La ballata delle olive nere – 3

Devo premettere che dal 2013, da quando ho cominciato ad appassionarmi alla nutrizione e al voler star bene, mi sottopongo annualmente all’esame del sangue per evitare errori alimentari.

Aver cura della mia salute mediante il cibo e la pratica ginnica (stretching, ma non solo) è divenuto di fatto, oltre che una questione di igiene, un fertile terreno di studio. Oltretutto, vedere rifiorire lentamente ma progressivamente il mio fisico è un grande stimolo, così pure il condividere i miei risultati, qualcuno direbbe il pavoneggiarmi, con amici e parenti è motivo di soddisfazione, anche perché ci tengo a dimostrare che la scelta salutistica è un percorso alla portata di quasi tutti. Mi sento investito di questa foga missionaria per dire al mondo: “si può vivere senza farmaci più del 90% della nostra vita”.

Così, a nutrire questo mio narcisismo, anno dopo anno, ho sempre avuto le mie belle soddisfazioni, riuscendo sempre a mantenere tutti i livelli ematici (vit. B12, D, ferro) a livelli accettabili se non addirittura ottimali … fino al 2019, anno in cui riscontrai un calo nella ferritina.

Cosa mi stava succedendo? Dove potevo aver sbagliato?

Questo risultato fu per me un affronto, una macchia inconcepibile: i miei esami del sangue non erano più “senza macchia”.

Il mio orgoglio di salutista subì un duro colpo e subito chiesi un appuntamento consolatorio al mio medico “confessore”, volevo quasi implorarlo di farmi rifare gli esami.

Mi disse che la ferritina nel mio caso non era troppo al di sotto del valore minimo, quindi non era riconducibile ad anemie o perdite occulte di sangue, molto probabilmente era la dieta vegetariana forse un po’ carente, che doveva essere integrata ANCHE con ferro.

“Ma gli anni precedenti? Dal 2013 al 2018 la ferritina è sempre stata nei limiti, anche con la dieta vegetariana, quasi vegana, che ho sempre seguito con scrupolo e consapevolezza…”

Effettivamente, però, anche l’invecchiamento poteva favorire il minor assorbimento dei nutrienti, ma sinceramente non mi soddisfaceva l’idea di arrendermi a tale constatazione… altro colpo al mio orgoglio: “Io vecchio? A 55 anni? Ma neanche per idea!”

“Con tutta la ginnastica che faccio ogni giorno dovrei campare 150 anni!”

“Fermo lì!”

Era noto che anche una eccessiva pratica ginnica avrebbe potuto contribuire al basso valore ematico della ferritina. E io effettivamente in questi ultimi due anni, sulla foga dei risultati raggiunti, avevo voluto strafare, portando a 2 ore quotidiane il tempo dedicato alla mia attività fisica, introducendo oltretutto esercizi un po’ più impegnativi.

Quindi, o riducevo il carico di lavoro, o aumentavo l’apporto di ferro mediante dieta o integratori, e infatti il mio zelante medico mi prescrisse prontamente la classica scatola di integratore di ferro da acquistare in FARMACIA.

Altro colpo mortale al mio orgoglio di salutista. L’idea di andare a mendicare un farmaco o un integratore in farmacia come un comune mortale era per me una sconfitta non da poco.

Questo ferro maledetto, questa carenza di ferro, questa ossessione di trovare una fonte di ferro ad un certo punto si scontrò con l’altro mio chiodo fisso, il famoso gluconato ferroso delle nostre olive annerite.

Dove? Ma al supermercato, ovviamente!

Di fronte all’ennesima super offerta di olive nere, quando come al solito mi misi a leggere “ridacchiando” la lista degli ingredienti per ritrovare, come mi aspettavo, il famoso additivo, il tanto odiato gluconato ferroso.

E questa volta, invece della solita sconsolata scrollata di spalle, venne l’illuminazione: “Ma il gluconato ferroso non è anche un farmaco per trattare le anemie?”

Avevo trovato la scappatoia? Non lo so sinceramente, ma quel giorno comprai un carrello di barattoli di olive colorate.

E ci feci di tutto, anche il pane!

Il mio super pane con le olive annerite!

Come è andata a finire? Causa Covid ho preferito rinunciare al mio controllo annuale dei valori ematici, quindi onestamente non so se ho risolto la carenza, fisicamente sto comunque benone e mangio spesso e volentieri olive annerite.

Ovviamente non sono mai andato a comprare l’integratore prescrittomi dal medico … in farmacia!

Fine … ?

PS.: ringrazio il dott. Palmisano per avermi supportato e sopportato in tutti questi anni. Per i curiosi posso dire che il farmaco corrispondente al gluconato ferroso si chiama “GLUCOFERRO compresse effervescenti”.

Grazie anche ad Annalisa Scarpa per la simpatica vignetta.