La bellezza

Ciascuno di noi è un’impronta nell’universo, sul nostro corpo e sul nostro viso l’infinito si traduce in un codice segreto… ma non indecifrabile.
Da sempre l’uomo ha cercato di decodificare questo codice con l’arte o antica scienza della fisiognomica e nei secoli si sono susseguiti filosofi, medici e più recentemente psicologi, che ci hanno fornito chiavi di lettura differenti della biotipologia.

Bellezza vuol dire salute. Salute vuol dire energia che fluisce liberamente nel nostro organismo. Quando il corpo è vivo, sano dentro e libero da tensioni croniche, è sicuramente bello e vitale fuori. Quando si osserva un bambino sano, i sensi ne rimangono piacevolmente colpiti. Il bambino attrae per la sua bellezza, gli occhi sono luminosi, la carnagione, il corpo, le proporzioni. La sua eccitazione e il suo piacere che manifesta fisicamente con il gioco, con i movimenti del corpo e con le emozioni che esprime liberamente, gli danno la grazia e la bellezza tipiche dell’infanzia. Con la crescita spesso la bellezza si perde a causa della comparsa di fattori esterni fortemente inibenti che interferiscono sull’espressione libera e autentica di se stessi.

Il piacere è un’espressione di apertura e di scarica che espande il corpo e il cuore con la gioia, ci rende gioiosi e allarga le nostre relazioni sociali. In uno stato di piacere ci si muove con armonia e con grazia, che sono espressioni della bellezza in movimento, quindi di bellezza viva. Si prova piacere in compagnia di una “bella persona” perché sa stare bene con se stessa.
Chi vive in una situazione di disarmonia, manca di quella eccitazione interiore e di vitalità che danno stimolo e piacere e che fa sentir bene.

Prendiamo per esempio il rapporto tra bellezza e salute, perché la salute può essere considerata la verità del corpo. Sarebbe davvero strano se non esistesse nessun rapporto tra la bellezza e la salute. I bambini in buona salute colpiscono per la loro bellezza; il nostro giudizio su un animale si basa sull’osservazione delle stesse caratteristiche e cioè: la vitalità, la grazia e l’esuberanza.
Se la bellezza è dissociata dalla salute lo sarà anche rispetto ai più significativi aspetti dell’esistenza. Genererà un mondo di valori divisi in due parti: una parte favorirà il benessere fisico dell’individuo, mentre la seconda riguarderà concetti astratti sulla bellezza, che non avranno nulla in comune sulla salute. I greci, la cui cultura può essere considerata la base della nostra, non facevano queste distinzioni. La bellezza del corpo era ammirata come espressione di salute fisica e mentale. Poi, quando la chiesa cristiana acquistò il potere, si oppose al corpo e al piacere fisico. La bellezza divenne un concetto spirituale. La divisione tra corpo e spirito, o corpo e mente è entrata a far parte della cultura occidentale. Questo ha portato ad una visione meccanicistica del corpo in cui anche la bellezza fisica è una qualità casuale che non sta in alcun rapporto con la salute.

L’ipotesi bioenergetica è che il piacere sia un segno di sano funzionamento dell’organismo. Se così è, allora anche la bellezza è una manifestazione di salute.
La bellezza, nel suo significato più essenziale, rappresenta l’armonia degli elementi in un ambiente o in una cosa e viene distrutta dalla presenza di una manifesta sproporzione o di disordine.
Ma un quadro statico non è bello. L’armonia e l’ordine devono nascere da uno stato di eccitazione interiore che irradia dall’oggetto e ne unifica i vari elementi.

Il piacere del bello si basa sulla possibilità di eccitare i nostri ritmi corporei e di stimolare il flusso di sensazioni nei nostri corpi. Se abbiamo una reazione piacevole rispetto a un bell’oggetto, è perché portiamo l’eccitazione che irradia da esso. Allora noi entriamo in uno stato di eccitazione. Se manca questa reazione, non percepiamo nessun piacere. Si potrebbe dire che non riceviamo alcuna sensazione di bellezza dall’oggetto.

L’eccitazione e il flusso di sensazioni associate al piacere si manifestano fisicamente con la grazia. La grazia è la bellezza del movimento e il complemento della bellezza della forma in un organismo sano. Al pari della bellezza una manifestazione del piacere. In uno stato di piacere ci si muove con grazia. Il dolore ha l’effetto di provocare disturbi della mobilità.
Tutti gli animali hanno grazia nei loro movimenti. Si perde la grazia quando non si è liberi di seguire i propri istinti e le proprie sensazioni. La persona dotata di grazia è graziosa, aperta, calda e generosa. È aperta perché nessuna tensione impedisce il flusso di sensazioni. Non ha sviluppato nessuna difesa nevrotica o schizoide contro la vita. È calda perché la sua energia non è presa da conflitti emotivi. Ha più energia e quindi più sentimento. Dà piacere agli altri senza sforzo perché ogni movimento del suo corpo è fonte di piacere per sé e per agli altri.

In ogni essere umano la perdita della grazia fisica è dovuta alle tensioni muscolari croniche che bloccano i movimenti involontari del corpo. Ogni insieme di tensioni rappresenta un conflitto emotivo che è stato risolto tramite l’inibizione di determinati impulsi. Questa non è una vera soluzione, in quanto gli impulsi repressi trovano un’altra via d’uscita e giungono in superficie in forme distorte. La tensione muscolare, l’inibizione e il comportamento distorto sono segnali che mostrano che il conflitto è ancora in atto a livello inconscio. La persona che soffre di tali conflitti non è né graziosa né gradevole. Non è mentalmente sana, e calcolando il sovraffaticamento fisico creato dalle tensioni muscolari, non può neanche essere considerata fisicamente sana.

La polemica sollevata contro questo concetto mostra che persone apparentemente graziose sono emotivamente disturbate. Si fa riferimento ai danzatori e agli atleti, i cui movimenti sono considerati pieni di grazia. Ma la grazia di questi individui è una reazione dovuta all’apprendimento e per niente simile a quella dell’animale selvatico. Chi agisce in base a questa tecnica appresa ha grazia soltanto quando è impegnato in una determinata attività di cui ha la piena padronanza. Anche in questo caso, l’azione non è priva di sforzo. Sembra spontanea soltanto a distanza. Fuori dal loro ambiente, questi individui hanno spesso un comportamento impacciato. La vera prova della grazia è costituita dai normali movimenti della vita di tutti i giorni: passeggiare, parlare, cucinare oppure giocare con un bambino. La bellezza della forma corporea e la grazia dei movimenti del corpo sono le manifestazioni esteriori ed oggettive della salute.

Tutti hanno un innato senso della bellezza e della grazia. I bambini piccoli sono particolarmente sensibili in questo senso. Fin troppe persone sono come la folla della storia dei nuovi abiti dell’imperatore: tutti negavano i propri sensi e applaudivano l’imperatore con i suoi abiti trasparenti, finché un bambino non fece notare che era nudo. La gente si è sottoposta al lavaggio del cervello accettando i dettami delle mode anche quando questi contraddicono la verità soggettiva dei loro sensi. L’individuo schiavo della moda ha abbandonato il gusto personale in favore del conformismo: ci si focalizza fuori dal proprio Sé per situazioni di insicurezza, restando condizionati dal giudizio e dall’accettazione degli altri per poter trovare la propria sicurezza, anziché centrarsi su di sé e avere fiducia del proprio sentire. Quando noi perdiamo il contato con il nostro Sé e non ci fidiamo del nostro sentire, “siamo perduti”.

Maura Luperto