Non ce la faccio proprio. Quando vedo un gatto mi si rizza il pelo e m’imBAUstialisco.
Volevo fare il figo l’altra sera, camminando tra Rossella e Ernesto, mi ero ripromesso di far finta di niente e invece, con i soliti quattro gatti sotto i portici, ho fatto una sceneggiata da cappa e spada. Sono quelli che sopporto a malapena perché se ne stanno passivi davanti a un negozio, guardano negli occhi i passanti e ridono sotto i baffi, seguono i loro movimenti e aspettano che qualcuno gli porti acqua e bocconcini (una volta ho provato a mangiarne uno e a momenti mi strozzavo, ‘tacci loro…).
E poi bivacCANo, tranquillamente, sui cofani delle macchine. Insomma, alimentano il fastidio di quella gente che, stufa di tanta libertà, non sopporta più nessun peloso: chi perché la fa e non pulisce, chi perché dorme sulle automobili, chi perché abbaia la sera e chi perché abbaia anche la mattina.
Ogni scusa e buona per avercela con noi, BAU!
Il CANsiglio straordinario era diventato necessario per trovare un punto d’inCANtro per la convivenza.
Con la fascia delle crocchette al petto ho sentito tutta la responsabilità del mio ruolo. Mi sono accorto quanto mi guardassero con ammirazione Viva, Polly, Kira, Carlotta e Cherry, le quote rosa del nostro CANsiglio, e la cosa mi ha fatto capire che il cane di potere, piace.
Dei gatti che avevamo invitato, però, non si è presentato nessuno.
«Per fortuna, sai che casino…?».
«Erne’ sei sempre così catastrofico. Ricorda che “can che abbaia non morde”».
«Sarà… e quindi, cosa avete fatto?».
Porco gatto che agitazione che mi metti… quindi appuntamento al solito posto per correre. Io avevo puntato Cherry, quella con gli occhi blu, mi è attizzata dal primo momento che l’ho vista. Bella, elegante e misteriosa. Poi, mentre ci divertivamo, una serie di botti: eccoli là, i soliti cretini che buttano le miccette e poi gridano poo popopopopo poo e sventolano bandiere facendo uscire un suono fastidioso da un tubo di cartone e schiacciando clacson, fregandosene di noi.
Da che correvamo felici, ci siamo fermati tutti. Ci ero quasi riuscito con Cherry, e il mio amico Thor, un bovaro di quasi sessanta chili, si era convinto a giocare con Marley. Niente, tutti con la coda bassa e ad abbaiare verso quei rumori. Quelle miccette sono terribili, è come se ci scoppiassero dentro, noi pelosi non riusciamo a sopportarle, ci fanno esplodere il cuore a forza di abbaiare.
Provavamo a farlo capire ai nostri umani, ma continuavano ad accarezzarci e a farci le vocine. Poi si giravano verso quelli e li prendevano a parolacce. E quelli, manco per niente!
Il nostro momento di gioco è stato interrotto da quei cretini. Che magari sono gli stessi che si lamentano se ci vedono e poi sputano le gomme da masticare per terra. Ahi ahi… altro che con i gatti: il prossimo CANsiglio dovremmo organizzarlo con certi umani.
Però, adesso BAUsta che già che penso a miccette a poo popopopopo poo ricomincio ad abbaiare. Ora dormo un po’.
Alla prossima, se vorrete…
Ernesto Berretti (sotto dettatura di Shagghi)