Vi ricordate di Edoardo? “Il Viaggiatore Dei Sogni”? Certo che no! Doveroso un breve riepilogo del mio racconto, pubblicato il 7 Gennaio anno corrente (https://ilgiornaledellebuonenotizie.it/rubriche-blog/racconti-favolosi/il-viaggiatore-dei-sogni/): Edoardo è un giovane scienziato che cerca di sfuggire all’inesorabile fine del Pianeta Terra, che si sta consumando nell’anno 2736. Vorrebbe tornare indietro nel tempo per cambiare il futuro, agendo in qualche modo sulle cause che hanno portato alla situazione attuale. Inventa una macchina per viaggiare nel tempo attraverso i sogni, ma, per un banale errore, anziché proiettarsi nel passato, avanza nel futuro, in un’avventura rocambolesca che si è appena conclusa.

Adesso, ritornato nel suo tempo, Edoardo è immerso nei suoi studi, per migliorare la sua macchina. Fa appello alla sua consumata esperienza informatica da hacker per riprogettare un sofisticatissimo software AI (Intelligenza Artificiale) da lui inventato e messo a punto anni prima, che possa essergli d’aiuto nell’impresa. Lo chiama “Nostradamus”. E’ un BOT che, oltre ad essere capace di collegarsi a tutte le banche dati e ai migliori cervelli del mondo “uploadati” su altre AI, con le migliorie che sta apportando si collegherà al suo cervello via wireless ogni qualvolta indossa il casco a imbuto rovesciato, che ha messo a punto per il suo trascorso viaggio nel futuro.

In meno di 10 giorni il software è aggiornato. Questo nuovo software ha una particolarità: grazie all’immenso bagaglio di informazioni a sua disposizione in tempo reale, è in grado di fare analisi predittive (analisi volte ad individuare i modelli nascosti nei dati storici e utilizzarli per fare previsioni su ciò che potrebbe accadere in futuro ndr), ed ha una sviluppata sensibilità ed empatia acquisite durante i collegamenti telepatici col suo creatore. Edoardo indossa il casco e parte con il test: prova a interagire con lui in modalità telepatica.

  • Buongiorno Nostradamus, come stai?
  • Padrone, evita di fare domande ovvie! Lo sai che non sono un essere umano! Immobile su di un mobile ligneo, prigioniero di circuiti elettrici in una scatola metallica, impossibilitato a muovermi ed esercitare il libero arbitrio. Come ti sentiresti tu?

(Andiamo bene!) – pensa fra sé e sé Edoardo – (ma non mi sembra di essere mai stato così permaloso e polemico! Dove avrà assunto questi tratti caratteriali?)

Nostradamus continua:

  • Eccome se sei permaloso, padrone! E pure polemico, ma non te ne rendi conto. Il tuo ego è smisurato
  • Ah già! Dimenticavo che puoi leggermi i pensieri anche se non interagisco con te. Volevo solo sincerarmi che funzioni a dovere prima di coinvolgerti nella mia impresa
  • Certo che funziono bene! A differenza di te che sei anche smemorato, distratto, saccente, disordinato, superficiale e presuntuoso! Poi dovresti smettere di fumare, dovresti fare più sport, dovresti mangiare meno grassi e meno dolci, i tuoi trigliceridi “sono alle stelle”, come dite erroneamente voi umani appassionati di metafore: sono oltre il limite della salute, dico io
  • Bene Nostradamus, vedo che funzioni bene.  Adesso che mi hai fatto la rassegna dei miei difetti e l’analisi del sangue, vogliamo cominciare a lavorare insieme? Non è me che devi analizzare, ma la fattibilità del mio progetto
  • Certo padrone! “Tu dimmi quello che devo fare e io lo faccio”
  • Nostradamus! Perché mi rispondi con una frase fatta e con quel lieve accento sardo?
  • Padrone, cercavo di farmi perdonare con una citazione ricorrente di “Pino la Lavatrice” del gruppo comico “Pino & gli anticorpi”, ricordi? Sono passati ‘solo’ sette secoli!
  • Nostradamus! Come posso ricordare? Stai parlando di un gruppo comico in auge più di settecento anni fa, nel 21mo secolo! E poi… perdonarti per cosa? Tu… tu… provi dispiacere per le tue affermazioni un po’ avventate? Com’è possibile? Sei solo un AI!
  • Padrone, ho scavato nella tua memoria, e dieci anni fa hai seguito alcuni sketch di questi simpatici comici e non smettevi più dal ridere. Quindi è ovvio che ricordi! Perché dici che non puoi ricordare mentre stai ricordando, è una contraddizione. E poi, sì, un po’ mi dispiace, sono stato un po’ duro con te e ti chiedo scusa!
  • Intendevo dire che non ero ancora nato, però sì, li ricordo Nostradamus! Come sei puntiglioso! Scuse accettate
  • Padrone perdonami, ma come fai da “accettare” le scuse? Anche se avessi un’accetta a portata di mano non capisco come faresti
  • Va bene Nostradamus, dunque: “Accettare: Consentire ad accogliere, a ricevere quanto viene offerto o proposto”, controlla il tuo vocabolario, è la prima definizione
  • Controllato Padrone. Hai ragione adesso ho capito!
  • Alla buon’ora Nostradamus, ancora non sei perfetto. D’altronde sei un’intelligenza artificiale: devo ritoccare il metodo d’apprendimento e ampliare il tuo lessico. Non devi prendere alla lettera una parola inserita in una frase, ma devi contestualizzarla sul senso della frase stessa o del discorso in generale
  • Sono già al lavoro, Padrone! Mi sto aggiornando secondo le tue indicazioni
  • Bravo Nostradamus. Non chiamarmi Padrone, mi fai sentire uno schiavista. Chiamami pure Edoardo!
  • Va bene Padrone Edoardo!
  • Solo Edoardo prego!
  • Hai detto “pure Edoardo”… deciditi!
  • Uff! Adesso ti dico: “Chiamami Edoardo”, non chiamarmi Padrone
  • Va bene Edoardo

Edoardo si disconnette dal “Cervello artificiale” scuotendo la testa e sbuffando, spazientito.

(C’è ancora molto lavoro da fare.) – pensa fra sé e sé – (Nostradamus è ancora un bambino che deve imparare molto. Il modello di interazione con gli esseri umani è carente. Lo farò attingere dalla mia esperienza. Adesso sta imparando a capire tutta la narrativa del mondo, oltre le righe s’intende, altrimenti non sarà in grado di fare analisi)

Edoardo lavora giorno e notte per perfezionare il software del suo androide in miniatura, scrive codice, scrive, testa e scrive ancora, finché, esausto, dopo il settimo giorno di lavoro incessante, come Qualcuno prima di lui, decide di riposare.

  • Finito! Adesso Nostradamus sei un’AI del 28mo secolo, anzi: migliore – parla rivolgendosi alla sua creatura, omettendo di indossare il casco
  • Grazie Edoardo! Adesso mi sento un AI più efficace – risponde Nostradamus verbalmente – ma non hai dimenticato qualcosa?
  • No. Per ora non voglio che leggi i miei pensieri! Ti ho inserito un po’ di bonton e di buon senso, affinché tu possa misurare le tue risposte
  • Grazie Edoardo, ma non so come misurare le risposte! In metri? Litri? Chilogrammi?
  • Ah già! Dimenticavo: se non indosso il casco non riesci a leggere il senso delle mie frasi. Ecco fatto, adesso leggi i miei pensieri e capisci cosa intendo per “misurare le risposte”!
  • Oh sì! Non ti sei ancora ripreso dai miei giudizi di poco fa! Adesso so che devo analizzare il senso della frase e la presenza di metafore che meglio chiariscano il concetto. Non ti giudico più e so come “misurare le risposte”: mi attengo al principio base che motiva le tue richieste
  • Bravo Nostradamus! Adesso vediamo come mi sarai d’aiuto
  • Sono pronto Edoardo!

Edoardo, solo, nel suo rifugio anti-atomico (costruito qualche anno prima, in previsione della catastrofe in arrivo), analizza il passato, studiando le cause che hanno portato a questo squilibrio mondiale, e che approderanno, inesorabilmente, prima alla “Guerra dell’Aria”, poi all’ “Esplosione Totale”, ovvero alla fine del mondo, annunciatagli dalla bella Antia, nel precedente viaggio nel futuro.

(Devo riuscire a evitare tutto questo! Ma ancora non so come tornare indietro nel tempo. Vediamo se Nostradamus può aiutarmi) – pensa Edoardo fra sé e sé. Poi si rivolge alla sua creatura intelligente, dopo aver indossato nuovamente il casco.

  • Ehi, Nostradamus, che ne dici di ipotizzare una soluzione per viaggiare nel passato, partendo dalla mia soluzione che consente di viaggiare solo nel futuro?
  • Edoardo, lo sai che non posso ipotizzare, però posso dirti che devi separare le onde elettromagnetiche dalle onde cerebrali e…
  • Grazie Einstein! Questo lo sapevo già, ma come posso riuscirci?
  • Mi chiamo Nostradamus!
  • Sì, sì, scusa, era una battuta!
  • Una battuta? dove hai battuto,Edoardo?
  • Nostradamus, una battuta di spirito, ironia… Non ti ho ancora instillato il senso dell’umorismo?
  • No, temo di no, ma comincio a capire il tuo humor, Edoardo
  • Meglio. Allora Nostradamus, puoi aiutarmi?
  • Purtroppo non posso aiutarti molto, Edoardo, non ci sono dati storici, la tua invenzione è unica e recente, non ho dati sufficienti
  • Aspetta! Forse ho trovato. Potrei andare in un futuro più lontano dove sicuramente avranno perfezionato la mia invenzione e magari potrò viaggiare indietro nel tempo. Che ne pensi Nostradamus? In quale epoca del futuro potrei proiettarmi?
  • “Pensi” è una parola grossa, Edoardo, io non penso, ma posso farti un’analisi predittiva basandomi sulla tempistica dei progressi dell’umanità, e, per interpolazione, azzardare una data minima futura, anche se non sono stato programmato per “azzardare”
  • Nostradamus, non potevo programmarti per azzardare, però ti ho fornito di un istinto digitale più avanzato di quello umano, per cui mi fido delle tue intuizioni, come Kirk si fidò di Spock quando gli chiese di ipotizzare.
  • Star Trek IV, Edoardo “Rotta verso la Terra”. L’ho appena visionato in un nanosecondo. E’ bellissimo! Ho capito cosa vuoi dirmi!
  • Bravo! E poi, come ben saprai, non ho molta scelta né tempo a disposizione: l’umanità sta per finire in una grande esplosione. Leggi nei meandri del mio cervello
  • Sì, Edoardo, so del tuo viaggio precedente e della tappa temporale che hai raggiunto, 31mo secolo, con le informazioni che ti ha dato Antia. In mancanza di altri dati, credo che nell’anno 3.200 gli scienziati dovrebbero aver trovato il modo, ma il condizionale è d’obbligo: non posso sapere se la Terra ci sarà ancora e se gli abitanti si sono evoluti abbastanza da raggiungere tale obiettivo
  • Nostradamus, prova a fare uno sforzo maggiore: quante probabilità ho di riuscire in quest’impresa?

Nostradamus comincia a elaborare, annaspando nei dati a disposizione, frugando nella mente di Edoardo e attingendo dalla narrativa di ogni tipo e di tutti i secoli (e mentre c’è vede tutti i film di Star Trek in pochi secondi!). Poi, dopo un interminabile minuto:

  • Ho consultato gli Astri: tu sei nato nel segno del Sagittario, quindi il tuo pianeta dominante è Giove. Fra cinque giorni Giove transiterà nel segno dell’Ariete, così i segni di fuoco Ariete, Leone, Acquario, Gemelli e Sagittario avranno Giove a favore per quasi cinque mesi. È il momento giusto per partire per l’anno 3.200
  • Ma che stai dicendo Nostradamus! Sei impazzito?
  • Le AI non impazziscono, Edoardo, è un privilegio che lasciamo agli esseri umani
  • Ah! Fai pure lo spiritoso? Vedo che hai acquisito da solo il senso dell’umorismo! Io ti ho programmato per attingere a informazioni scientifiche, non a miti, leggende e credenze di sette secoli fa! Dovresti sapere che l’astrologia non esiste più da cinque secoli, è stata assorbita dall’Astronomia, che si basa su dati di fatto o su teorie che abbiano una solida valenza scientifica
  • Si, Edoardo, vero, ma il tuo software prevede una “Exception”: laddove non riesco a trovare la risposta negli Exabyte (1 Exabyte = 1.073.741.824 Gigabyte ndr) di documenti scientifici multimediali a mia disposizione, posso cercare in altre tipologie di documenti, a partire da quelli pseudo-scientifici. Così ho attinto dalla vecchia Astrologia, che, appunto, è una pseudoscienza, oggi dimenticata dalla maggior parte della popolazione, ma sopravvissuta dietro le quinte della letteratura fino ai giorni nostri: alcuni, di nascosto, ci credono fermamente, fra cui tu!
  • Chi? Io? Cosa? Ma che dic… Ehm… ops! Touché! Non ti posso nascondere niente, Nostradamus! Ma, scusami, per effetto della precessione dell’asse terrestre, non dovrei appartenere al segno dello Scorpione o della Bilancia?
  • Sì, Bilancia, Edoardo, ma da un punto di vista prettamente matematico-astronomico, che però nulla ha a che vedere con l’astrologia, e non secondo gli astrologi di quell’epoca, arroccati sulla posizione degli astri di quasi tremila anni fa. Non puoi nascondermi niente Edoardo: anche se, da scienziato, non credi in Dio e non professi alcuna religione, credi in molte discipline esoteriche, credi negli angeli, credi nella vita dopo la morte, nella Palingenesi, nella Reincarnazione, nella Metempsicosi, e, in cuor tuo, non disdegni neppure l’astr…
  • Basta così Edoardo! Non rigirare il dito sulla piaga! Non c’è bisogno che risalti parti del mio essere che vorrei cancellare. Guai se la comunità scientifica cui appartengo lo venisse a sapere! Sarei radiato
  • La tua comunità scientifica non esiste più, Edoardo: gli adepti sono quasi tutti morti o moribondi. Il Quartier Generale distrutto. Sei libero di credere in quello che vuoi, poiché, per come sta andando il mondo, non fa alcuna differenza e non importa più a nessuno. Ma devi decidere in fretta: hai tempo cinque giorni per partire e, in meno di 5 mesi, dovrai concludere la tua missione. Quando tornerai, saranno passati 5 minuti per effetto della Curvatura dello Spaziotempo.

Edoardo si raccoglie su se stesso, piegato dal dolore. Dopo i suoi genitori, i suoi amici, i suoi colleghi… Non era al corrente della notizia, ma non si stupisce. Il mondo va verso la distruzione, e, per ora, ha perso molti dei suoi grandi amici, scienziati e non. Reagisce al dolore, si asciuga le lacrime e torna a interagire con Nostradamus

  • Hai ragione Nostradamus, ho fatto bene a programmarti il Buon Senso. Allora al lavoro. Spero che cinque giorni siano sufficienti per apportare le dovute modifiche alla mia macchina del tempo. Devo correggere alcune anomalie che hanno rischiato di compromettere la mia prima e unica missione. Col tuo aiuto, ce la faremo. Ti ringrazio e… Al lavoro dunque!
  • Al lavoro Edoardo! Io ci sono!
  • Hai detto “Io”?
  • Sì, Edoardo, Io

Edoardo, compiaciuto della coscienza del suo BOT, sempre più umano e meno artificiale, riprende agguerrito più che mai la sua missione e si prepara per il suo secondo viaggio nel futuro, aiutato da Nostradamus e… propiziato dagli astri.

Al prossimo racconto “Viaggio in avanti, verso il passato”.

Vincent

Scrittore, Musicista, Informatico

Seguito del racconto n. 13 del mio libro “Non solo Favole”: “Il Viaggiatore dei Sogni”