Un imprenditore quarantenne, ingegnere, titolare di un’industria di imballaggi, in crisi da qualche  anno e sull’orlo del fallimento, decide di rivolgere la sua attenzione al mondo del commercio. Questo al fine migliorare la sua posizione economica: diversificare l’offerta verso un mercato alternativo gli potrebbe consentire di risalire la china, e riproporsi da vincente nel mercato.  Un buon imprenditore dev’essere informato di tutto quello che succede, delle proposte del mercato, delle nuove esigenze, delle soluzioni e via discorrendo.

Legge giornali, naviga su internet, partecipa a conferenze, finché una notizia desta la sua attenzione:  “Brevettato negli USA l’hot-dog surgelato, nuovi orizzonti per l’industria alimentare. Racchiuso in una confezione sigillata da una pellicola trasparente sottovuoto, pronto fresco e fragrante in tre minuti di cottura al microonde”. Come Paperon de Paperoni, Francesco, il nostro avveduto imprenditore, s’illumina negli occhi, le pupille prendono la forma  del simbolo dell’euro, consulta il suo conto corrente per verificare la disponibilità monetaria.  Decide di emulare l’invenzione: vuole investire la quasi totalità dei suoi margini per l’acquisto di una tonnellata di hot dog, per avvolgerli successivamente in una pellicola sottovuoto, della quale già dispone in azienda, per poi farli congelare e quindi rivenderli al centro commerciale della vicina città: a conti fatti guadagnerebbe il doppio dell’investimento.

Afferra il palmare, compone il numero del  suo agente commerciale, dott. Disastri, e gli fornisce le istruzioni per l’acquisto. Poi chiama il capo del personale affinché riferisca ai suoi 30 dipendenti che dovranno lavorare il weekend per  confezionare circa trentamila hot dog, che, entro il lunedì successivo, dovranno essere caricati in due camion-frigorifero, che avrebbe preso a noleggio per l’occasione.

Ma non ha fatto i conti con la recidiva indolenza e superficialità del suo agente, il quale, soprannominato dai colleghi “Ho capito ma tu che hai detto?”, con l’aiuto della sua mai ammessa sordità galoppante, riesce a equivocare l’ordine. Così, il povero Francesco, si vede recapitare una tonnellata di pop-corn, anziché hot-dog. Un buon motivo per licenziare su due piedi finalmente il suo maldestro agente, già artefice di altri piccoli equivoci. Adesso ha un doppio problema:  5000 euro in meno nel conto corrente aziendale ed una tonnellata di popcorn di cui liberarsi prima della scadenza alimentare. Telefona a tutti i supermercati della zona, al centro commerciale della città vicina, pubblica un’inserzione sul quotidiano locale. Passano i giorni, ma niente. Nessuno vuole popcorn, comunque non in grandi quantità.

Finalmente squilla il telefono palmare: un tale interessato ai popcorn. Evviva!

  • Il dottor Francesco?
  • Sì sono io
  • Ce li ha ancora i popcorn?
  • Certo, mi dica!
  • Una tonnellata è proprio quello che ci serve per il Festival nella nostra città. Quanto chiede?
  • Beh… diciamo 10.000 euro, è un’occasione e…
  • No, signor Francesco. E’ troppo, noi disponiamo solo di 1000 euro. Mi chiamo Osvaldo e sono il Presidente del Comitato Organizzativo, le nostre risorse sono esigue
  • Mi dispiace, mio caro Osvaldo. In ogni caso non potrei scendere sotto i 5000
  • Però posso proporle uno scambio – soggiunge Osvaldo
  • Uno scambio? E di che natura? – chiede insospettito  Francesco, temendo qualcosa di  non propriamente etico
  • Semplice, dottor Francesco: lei mi consegna una  tonnellata di popcorn ed io le consegno mille chiavette USB da 32 GB ognuna, del valore originale di 5 euro cadauna, ma rivendibili a 10 euro l’una
  • Un attimo, signor Osvaldo, devo riflettere, valutare, la richiamo io.
  • Sì, ma si sbrighi, dottor Francesco: il festival è Sabato prossimo, dopodiché i popcorn non ci serviranno più e comunque risolveremmo a modo nostro. Attendo una sua telefonata entro stasera o, al più tardi, domattina entro le 10

Da buon imprenditore, Francesco sa che non deve prendere decisioni affrettate, deve vagliare più possibilità e prendere più tempo possibile. Chi lo sa? un colpo di fortuna potrebbe risolvere, ma il tempo a disposizione è troppo poco, e quest’occasione potrebbe essere l’unica praticabile per non rimetterci.

Durante la cena in famiglia, Francesco espone il problema alla moglie Adele, donna saggia ed equilibrata, i cui consigli spesso l’hanno tirato fuori dai guai. Stavolta più che mai ne avrebbe bisogno. Hanno un figlio di 16 anni, molto intelligente e sveglio, che non esita ad avanzare la sua proposta, o quantomeno ci prova:

  • Papà io avrei un’idea
  • Sì, Daniele, ma non è il momento. Papà deve risolvere un grande problema dal quale dipende la continuità del benessere di questa famiglia. Mi racconterai la tua idea in un altro momento
  • Va bene, papi – chiude educatamente il figlio Daniele con un sorriso e un colpo di spalla verso l’alto, quindi inforca gli spaghetti con famelica energia

Intanto la moglie esprime la sua opinione nel merito:

  • Francesco, marito mio, ti consiglio di accettare subito lo scambio, pensaci un attimo: i popcorn scadono, le chiavette no. Vendendole anche a metà prezzo non ci rimetti, abbiamo più tempo e troveremo altre soluzioni per l’azienda, mentre cerchiamo di piazzarle.
  • Come sempre, moglie mia, hai argomenti convincenti e ti ascolterò.

Così, Francesco, senza indugiare oltre, inghiotte l’ultima forchettata di spaghetti, trangugia velocemente un sorso di vino, afferra il cellulare per chiamare l’organizzatore del festival della vicina cittadella.

  • D’accordo, Osvaldo, ho riflettuto e accetto lo scambio. Domattina arriverà un camion con il carico di popcorn
  • Va bene Francesco! Allora faccio impacchettare le chiavette USB e le faccio riporre in 10 scatoloni contenenti ciascuno 100 confezioni, per caricarli sul suo camion una volta alleggerito del carico di popcorn. Mi permetto di darti del tu e ti invito a partecipare al nostro festival di Sabato. Avrai biglietti omaggio per te e la tua famiglia, una consumazione gratuita comprensiva di un sacchetto di popcorn
  • Gentile da parte tua, Osvaldo, ma per il week-end dovrò occuparmi della mia azienda e cercare di piazzare le chiavette e…
  • Se vuoi puoi utilizzare il nostro spazio pubblicitario, sia per pubblicizzare la tua azienda, sia per piazzare le chiavette, gratuitamente
  • Perché no? – “gratis” è la parola magica sposta l’asse decisionale di Francesco – D’accordo, c’incontriamo domattina, sia per lo scambio sia per definire i dettagli. A domani dunque, Osvaldo, felice di fare affari con te.

Così, accordo suggellato, arriva il Sabato. La famiglia parte alla volta del paese ove Osvaldo ha organizzato l‘evento. Madre e figlio vanno al festival, sacchetto di popcorn in mano, un vero spettacolo. Francesco mette a punto il cartellone pubblicitario, e naviga in internet con il suo palmare, invia sms ed email. Preso com’è dai problemi non partecipa alla festa, finché una sonora vibrazione scuote il telefonino e così pure la sua attenzione.

  • E’ lei il dottor Francesco?
  • Sì, buonasera, con chi ho l’onore di conferire?
  • Sono l’architetto Nostalgici, ho letto la pubblicità sul cartellone pubblicitario, qui al festival,  ne possiamo parlare?
  • Anche subito se vuole, dott. Nostalgici, anch’io sono al festival, incontriamoci al chiosco centrale, se le va bene
  • D’accordo, così le offro anche un bel boccale di birra

L’architetto gli spiega, fra un sorso di birra e l’altro, che avrebbe bisogno proprio di 1000 chiavette USB da 32 giga, ma tanto per cambiare, diecimila euro iniziali, scesi poi a cinquemila, sono sempre troppi, in questi tempi di crisi, dove le aziende lavorano sul filo della bancarotta. Così gli lancia la sua proposta:

  • Ecco, dott. Francesco, le cose stanno così, ma le vorrei proporre uno scambio
  • E ti pareva! – ribatte Francesco tradendo una smorfia di disappunto  – sentiamo!
  • In cambio delle sue chiavette le posso dare un’automobile d’epoca, un gioiello, una Giulietta Alfa Romeo Duetto, con soli 20.000 chilometri percorsi, intatta, valore commerciale 12.000 euro
  • E che ci faccio io con una Duetto? – ribatte Francesco palesemente deluso – Ha pure la guida a destra!
  • Non saprei, dott. Francesco, questa è la mia proposta, ci rifletta. Se poi accetta, mi richiami domattina prima di pranzo e ci mettiamo d’accordo. Un altro boccale?

I due continuano a bere birra, fino alla fine del festival, si divertono raccontandosi barzellette e spettegolando, finché non arrivano le relative mogli per riportarli a casa, un po’ brilli, ma divertiti e soddisfatti. La mattina dopo, domenica, la famiglia di Francesco è riunita per la colazione.

  • Caro, ieri mi sono diverta tantissimo, e pure Daniele, proprio un bel  festival. Erano anni ormai che non passavamo una serata così, maledetto lavoro, peccato che non eri insieme a noi, ma mi pare ti sia divertito anche tu, dovevi vederti: eri proprio “fuori”, ma racconta, com’è andata?

E Francesco racconta l’incontro, quindi condivide con la moglie Adele la riflessione sulla proposta di un nuovo scambio.

  • Accetta, marito mio. Le chiavette USB per quanto non deteriorabili, con la tecnologia galoppante perdono valore nel tempo, mentre un’automobile d’epoca guadagna
  • Certo, Adele, ma in questo momento abbiamo bisogno di contanti, e subito.  A fine mese ho liquidità appena sufficiente per pagare i dipendenti, dopodiché dovremmo sperare in un miracolo. Un’automobile d’epoca, per quanto mi affascini è solo un costo, anche se non viene utilizzata
  • Ma è più facile da piazzare! Ci sono gli amatori ed i collezionisti. Guarda il giornale: c’è la mostra di auto d’epoca, proprio oggi e domani, in questo paesino, non lontano da qui, direzione nord. Mettiamo un bel cartello “Vendesi” sulla Duetto e rechiamoci lì domani pomeriggio. Ci saranno sicuramente tanti appassionati e l’automobile non passerà inosservata, compreso il cartello
  • Ma cosa farei senza di te, cuore mio, mi riaccendi sempre la speranza!
  • Ci riusciremo, vedrai, basta crederci, caro marito.

Così, finita colazione, il nostro bravo e tenace imprenditore, incoraggiato dai lucidi consigli della moglie, concorda i dettagli dello scambio con l’architetto,  poi, a scambio avvenuto, piazza il cartello “Vendesi” sul parabrezza  della sua nuova meravigliosa quanto vetusta spider e, alla guida destrorsa del suo nuovo acquisto, si reca insieme a moglie e figlio al paese ove è in corso la sfilata di auto d’epoca.

Passano insieme una giornata divertendosi nel paese in festa, muovendosi con la bella e scintillante Duetto rossa, destando l’attenzione dei passanti.

Qualcuno adocchia il cartello “Vendesi”, annota il numero telefonico, e, immancabilmente, dopo qualche minuto fa squillare e vibrare il palmare di Francesco.

  • Buonasera, dott. Francesco, bella car, complimenti! Quanto vuole? – tuona una voce con accento anglofono

Francesco recita il copione:

  • Vale 12.000 euro, signore, ma gliela regalo a 10.000, pronta consegna, con chi ho il piacere di parlare?
  • Sono l’ingegner Joshua Watt, sir, sono di origine inglese, e la sua sportiva con guida “right-hand” è proprio quella che cercavo, possiamo incontrarci?
  • Ma certo! – risponde concitato Francesco – Mi trovo alla piazza, vicino all’edicola
  • Good!, la raggiungo immediately
  • L’aspetto dunque, a presto.

I due parlano a lungo, l’ingegnere nel frattempo esamina in lungo e in largo l’automobile, che trova di suo gusto. Prova il volante, i freni, la frizione, le luci, perfino i tergicristalli, alla fine emette il verdetto:

  • Perfetta! Però c’è un problem…
  • Vediamo se indovino – lo interrompe Francesco, come se intravedesse un déjà-vu, o ascoltasse una vecchia barzelletta  – vuole dirmi che non può permettersi i diecimila, che è un periodo di crisi, etc. etc.
  • Esatto! È proprio così sir, ma quest’auto mi piace molto e le propongo un exchange
  • Non ne avevo dubbi! – ribatte con una risata di rassegnazione il buon Francesco – coraggio, mi esponga la sua proposta
  • Ecco, sono titolare di un’azienda di Sound Services per artisti musicisti e complessi musicali, fornisco attrezzature per l’amplificazione da concerto, ma le cose non vanno bene
  • La capisco, dottor Watt, è difficile per tutti di questi tempi, e quindi?
  • Bene, ho intenzione di cambiare la tipologia di servizi che fornisco, ed ho investito tutti i miei risparmi in attrezzature video, ma son rimasto senza money. Però ho un set di speakers da concerto da 100.000 watts totali, comprensivo di casse spia, microfoni a cardioide, cavetteria in gold. Un po’ vintage e fuori moda ma perfettamente funzionanti, del valore intrinseco di 50.000 euro, valore di mercato 20.000. La sua auto mi farebbe comodo soprattutto per pubblicizzare il mio prodotto, e per le strade di Londra desterebbe facilmente l’attenzione. Le propongo questo scambio: la sua bellissima auto d’epoca in cambio della mia strumentazione audio di potenza.
  • Certo – risponde sorridendo Francesco –  Mi mancava un bel set di altoparlanti da collocare in salotto al posto dei mobili, ma vuoi mettere?: centomila watts per far scappare i vicini per procurato effetto terremoto, e per deliziare mio figlio con la sua odiosa musica pop, rock e funk!
  • Non ci scherzi, sir Francesco, valuti la mia proposta presto, next Saturday devo ripartire per Londra. Ecco il mio numero privato, mi chiami quando vuole
  • D’accordo, mister Watt, ci penserò seriamente, perdoni la mia ironia, le farò sapere presto.

La famiglia rientra a casa e, durante il viaggio di ritorno, l’argomento di discussione è il nuovo “affare” che si profila all’orizzonte.

  • Figooo papààààà! Se poi non ti  serve l’impianto possiamo metter su una discoteca nella sala hobby e …
  • E niente, Daniele. Ancora non ho deciso niente, Che ne pensi Adele? – conclude rivolgendosi alla moglie

La moglie pensierosa stavolta non ha idee. Cerca ancora una volta una soluzione per consigliare il marito, ma alla fine, incrociando il suo sguardo, scuote la testa ed alza le mani, finché squilla nuovamente il palmare: un ordinativo da una grande ditta di traslochi per un imballaggio di mobilia e suppellettili d’ufficio posti in un grande edificio di una grossa azienda. Sarebbe una boccata d’ossigeno per la sua azienda. Si fa descrivere l’entità del materiale da imballare e conclude la telefonata:

  • La richiamo, ragionier Pacchetti, adesso sono in auto, devo consultare l’agenda a casa, le faccio sapere entro domattina anche il preventivo e i tempi – chiude la telefonata Francesco, con la chiara intenzione di prendere tempo

Un vero affare, una manna dal cielo, pensa, ma insorge un problema: ha finito le gocce di polistirolo espanso che riempiono gli scatoloni e servono appunto per ammortizzare gli urti che possono subire gli oggetti imballati al loro interno, durante il trasporto. Ne avrebbe bisogno di una tonnellata, ma ciò gli verrebbe a costare oltre diecimila euro, di cui non dispone.

  • E se anche la banca mi concedesse il fido – pensa –  impiegherebbe giorni per la disponibilità, la commessa è urgente – rimugina Francesco, mentre rientra a casa insieme alla moglie e al figlio.

Anche questa sera, durante la cena, l’argomento è il nuovo business che si profila all’orizzonte, ma è quasi irraggiungibile, causa la defaillance economica contingente.

  • Papi, ricordi i popcorn? – sferza il silenzio il figlio
  • Daniele, ti pare questo il momento?
  • No, papi, devi ascoltarmi, te lo volevo dire già la prima volta, guarda quest’articolo su questa rivista

Francesco, disarmato d’idee, stavolta asseconda il figlio e legge un articolo che lo fa saltare dalla sedia:

“Azienda tedesca leader nel settore degli imballaggi utilizza i popcorn in luogo delle bolle di polistirolo espanso risparmiando così oltre il 60% sui costi d’imballaggio”

  • Ma è fantastico! Accidenti! E pensare che ce li avevo sottomano una settimana fa, una tonnellata! Che sfortuna! – esclama Francesco, disperato e contrariato
  • Papi, volevo dirtelo, ma non hai voluto ascoltarmi!
  • Hai ragione figlio mio! scusami !– replica Francesco mordendosi le dita per non aver ascoltato subito il figlio sedicenne
  • Aspetta, Francesco – lo rianima la moglie – Dammi il numero di Osvaldo!
  • Che vuoi farci? Che c’entra lui? Eccolo!
  • Fidati, ho un’idea

La moglie compone il numero di Osvaldo, l’acquirente “scambista” della tonnellata di popcorn

  • Buonasera signor Osvaldo, come va? Sono Adele, la moglie di Francesco, quello dei popcorn, ricorda?
  • Certo che mi ricordo, maledizione – risponde con profondo disappunto Osvaldo – Una tonnellata di popcorn. Mi son rimasti sullo stomaco
  • Ma come? La festa? Mangiavano tutti popcorn… almeno credo! Che è successo?
  • La quasi totalità preferivano le patatine! Si abbinavano meglio agli hot dog, per cui ne ho venduto solo un quintale. La prossima festa del Santo sarà fra tre mesi, ma saranno rancidi
  • Hot dog ha detto?
  • Si hot dog surgelati e sottovuoto, una nuova moda, buonissimi, si scaldano in un attimo! Ma se fossi riuscito a vendere tutti i popcorn avrei potuto rifare l’amplificazione per il palco in piazza, la nostra è arrivata al capolinea, dopo la festa trascorsa è da buttare via, insieme ai popcorn, accidenti!
  • Aspetti  Osvaldo, non disperi! adesso le passo mio marito, ha un affare da proporle, attenda solo un minuto in linea

La moglie Adele, otturando il microfono del palmare, spiega in breve al marito la nuova opportunità, che Francesco non si lascia certo scappare. Afferra il telefono bruscamente:

  • Buonasera Osvaldo, combinazione mi trovo con… 80.000 watt di amplificazione da concerto, che potrei portarti con il camion domattina e mi riprendo i 9 quintali rimasti di popcorn!
  • Ma davvero? Non osavo sperarci, affare fatto! Ancora una volta, grazie a te, risolvo un problema e non ci rimetto, anzi, mi ritroverò anche l’amplificazione funzionante senza doverla ricomprare.

Al settimo cielo Francesco, chiusa la telefonata con Osvaldo, chiama subito l’Ingegner Watt per finalizzare lo scambio dell’auto d’epoca con i 100.000 watt di amplificazione da concerto. Dopodiché chiama il ragionier Pacchetti per non perdere l’affare del mega imballaggio della mobilia di un intero edificio, e, soddisfatto, con un gran bel sorriso, abbraccia la moglie e il figlio.

  • Adesso possiamo finire la cena, domani sarà un altro giorno, ma da stasera il sole fa capolino all’orizzonte del nostro futuro
  • Sì, papi – interviene il figlio – ma perché 80.000 watt? L’amplificazione è da 100.000!
  • Certo figlio mio! Ma 10.000 Watts andranno in sala hobby dove potrai allestire la tua discoteca, e altri diecimila li porterò in azienda, li metterò nel piazzale, così i miei dipendenti non potranno dire che non sentono bene gli ordini perché gli altoparlanti “gracchiano”. Dopo tutto Osvaldo si è mangiato un quintale di popcorn no?
  • Evvivaaa! – esclama il figlio che urla di gioia

La moglie, che fino a quel momento si era tenuta in disparte, si inserisce in coda alla conversazione fra padre e figlio, e scherzando esordisce:

  • Ed io cosa ci guadagno? Ma scherzo, dai!
  • No Adele, il merito della risoluzione positiva di questa parentesi buia in gran parte è tuo; e dato che nostro figlio ha dimostrato di essere grande e responsabile, perfino negli affari dell’azienda, da oggi sarà autonomo in tutto, anche se non è maggiorenne, e tu ti occuperai dei registri, della contabilità e del coordinamento delle operazioni d’imballaggio. Io mi occuperò di affari, di gestione dei clienti e acquisizione di nuove commesse, quindi degli aspetti commerciali, insomma del Business: da oggi, grazie ai popcorn risparmieremo il 60% sul materiale ammortizzante e… – Francesco s’interrompe, sguardo verso il basso per nascondere una smorfia di sorriso
  • E …? – soggiunge curiosa la moglie
  • E finita questa consegna, che restituisce aria ai polmoni della nostra azienda e vita alla nostra famiglia, ce ne andremo noi due soli nella casetta di montagna per passare la nostra seconda luna di miele per l’intero weekend, perché il nostro amore oggi è più forte che mai e lo sarà per sempre
  • Certo, amore mio – risponde contenta la moglie – ma nostro figlio… ?
  • Io starò qui! – interrompe Daniele il breve imbarazzo di mamma – devo sistemare la sala hobby! Ci sono 10.000 watt da far funzionare, chiamerò gli amici e faremo una bella festa! Sai che sballo senza genitori che rompono! possiamo mettere al massimo il volume… no, dai… scherzo! Bastano mille watts – conclude  entusiasta  strizzando l’occhiolino a entrambi i genitori.

Il business non sempre è fatto di moneta, e questo racconto di pura invenzione lo dimostra. Quante cose buttiamo, perché obsolete o fuori moda, affollando le discariche? Tante, troppe. Poi, molto probabilmente, le ricompriamo. Favoriamo il business dei “vuoti a perdere” dettato da un marketing che fabbrica bisogni e affatica lo smaltimento. E inquiniamo, c’impoveriamo.  Si potrebbe guadagnare senza muovere un soldo, come del resto fino ai tempi di Creso, re di Lidia, tempo in cui fu coniata la moneta per la prima volta: siamo nel VI secolo a.C..

In questo racconto, vero-simile e a lieto fine, ci hanno guadagnato tutti: il simpatico Osvaldo che ha potuto organizzare il suo festival e porre basi solide per la prossima sagra di paese. Ci ha guadagnato il dottor Nostalgici con le chiavette USB a buon mercato, liberandosi del fardello di un’inutilizzabile automobile da collezione. Ci ha guadagnato l’ingegner Watt, l’inglese, che, con la sua nuova auto d’epoca rossa made in Italy, potrà farsi notare per le strade di Londra e rilanciare il suo video-service business. Il ragionier Pacchetti vedrà impacchettata la mobilia di un intero edificio in tempi record, togliendo le castagne dal fuoco al protagonista Francesco, procurandogli il business decisivo che rilancerà la sua azienda e… la sua famiglia.

E l’agente indolente, superficiale e sordo, signor Disastri, colui che aveva equivocato hot-dog con popcorn?

Lieto fine anche per lui, dal momento che, suo malgrado, è stato l’iniziatore preterintenzionale di questa catena contorta di affari di scambio, che volge tuttavia a un lieto fine il business dell’azienda, verrà ri-assunto da Francesco, dietro promessa di essere più attento nel lavoro e… previa accurata visita otorinolaringoiatrica.

Non tutti i mali vengono per nuocere? No nessun male, solo un piccolo grande equivoco che alla fine non nuoce, anzi risolve. E tutti vivranno felici e contenti?  Forse, ma questa è proprio un’altra storia.

Vincent
Scrittore, Musicista, Informatico

Dal racconto n. 15 del mio 2^ libro “Non solo Favole”