- “Sabo xe un giorno importante… (Sabato è un giorno importante…)”
- “Ah sì? Cossa nasse? (Ah sì? Cosa succede?)”
- “Eh… ti vedarà… ti dovaressi anca saverlo in realtà… (Eh… vedrai… dovresti anche saperlo in realtà…)”
- “Ma siii… ti stavo prendendo in giro, lo so che diventi maggiorenne!“
- “Gnanca più per arto… ma insomma sì. Go già in mente tuto el menù! (Nemmeno più per arto… ma insomma sì. Ho già in mente tutto il menù!)”
- “E cosa vuoi cucinare?“
- “Ti vedarà. Xe ea me festa e decido mi! (Vedrai. È la mia festa e decido io!)”
Da un mesetto a questa parte stavo pensando a dove portare il Sior Pare per il suo compleanno. Magari un giro a Venezia, o al mare, o magari a Vittorio Veneto dove vivevano i suoi zii. Ma un po’ per l’alto numero di positivi, un po’ per il freddo, non avevo ancora deciso. Ed ecco che dal nulla lui se ne esce così, tarpandomi le ali a priori.
Dovevo trovare una sorpresa alternativa. Già è difficile comprargli un regalo visto che ormai ha tutto quello che gli può servire. Pensando e ripensandoci su, mi è venuto in mente che da un paio di settimane mi chiede di comprargli un musetto (cotechino). Ultimamente vado quasi sempre a far la spesa senza di lui, il che vuol dire aver tagliato tutte le cose grasse o dolci che lui adora ma che cerco di fargli mangiare il meno possibile. Ma, ahimè, la dieta rimane sempre una Mission Impossible!
È venerdì, esco per prendergli il regalo e vedere se trovo anche qualcos’altro. Scendo prima da lui e sento la casa pervasa dal profumo di dopobarba.
- “Senti senti che profumo, e varda che bei cavei… (Senti senti che profumo, e guarda che bei capelli)”
- “Ciò, me i so avai e me so fato beo che doman xe ‘na giornada importante… Ti xe drìo andar a far e spese? (Eh, me li sono lavati e mi sono fatto bello che domani è una giornata importate… Stai andando a fare le spese?)”
- “Sì… vado a prendere due cose all’Alì che sono in offerta…“
- “Tome un musetto! (Prendimi un cotechino!)”
- “Ma domani cosa cucini quindi?“
- “Taagiadee al vovo col ragù e dopo fasso e cotoette co quee bee bistecche de manzo che ti ga tolto tempo fa! (Tagliatelle all’uovo col ragù e dopo faccio le cotolette con quelle belle bistecche di manzo che hai preso tempo fa!)”
Faccio finta di niente ed esco. Trovo un bel cotechino ma nient’altro di apprezzabile. Mumble mumble. Come rendergli il compleanno speciale anche questa volta? Inizio cucinandogli del pesce alla griglia e passando una serata in compagnia guardando un film e chiaccherando un po’. L’idea è aspettare mezzanotte e fargli gli auguri dandogli il regalo. Lui alle 23 se ne va a dormire. Beh, poco male, come ogni anno lo andrò a svegliare!
- “Tanti auguri Sior Pare!!!“
- “Ma xe già mezanote?!? (Ma è già mezzanotte?!?)”
- “Eh sì, e tu sei più vecchio! Tieni il regalo…“
- “Eo verzo doman… grassie, ‘desso torno dormir che go sono… (Lo apro domani… grazie, adesso torno a dormire che ho sonno…)”
Prima parte della missione: fallita. Il giorno prima gli avevo detto che sarei andata io a prendere il pane. Ecco un buon modo per fermarmi a prendergli una torta. Per la cena ha già deciso che vuole Sushi mentre si guarda la partita del suo amato Venezia. Un pensiero in meno.
Mentre lui si diletta nel preparare i suoi manicaretti, io preparo antipasti e aperitivi.
- “Ma ti podevi metter anca un fià de soppressa negli antipasti… (Ma potevi mettere anche un po’ di soppressa negli antipasti…)”
- “Papà, non ti sembra che sia già troppo? Hai fatto anche le melanzane impanate e fritte, poi c’è pure la torta… gnanca a Nadal magnemo cussì tanto! (Nemmeno a Natale mangiamo così tanto!)”
Il pranzo scorre via veloce, tra un aneddoto e una battuta, il tutto con in sottofondo le classiche notizie di sport.
È l’ora della torta, certo, ho la solita candelina con la musichetta di buon compleanno… alzo lo sguardo ed ecco l’illuminazione! Tutti gli action figure di Star Wars con la loro spada laser illuminata. Perfetto.
- “Ma cossa ti ga messo suea torta? Ghe xe altre candee? Ah, xe quee de Star Wars! E come e stueo?? (Ma cosa hai messo sulla torta? Ci sono altre candele? Ah, sono quelle di Star Wars! E come le spengo??)”
- “Una la soffi, le altre col pulsante. Esprimi un desiderio!“
Lui se la ride già.
- “Il mio primo desiderio è… e dopo el svoea via sora al drago (Il mio primo desiderio è… e dopo vola via sopra al drago)”
Tutto ringalluzzito dalla bellezza della sua citazione, eccolo fare l’ennesimo brindisi:
- “Tanti auguri a me per i miei primi 84 anni!“
TANTI AUGURI SIOR PARE!
P.s.: Grazie Venezia che gli hai fatto il vero regalo vincendo dopo 3 mesi!