La grande sintesi

Vedere un mondo in un granello di sabbia e un paradiso in un fiore selvatico, tenere l’infinito nel palmo della tua mano e l’eternità in un’ora.

William Blake

Credo che sia giunto il momento di operare una grande sintesi affinché l’uomo possa evolvere.
Si parla di integrità, di totalità, di multidimensionalità della realtà. La scienza medica, l’olismo, la psicologia contemporanea, le antiche filosofie orientali, la fisica dei quanti, tutto parla di unità.
Allora la scienza, l’arte, la spiritualità devono operare fra di loro una grande sintesi. Poiché tutte le cose, tutti gli esseri, tutte le scienze e le arti tutte le esperienze sono interconnesse fra loro.
La fisica quantistica dice che l’intero universo appare come una rete dinamica di sistemi energetici inseparabili.

La consapevolezza dell’intero inseparabile è fuori dal tempo lineare e dallo spazio tridimensionale, fuori quindi dalla portata del nostro pensiero e dalla nostra normale esperienza della realtà. Quindi difficile da riconoscere. Però esistono molti percorsi che possono essere d’aiuto in questo riconoscimento.

La scienza, l’arte e la spiritualità sono interconnesse, la coscienza di ciò permette di compiere un salto evolutivo fondamentale. Ad esempio lo sviluppo nel corso dei millenni, dei tre cervelli dell’uomo: il cervello rettile, poi del mammifero e poi la corteccia cerebrale sono contenuti nel cervello umano, si sono sviluppati e integrati imparando a funzionare in connessione creando nei millenni sempre più alti livelli di coscienza. Inoltre l’interconnessione della rete globale delle nuove tecnologie di comunicazione esprimono la biologia del nostro sistema nervoso. Il nostro cervello è una rete enorme di cellule interconnesse: 100 miliardi di neuroni, come i 100 miliardi di stelle della nostra galassia, compongono il nostro cervello: la sua totale organizzazione viaggia sul filo della connessione.

Allo stesso modo come la creatività funziona per aggregazione, assimilazione, associazione.
Quindi trovando l’interconnessione e la sinergia fra scienza, arte e spiritualità, realizziamo un nuovo sapere e compiamo un salto quantico evolutivo, di coscienza ed esperienza della realtà.

La scienza e la spiritualità non sono divise. Scienza significa conoscere la realtà oggettiva, la spiritualità ricerca la conoscenza del mondo interiore. La scienza usa l’osservazione come metodo di ricerca e anche la spiritualità usa l’osservazione e la chiama “meditazione “. La scienza sperimenta e la spiritualità fa esperienza.
Una ricerca aiuta l’altra.

Noi possiamo entrare nell’universo energetico dentro di noi e trasformarlo, coltivarlo come si coltiva un campo, intervenendo direttamente sui campi elettromagnetici, e sulle frequenze energetiche: ossia sulla dimensione energetica di cui siamo fatti.

Sviluppando la nostra attenzione interiore, con la pratica, possiamo imparare a muovere l’energia vitale dentro di noi e a condurla dove desideriamo.

La vita è una tela bianca sulla quale noi dipingiamo i colori. Ci possono dare alla partenza magari una tela piccola, magari un po’ consunta, a volte anche con qualche buco dentro, ma la tavolozza dei colori è la nostra capacità di trasformazione, è la spinta che abbiamo dentro a seguire il nostro vero essere, le nostre necessità interiori. È la nostra capacità di operare sul nostro corpo energetico e spirituale, trasformando il nostro essere. La cosa più affascinante di questa vita è scoprire dentro di noi che siamo tutti artisti, siamo uomini di scienza, e ricercatori dello spirito, che ciascuno di noi possa sperimentare la libertà. Seguendo dentro di sé le proprie necessità interiori possa fare del proprio lavoro, di sé stesso, della propria vita, un’arte, ed una scienza dello spirito.

Maura Luperto