Miodesopsie: quando vediamo le “mosche volanti”

Inauguriamo oggi una nuova pagina della rubrica L’angolo del farmacista che chiameremo “Ingresso negli –anta: facciamocene una ragione e cerchiamo di sopravvivere”.

Perché? Indovinate un po’ chi ha appena compiuto 40 anni?

Bravi, non era difficile.

Allora, iniziamo la nostra carrellata di acciacchi e malesseri vari che ci accompagneranno da ora in poi: oggi parliamo di occhi, con particolare riferimento a quelle fastidiose immagini in movimento che disturbano la visione.

Le miodesopsie sono puntini, macchie o filamenti che osserviamo all’interno del nostro campo visivo e che si muovono insieme agli occhi (questo è importante per una corretta diagnosi e per escludere altri tipi di problematiche). Possono comparire a qualunque età ma sono più frequenti a partire dai 40 anni.

Sono dei corpi mobili, costituiti da frammenti o addensamenti proteici, che si formano all’interno del vitreo – che è quella parte dell’occhio, di consistenza gelatinosa, costituita principalmente da acqua e fibre di collagene – e che, proiettando la propria ombra sulla retina, prendono forma davanti ai nostri occhi come “mosche volanti”. Questo dipende nella maggior parte dei casi da una cattiva idratazione generale, per cui il corpo vitreo perde fluidità e si formano questi agglomerati.

Come intervenire?

In realtà non è una patologia, è più un fastidio legato al processo di invecchiamento.

Bisogna rivolgersi a un oculista per escludere altre patologie, ma, nel caso in cui la diagnosi venga confermata, quello che dobbiamo fare è bere a sufficienza, per tutti i benefici che la corretta idratazione comporta e anche per alleviare questo disturbo, indossare gli occhiali da sole, in modo da ridurre l’effetto della comparsa delle “mosche”, ed eventualmente, su consiglio dello specialista, integrare con preparati specifici a base di vitamine e Sali minerali che contribuiscono a mantenere il corpo vitreo in buona salute.

Ormai che ho una certa, mi do un tono per salutarvi e darvi appuntamento alla prossima.

#prendetevicuradivoi

Dr.ssa Claudia Cocuzza