Siamo abbonati a molte piattaforme, ma i comandi vocali di Sky gli permettono di chiamare solo i propri film, quelli registrati da solo alcuni canali televisivi (come Iris) e appunto Disney+.
È facile quindi trovarlo in salotto che riguarda per la milionesima volta uno Star Wars, “Letters to Juliet“, Mediterraneo o che stia dormendo con in sottofondo l’ennesimo documentario di History Channel.
Quindi sono io a dovergli mettere su dei film da Raiplay, Netflix, Prime o direttamente uno dei suoi mille Dvd. Ce n’è uno in particolare però che amo rivedere con lui. “Scusi, dov’è il West?“. Negli anni ’80/’90 lo facevano vedere almeno una volta a settimana su TeleVenezia, una delle mille emittente televisive private di quegli anni.
Fu amore a prima vista per tutta la famiglia già amante delle commedie di Mel Brooks e di Gene Wilder. Ci mettiamo poi il doppiaggio perfetto di Oreste Lionello, un giovanissimo Harrison Ford e il gioco è fatto.
Come sempre capita quando un film gli piace, il Sior Pare ama poi citare in continuazione le frasi che più si sposano con quello che si sta dicendo. Eccolo quindi quasi a ogni pasto chiedere:
- “Prego, passate il sale“
O al momento di dover tagliare il pane e qualcuno chiede un coltello:
- “Tu non hai coltello? Ah! Rabbino senza coltello“
E se rimane un ultimo boccone di qualcosa nella pentola, eccolo subito pronto:
- “E tuttora, tu vorrebbe lottare per quell’ultimo pesce?
Deve fare qualcosa? “Io che ci provo!” e se gli fai una qualsiasi domanda la risposta sarà sempre: “Io credo che sì” o “Può darsi che sì“.
Ormai ogni frase è diventata parte integrante del SiorParese, lasciando spesso i suoi interlocutori un po’ interdetti non capendo la provenienza e il perché di determinate battute. Un ristorante o una pizzeria non devono essere troppo “spesosi“, se in televisione c’è una donna molto formosa lui subito è pronto a esclamare: “Gran paravento!“.
- “Sior Pare, mi raccomando, non aprire a nessuno senza chiedere a noi, che sai che non aspettano altro di trovare il vecchio per poterlo truffare…”
E lui risponde pronto canticchiando:
- “Io sta con occhio aperto per stranieriiii“
- “Sior Pare, sabato andiamo a…“
- “Io non cavalco il sabato!“
E così, a oltranza, battute su battute fino a quando inizia a recitare la sua preferita:
“Che tipo di parola è cazzerola, tu dice sempre. Oy Gevalt! Siii, rende pensiero…“
Si sofferma un po’, ci pensa e poi puntualmente aggiunge: “Ciò, to zia dize sempre cazzarola!“
Poco dopo, sospira e aggiunge: “America… Scolta ti me eo metti su che me eo vardo?”