Sono giorni che canticchio questa canzone. Ad un certo punto mi sono fermata e mi sono proprio chiesta: “Michelle, per te che rumore fa la felicità?”.
Dopo un attimo di smarrimento ho chiuso gli occhi, mi sono connessa al cuore e ho liberato la fantasia.
La felicità è il suono di un bacio, la vibrazione di una canzone, un brivido sulla pelle, un sorriso sulle labbra di un bambino, l’emozione di un viaggio, la vigilia di Natale, la gioia di un regalo inaspettato, la gentilezza di una parola detta con il cuore, una rosa appena sbocciata, l’abbraccio di tuo figlio, la mano della tua anima gemella che ti cerca dopo una litigata.
Potrei continuare all’infinito ad elencare quanti momenti felici siamo in grado di vivere durante una vita. Momenti che si traducono tutti nell’unione tra cuore e mente che riverberano alla stessa sintonia ricreando un’armonia perfetta udibile solamente dall’anima che si nutre di queste emozioni pure.
Ma cosa succede quando siamo in carenza di amore e non siamo in grado di nutrire la nostra anima con queste emozioni? Tendiamo a ricercarla al di fuori con atteggiamenti compensativi, spesso però anche distruttivi.
E quindi che fare? Dobbiamo educare nuovamente il nostro cuore ad aprirsi ed accogliere le meraviglie che il mondo è in grado di donare. Accogliere a cuore aperto, senza giudizi, senza “se” e senza “ma”. E soprattutto senza paura.
C’è sempre tempo per sintonizzarsi nuovamente e ritrovare la chiave che apre la porta della nostra vera essenza pronta ad accogliere la bellezza della nostra esistenza. Ed è grazie al coraggio di mettere a nudo i nostri meccanicismi compensatori che siamo in grado di percepire la realtà con occhi diversi rendendoci conto che ogni istante che viviamo è degno di essere definito felice, anche quando di per sè sembra turbolento.
Perché le turbolenze della vita, quelle che noi chiamiamo momenti di crisi, non sono altro che delle metamorfosi verso un altro livello di coscienza, più evoluto, più consapevole, più vicino alla nostra vera identità.
La felicità ti permette di godere dei piccoli piaceri della vita ed è grazie a questa che riusciamo a viverla pienamente. Perché una vita non vissuta, non è vita. Vivere nella ruminazione, nella critica, nei pensieri negativi non fa altro che riportare nella tua vita questi sentimenti, creando un circolo vizioso senza fine.
È ora di interrompere questa catena e di prendere coscienza che anche se ci fermiamo un attimo ad osservare un ape che compie il suo incredibile lavoro su un fiore appena sbocciato, non crolla il mondo! Anzi, lo costruiamo, perché andiamo ad alimentare quella che è la nostra anima che si nutre di questi momenti di pura gioia, come un’ape si nutre del polline di un fiore.
Michelle