che ospita nella sua cima un piccolo borgo che circonda un convento e il suo omonimo santuario: IL MONTE LUSSARI.

La leggenda narra di un pastore locale che abitualmente portava le sue pecore sui pascoli del Monte Lussari. In una giornata tranquilla, all’ora dell’Ave Maria, il pastore si inginocchiò per la sua preghiera. Una volta terminato, si alzò e non trovò più il suo gregge. Cominciò disperatamente a cercarlo in lungo e in largo non dandosi per vinto. Ad un certo punto sentì un belato provenire da lontano, verso la cima del monte. Incredulo, le ritrovò tutte insieme, inginocchiate verso un cespuglio di pino mugo che custodiva una statua di legno raffigurante la Madonna con il Bambino. Il pastore raccolse delicatamente la statua e la portò al parroco di Camporosso che la mise al sicuro in un armadio, consapevole che si stava trovando di fronte ad un fatto miracoloso. Il giorno successivo, il pastore riportò il suo gregge nei pascoli e si ripetè nuovamente l’esperienza vissuta: il gregge sparì e venne ritrovato nei pressi di un cespuglio di pino mugo che custodiva ancora una volta la statua della Madonna con il Bambino. E così il terzo giorno. 

La notizia arrivò alle orecchie del Patriarca di Aquileia che decise di edificare, nel 1360, una chiesa sul luogo del ritrovamento della statua della Vergine.

Ricostruito dopo la Grande Guerra e rinnovato nel 2000 in occasione del Giubileo, negli anni il santuario ha sempre richiamato oltre che molti fedeli, anche tanti turisti.

Infatti è una magnifica meta sia d’estate che d’inverno, raggiungibile tramite cabinovia oppure inforcando il Sentiero del Pellegrino che si snoda tra i boschi di Tarvisio (da Camporosso sentiero CAI 613, 1000mt di dislivello ca., risalita 2 ore e 30 minuti ca.). Stupenda anche la pista da sci, una delle più entusiasmanti della regione. 

È un luogo magico, unico, in ogni stagione. Ma quando d’inverno la neve ricopre tutto (e credetemi, quassù ne cade moltissima tanto che a volte non ci si accorge se si sta camminando sulla strada o sul tetto di una casa!), il borgo viene avvolto da un incanto mai visto prima, quasi da sembrare dentro una di quelle palle di vetro di neve. Sebbene le temperature siano polari, si respira un’aria che riscalda il cuore e riconnette con la propria anima. 

Che dire, una meta non troppo lontana, dove passare un weekend fuori porta (dormendo proprio lassù, volendo!), in un luogo dove il tempo sembra si sia fermato e la pace regna sovrana. Un posto per rigenerarsi, appena ci sarà possibile.

Buon viaggio!

Michelle