Sogni

Esculapio, medico dell’antica tradizione, attribuiva enorme importanza ai sogni oltre alla capacità di guarigione del tutto particolare.

A questo proposito, la medicina antica induceva il sogno attraverso rituali, cibi e profumi e solo dopo la sua lettura e interpretazione, da parte del medico-sacerdote, si potevano iniziare le terapie. Dopo giungevano altri sogni che annunciavano la guarigione.

In molte culture tribali, ancora oggi, il malato viene condotto dallo sciamano: attraverso l’alterazione del proprio stato di coscienza, cerca di provocare la visione, il sogno vigile che grazie alle immagini gli indicherà la via di guarigione per il malato.

I sogni però non raccontano solo il possibile benessere o malessere del corpo, della malattia e della salute, spesso sono nostri alleati e ci guidano verso la risoluzione di un problema.
Le immagini e i simboli di questo genere di sogni ci danno indicazioni su come fare per affrontare determinati conflitti. La loro lettura ci porta verso la soluzione.

I SOGNI DIVINATORI

Jung scrive: “Non è affatto necessario possedere un sesto senso per essere in grado di comprendere i sogni. Ma occorre molto di più che non schemi innati quali quelli che si trovano nei volgari libricini dei sogni, o che si sviluppano quasi sempre sotto l’influsso di opinioni preconcette“.

Odino padre di tutti gli Dei, ebbe il permesso di dissetarsi alla fonte della somma conoscenza solo dopo aver donato in pegno al saggio Minir, custode del tesoro, l’unico occhio. Rinunciando alla vista fisica guadagnò la capacità di penetrare l’inaccessibile. “I più alti misteri, rivela Proclosi, vedono senza occhi e si ascoltano senza orecchi“.

Il sonno occupa mediamente un terzo della permanenza terrena di ognuno di noi, e il 25 percento del riposo è animato da sogni. In totale, un dodicesimo dell’esistenza della maggior parte degli umani è dedicato alle visioni notturne.

Spesso, a vivacizzare le ore notturne, sono i sogni da stato ansioso: “Quando operano le passioni accade di scorgere immagini che non esprimono una predizione del futuro, bensì un sintomo della realtà“.

Ma qualche volta i volti, i paesaggi, i personaggi, hanno carattere di premonizione e meritano quindi un’attenta considerazione.

Maura Luperto