Criso, un bellissimo Crisocione (mammifero canide mezzo cane e mezzo lupo, somigliante a una volpe), sta passeggiando in un’immensa prateria del Sudamerica vicino alla catena delle Ande. Forti dolori ai reni lo mobilitano alla ricerca di frutti di Lobeira, una specie particolare di pomodori selvatici. Questi frutti sono per lui un componente essenziale della sua dieta, un vero e proprio toccasana: uccidono i parassiti che vivono nel suo corpo attaccando i suoi reni. Se dovesse fare a meno di questi preziosi vegetali, in breve tempo morirebbe. Cibandosi regolarmente di questi frutti, sparge i semi attraverso le feci che fanno da ottimo concime e non solo.
Mentre Criso completa la digestione rigenerativa, un esercito di Formiche Tagliafoglie raccoglie i semi contenuti nelle sue feci, trasportandoli nel proprio formicaio, insieme a pezzi di foglia da esse ritagliati con le loro potenti mandibole.
Il formicaio di queste particolari formiche dalle potenti mandibole copre un vero e proprio giardino sotterraneo da esse scavato, ove coltivano un fungo che costituisce il loro nutrimento. Il fungo si nutre di queste foglie donate e macerate dalle prodigiose formiche, si espande e si moltiplica. Il fungo inoltre favorisce il germogliare dei semi che daranno vita ad altrettante piante di Lobeira, il pomodoro selvatico nutrimento essenziale del Crisocione.
E qui si chiude il cerchio della vita di questi prodigiosi esseri viventi, cui la natura ha provveduto al reciproco sostegno, una catena alimentare che garantisce la continuità della specie. Inoltre, nell’insieme, questi esseri trasformano una porzione di arido pianeta in terra fertile, favoriscono la produzione di ossigeno e anidride carbonica, ponendo le basi per lo sviluppo di altri organismi viventi.
Un bel giorno un intruso irrompe nel territorio di Criso. E’ il peggiore dei parassiti della Natura e il peggior nemico dell’ambiente: l’uomo. John ha individuato un terreno fertile, proprio dove Crisocione, Lobeira, Formiche Tagliafoglie e Fungo convivono in armonia da almeno diecimila anni.
Con una potente ruspa avanza per dissodare e pianare la terra, per trarne profitto. La Natura aveva reso coltivabile questa terra in millenni e millenni. L’uomo, per tutto ringraziamento, distrugge così l’habitat naturale del Lupo Selvatico, delle formiche Tagliafoglie e della pianta di Lobeira. Criso è riuscito a sfuggire alla metallica mandibola della ruspa, ma, senza i suoi frutti è spacciato. Le formiche Tagliafoglie sopravvissute dovranno migrare altrove.
La voce fuoricampo di Criso moribondo, in un tragico monito, ci mette in guardia dalla nostra ignorante aberrazione: noi umani tutti, a differenza degli altri animali, prendiamo dalla Natura più di quanto necessitiamo, prendiamo senza mai restituire, prendiamo e inquiniamo, prendiamo e modifichiamo l’ambiente. La Natura avrà sempre meno da offrirci, l’ambiente ci sarà sempre più ostile e continueremo a non capirne il perché. Ma, quando l’avremo capito, forse sarà troppo tardi. Come per ogni parassita, la nostra vita è segnata. Il Crisocione, la Lobeira, la Formica Tagliafoglie e il fungo avranno avuto la loro rivincita.
Una cosa è certa: “L’uomo non può fare a meno dei vegetali per la sua sopravvivenza, ma i vegetali possono fare a meno dell’uomo, anzi: qualcuno sostiene che vivrebbero anche meglio!” (Cit. Roberto Giacobbo, nella trasmissione Freedom – oltre il confine“
(racconto n. 17, libro “La Rosa dei Venti”)
Vincent
Scrittore, Musicista, Informatico