Diversi esperimenti e teorie hanno confermato questo concetto, non ultimo il premio Nobel per la medicina Luc Montagnier, nonostante l’intero comitato scientifico si sia aizzato immediatamente contro questa tesi non molto tempo fa, ritenendola una bufala.
Uno dei percursori della memoria dell’acqua è Masaru Emoto, studioso e ricercatore giapponese, vissuto fino a qualche anno fa: attraverso un semplice esperimento, Emoto ha dimostrato come l’acqua possa registrare informazioni capaci di influenzarne l’essenza, in modo differente. È come se l’acqua memorizzasse l’importante di ciò con cui entra in contatto e avesse anche la capacità di trasmettere nuovamente questa informazione anche dopo che il “contatto” non si trova più nell’acqua.
L’esperimento consisteva nel trasmettere a dei campioni differenti di acqua sentimenti positivi, di amore, di gratitudine oppure negativi, di odio, rabbia. Altri invece sono stati esposti alle vibrazioni della musica. Al termine dell’esperimento, i campioni di acqua sono stati congelati e successivamente si è passati all’analisi dei cristalli: il risultato è stato sorprendente!
A una vibrazione positiva corrispondevano cristalli dalla geometria perfetta, mentre gli altri erano disarmonici e disordinati.
Questo esperimento ha confermato che l’acqua è quindi un nastro magnetico liquido in grado di registrare le informazioni energetiche che riceve dall’ambiente. E ci fa capire quanto il corpo umano sia influenzato da tutte le vibrazioni, positive e negative, con cui viene in contatto, dato che è composto da oltre il 90 per cento d’acqua. Vibrazione che possono addirittura indurre, a determinate frequenze, a un processo di auto guarigione del corpo umano.
È facile quindi intuire che le affermazioni positive, parole di amore e frasi gentili facciano bene davvero a tutto il nostro corpo e non solo al cuore.
Quindi la risposta alla domanda: “L’acqua ha memoria?” è SÌ!
E lo dice anche Olaf in Frozen 2.
Michelle