Il punto di vista

Le nostre convinzioni, che siano scelte libere o indotte, creano un modello con il quale interpretiamo e strutturiamo la realtà. Questo modello vieni chiamato Paradigma di realtà personale, ovvero “il nostro punto di vista”.

Se vogliamo dare uno sguardo molto alto alla coscienza, scopriamo che è composta da punti di vista e da una capacità di ragionare a essi correlata, cioè osservazione, integrazione, previsione, azione. Significativo è che quando cambiamo punto di vista, cambia anche la nostra capacità di ragionare.
Il punto di vista determina il modo in cui vediamo il mondo e noi stessi. Se qualcuno non ci piace è un punto di vista. Anche quando sentiamo che la nostra idea poggia su solide basi c’è il piccolo sospetto che qualcun altro possa pensare in modo diverso dal nostro. Naturalmente pensiamo di avere ragione e l’altro torto.

Quando proteggiamo il nostro punto di vista stiamo rifiutando di vedere che ne esistono altri. Come quando diciamo: “ Ognuno ha il diritto di vedere le cose a modo suo” oppure “Non cambio il mio punto di vista solo perché tu non sei d’accordo “. Ecco anche questi sono punti di vista. Punti di vista fissi.

Quando noi ci chiudiamo dentro i nostri punti di vista, ci chiudiamo fuori da altri punti di vista. E mentre limitiamo la nostra disponibilità a vedere qualcosa, limitiamo contemporaneamente la nostra capacità di osservazione, la nostra capacità di integrare, di prevedere e di agire. La nostra capacità di relazionarci con gli altri subisce dei limiti. Limitiamo la nostra capacità di gestire la vita. La nostra capacità di gestire il cambiamento viene limitata. A volte una piccola cosa, come mostrare a qualcuno come cambiare deliberatamente il suo punto di vista senza rimanere stupefatto, può produrre un notevole recupero del piacere di vivere: i problemi scompaiono e ricompaiono le opportunità. È un semplice atto dalle magiche conseguenze. Quante possibilità di scelta abbiamo avuto nel selezionare i nostri attuali punti di vista? Probabilmente non tante quante avremmo potuto averne. È necessario recuperare la nostra capacità di scegliere. Dovremmo provare diversi punti di vista senza doverne adottare neanche uno. Potremmo notare che, dopo aver provato parecchi punti di vista, ce ne sono uno o due a cui torniamo solo perché li troviamo interessanti e ci piace la sensazione che ci danno.

Immancabilmente i punti di vista che assumiamo dopo un’ampia esplorazione sono più flessibili, responsabili e compassionevoli di qualunque punto di vista indotto che ci sia mai stato affibbiato da chicchessia. Essere capaci di avere punti di vista diversi è ciò che ci rende “umani”.

Maura Luperto