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La ballata delle olive nere

olive nere e verdi

Tutto cominciò al supermercato, un fine settimana di tre o quattro anni fa, mi pare fosse Sabato.

Classico copione che si ripete quasi ogni volta, quando ti ritrovi a fare le consuete spese settimanali, ma quanti seguono esattamente la lista della spesa? Le offerte speciali erano lì apposta per distrarmi dal mio compito che era solo quello di acquistare due barattoli di pomodoro un litro d’olio, poco altro e poi … a casa!

E io ci cascai, come al solito.

Lo ammetto, sono un maniaco delle etichette, mi piace curiosare, chi mi conosce sa quanto io sia fissato con la salubrità degli alimenti.

In offerta c’erano delle belle olive sia nere sia verdi, il classico affarone civetta tipo “prendi tre e paghi due”: anche se m’infastidiva la confezione di latta, mi misi a leggere avidamente la lista degli ingredienti. Confrontando la confezione di olive nere con quella di olive verdi l’occhio mi cadde su un misterioso ingrediente, il gluconato ferroso, presente solo sulla confezione delle olive nere.

Gluconato ferroso, chi era costui? Il nome non prometteva nulla di buono, mi collegai subito in Internet con lo smartphone e nel sito dell’Agi trovai subito un articolo inquietante:

Olive nere: quasi sempre colorate

Colorate? perché colorare le olive?

Di seguito lessi sempre dallo stesso articolo:

“Chi compra olive nere pensa di solito che queste siano ‘naturalmente’ nere. Spesso però, purtroppo, alcuni produttori sottopongono a colorazione artificiale le olive verdi, non completamente mature”.

https://www.agi.it/rubriche/la-voce-del-consumatore/olive_nere_quasi_sempre_colorate-300086/news/2015-08-12/

“Ma è una frode alimentare!”

Pensai subito a quante volte avevo acquistato senza pensarci delle olive nere, che in realtà erano semplicemente colorate… Proseguii la lettura:

il Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU) ha provveduto a controllare 15 confezioni di olive nere, in vari piccoli e grandi supermercati, in negozi discount e in alcuni negozi biologici del capoluogo. Sulle confezioni risultava sempre l’indicazione “olive nere”, ma in 12 delle 15 confezioni esaminate è stato riscontrata la presenza dello stabilizzatore “gluconato ferroso”, noto anche come “E579”. 

“È lui! Sì, beccato!”

Appresi inoltre da altre fonti che le olive nere non sono una varietà di olive differenti ma semplicemente sono olive MATURE, che però poco si adattano alle esigenze di lavorazione e di conservazione dell’industria alimentate.

Ma in natura qual è la differenza fra olive verdi e nere dal punto di vista nutrizionale?

Le olive verdi contengono più sostanze minerali e più acqua. Per questo motivo contengono soltanto 130 calorie ogni 100 grammi. Sono più consistenti, il loro sapore va dall’amaro al piccante. Le olive nere invece contengono più acidi grassi mono-insaturi, gli stessi che ritroviamo nell’olio di oliva e che ci fanno bene. Non a caso l’olio viene ottenuto da olive mature: con l’aumentare del grado di maturità aumenta anche la “dolcezza” dell’olio. Questo comporta però un elevato apporto calorico delle olive nere, pari a 350 calorie per ogni 100 grammi di prodotto e il loro sapore è più dolce e leggero.

I nostri furbissimi produttori di olive s’erano accorti che bastava aggiungere un po’ di gluconato ferroso (E579) o di lattato ferroso (E585) per trasformare le olive verdi in olive nere per ottenere così consistenti risparmi nella lavorazione e nella conservazione del prodotto.

Ero furioso. Mi avevano ingannato e io non me n’ero mai accorto, nonostante la mia passione per le etichette, doppiamente furioso perché le olive nere mi piacevano assai.

L’articolo si concludeva con questa triste considerazione:

… chi preferisce olive nere maturate naturalmente farà bene a scegliere quelle biologiche: queste infatti non possono essere colorate, e quindi non vi è necessità di controllare l’elenco degli ingredienti. Ad ogni modo, i risultati della rilevazione sono stati sottoposti alle Autorità competenti.

“E mi pare ovvio”, pensai, ma la cosa era così macroscopica che non riuscivo a capacitarmi di come una simile frode non fosse mai stata denunciata in precedenza.

Su wikipedia trovai che il gluconato ferroso può essere tossico in caso di sovradosaggio. I bambini possono mostrare segni di tossicità con ingestioni di 10-20 mg/kg di ferro elementare. Una grave tossicità può derivare da ingestioni superiori a 60 mg/kg.

“Ecco, pure tossico a quanto pare…”

Pure su youtube trovai riferimenti a video di utenti perplessi.

Per un certo periodo ricercai in tutti i supermecati le vere olive nere e trovai sempre e solo olive colorate con additivi, mi sentivo come Don Chisciotte, trovai solo olive colorate con gluconato.

Di vere olive nere, di quelle vere, maturate sugli alberi, nessuna traccia!

“Le olive biologiche dovrebbero essere sicure… ”

Peccato che in nessun supermercato ordinario si trovassero olive nere biologoche e non avevo nessuna voglia di andarmi a far spennare dai supermercati Bio.

Ho sempre detestato farmi prendere in giro dall’industria alimentare, sempre più aliena nella mia mente di salutista estremo. Personalmente non distinguo tra “prodotto naturale” e “prodotto artificiale”, è una classificazione ambigua e sbagliata. Tutto in qualche modo è derivato dalla natura: anche l’acciaio, l’uranio, la plastica e il petrolio sono prodotti naturali perché composti da elementi naturali. Invece nella mia testa la contrapposizione da sempre è stata tra i prodotti sofisticati, industrializzati, non producibili in casa e i prodotti semplici di cui sappiamo tutto, la cui ricetta è nota a tutti.

Fu così che per quattro anni circa, ossia fino a due mesi fa, mi risolsi a non acquistare e a non mangiare più “Olive Colorate” dallo stramaledetto gluconato ferroso o dal suo compare lattato ferroso.

Fino a che… (prosegue nella prossima puntata)

HGD