Elementare, Watson. Per ritrovarmi hanno chiamato Sherlock Holmes
Ciao ragatti, oggi lasciamo la zamp.. ops, la penna a Franck. Ah no, si chiama Giorgino, anche se sarebbe il caso di andare alla micioanagrafe per affibbiargli il nome dell’evaso più famoso del mondo!
Insomma, mentre io medesimo Pen v’insegnavo ad arrampicarvi sulle tende, fare la pipì nel wc, nascondervi così bene da far venire i capelli bianchi in un nano secondo ai bipedi, lui studiava il colpo del secolo: l’evasione più gloriosa della storia micesca!
Ma andiamo con ordine: il soggetto, al secolo Giorgino Strabichetto Facciofintadinientemastudioevasionidafilm, arriva in casa di Madame Emanuelle in stallo.
Che a chiamarla casa ci vuole coraggio: è un caravanserraglio amorevole di gatti, umani, una povera canetta vittima dei mici di casa, e un miliardo e mezzo l’anno di pannolini, bodies, culetti da lavare, pomatine, corse dal veterinario, pappe buone, croccantini, patatine fritte, amicizia, solidarietà, simpatia.
Lui però non lo sa, e da ragatto libero si ritrova pannolato: “Oh, ma questa roba! E adesso come cammino? Eh no, vecchia, mi hai messo la mutanda di forza e non muovo le zampe posteriori, iooo!”.
Una volta messo il pannolino, il nostro ragattino un po’ incontinente suo malgrado, si accascia sul pavimento pensando di non poter usare le zampotte.
Piano piano, però, come tutti i micini intelligenti, comprende che si può camminare comunque.
Gironzolavo silenzioso per casa, gli altri mi soffiavano e io giravo al largo. Sembravo quasi invisibile e remissivo, e quando la mandria mi respingeva, andavo a far due coccole all’unica altra vittima della bandarecchia miciosa, Anja.
Intanto studiavo la cella. Comoda, eh, mica na gabbia. Con divani, letti, copertine, cuscini. Ma il mio spiritello bizzarro mi gridava in testa: liberoooo, alla venturaaaaa! Sei nato per fare imprese micesche, non per diventare un micio borghese inciccionato!
Così, dopo la casa, sono andato a studiare il terrazzo. Avete presente la messa in sicurezza della bandarecchia? Manco le zanzare, tra un po’, possono passare! Una bella rete, tutto fissato a dovere, sbirciavo di qua e di là ma di pertugi…manco un baffo!
Poi, l’illuminazione! Guarda lì quella fessuretta stretta stretta, ma se io… e se io… mmmm… e se io mi assogliolassi tutto, ci passerei?
Beh, trovato il pertugio, (piccolo, eh!) ho aspettato un lavaculetto qualsiasi e… piatto piattino che un foglietto di minima grammatura era più spesso… zampotta una, testa (lì è stato un po’ più complicato ma non troppo) zampotta l’altra et voilà!
Liberooooo. E corri Giorgino! Che se ti beccano ti tocca l’isolamento!
Però però, adesso che mi ricordo. Io sono un micio pauroso! E dove mi nascondo?! Bada là che bella officina, quasi quasi intanto m’infilo lì dentro per pensare al futuro.
La notizia della scomparsa di Giorgino, ragatti, ha creato scompiglio in tuuutte le case! Una baraonda di messaggi, telefonate, la bandarecchia fuori con tutto, pianti, sensi di colpa, ricerche, chiamate notturne e diurne…
Giorginooooo! Giorginooooo! E a che serve poi, urlare così?! Vi sento, eh. Intanto me ne sto qui quatto quatto perché m’è salita na strizza… e nonostante il lardotto del panzotto, comincerei anche ad aver una certa fame… ma sono il più grande avventuriero del pianeta, col cavolo che sbuco fuori!
Passano i giorni, sei lunghissimi giorni. Nel frattempo Madame Emanuelle, capo indiscusso della bandarecchia, decide di giocarsi l’ultima carta: chiamare gli Sherlock Holmes degli animali!
Il caso è affidato ai Pet Detective, la prima organizzazione in Italia che agisce a livello operativo per il ritrovamento di animali smarriti. Pensate che, grazie al loro fiuto, più di duemilacinquecento umani hanno riabbracciato i propri bimbi pelosi.
Dotati di grandi abilità, dando sfoggio delle loro capacità deduttive, sono consulenti investigativi di prima qualità per le vittime di casi apparentemente irrisolvibili.
Insomma, tu chiami e fornisci tutti i dettagli del tuo smarrimento, che sono analizzati dalla centrale operativa. Entro sei ore lavorative entri in contatto con il tuo detective professionista. Con lui, definisci la strategia e gli strumenti più idonei alla soluzione del caso.
Ed è così, mannaggia a Sherlock, che mi hanno stanato e riportato a casa! Che poi, ragattini, la fuitella è bella quando dura poco… che mi sono mangiato una cofanata di crocchi, poi mi sono accoccolato sulle gambe di Madame Emanuelle e… sapete che vi dico?! Brindiamo alla vita borghese, sicura e pasciuta! Baci a tutti dal lettone di mami!
Morale della favola? Mai arrendersi, mai. E chiamare un Pet Detective.
Elementare, Watson.
cricol