Sior Pare e “Piccole donne” parte II

Il Sior Pare non è gran appassionato di cinema, ma alcuni film li sa letteralmente a memoria e li guarda in continuazione. Non importa se l’ha visto il giorno prima, se lo rifanno va visto assolutamente. Tra questa piccola schiera di film, al primo posto c’è senza dubbio “Piccole donne“. Non importa in quale versione, se lo fanno va visto! (Qui trovi le recensioni del Sior Pare di tutte le sue versioni cinematografiche )

Ovviamente, poi, ci sono dei momenti in cui lo si guarda anche se non lo trasmettono in quel momento. Per fortuna la tecnologia ci permette di registrare i film e poi guardarseli quando più fa comodo. Per il Sior Pare però anche semplicemente cercare un film tra quelli registrati è diventato ormai impossibile, e i comandi vocali di Sky funzionano solo per i film presenti nel loro catalogo. Ecco così che per forza devo esserci io per poterglielo mettere su.

Il più introvabile, ma il suo preferito in assoluto, è “Piccole donne” nella versione del 1949, quello con Liz Taylor, June Allison e Rossano Brazzi per intenderci. Tutto colori sgargianti, buoni sentimenti e pianti assicurati. Capita così che una sera di luglio il Sior Pare sia un po’ pensieroso e triste, non so perchè. In televisione non fanno partite di calcio, nè alcun film interessante. Qui serve una sterzata giusta. Dopo dieci minuti di:

  • Cossa vardemo quindi? (Cosa guardiamo quindi?)”
  • Mediterraneo” eo go visto do giorni fa, “Stregata dalla luna” geri, “Ghost” idem… ti vol che se vardemo un “Piccole donne”?? Ma ea gavemo ea versione del ’49 o solo Wynona? (“Mediterraneo” l’ho visto due giorni fa, “Stregata dalla luna” ieri, “Ghost” idem… vuoi che ci guardiamo un “Piccole donne”??”

Quando parte così so già che chiederà quel film, è la sua copertina di Linus, il suo “Comfort Film”. Per cui eccomi cercare tra le registrazioni fatte a Natale.

  • Ea gavemo, ma xe tardi e dura più de do ore… ti xe sicuro? (Ce l’abbiamo, ma è tardi e dura più di due ore… sei sicuro?)”
  • Sì, sì, no state preocupar, meti su! (Sì, sì, non ti preoccupare, metti su!)”

Eccoci quindi catapultati nella Concorde di fine Ottocento, con il nostro immancabile sorriso ebete e in religioso silenzio se non per recitare a memoria le battute più belle. Praticamente dopo mezz’ora stiamo già piangendo per poi rimanere con l’occhio lucido e il magone fino alla fine.

  • Ma che pecà, co ghe xe e pubblicità i salta el toco de film, manca un sacco de scene bee. No se pol trovarlo da qualche parte? (Ma che peccato, quando c’è la pubblicità saltano poi un pezzo di film, mancano un sacco di scene belle. Non si può trovarlo da qualche parte?)”
  • Sono anni che lo cerco… niente, nessuna piattaforma, non c’è nemmeno scaricabile da internet…
  • Ma ti ga vardà su Amàzzon o quea roba eà che te manda i pachi casa? (Ma hai guardato su Amazon o quella roba là che ti manda i pacchi a casa?)”

Tempo 3 minuti ed ecco trovato finalmente “il suo Tesssoro”. Bimbo felice, certo, non potrà metterselo su da solo (troppo complicato cambiare modalità della Tv, scegliere la lingua ecc.), ma ora sa che potrà vederselo ogni qual volta gli vada.

Il mattino dopo si sveglia tutto felice, con l’orecchio sempre teso per sentire l’arrivo del suo amato pacco. Stranamente stiamo pranzando in salotto, faccio uno zapping da Sky e toh, “Piccole donne” versione del 1994. Giro facendo finta di niente e attendo che se ne accorga. Dopo qualche secondo si gira, guarda la tv, guarda me, riguarda la tv e sorride di gusto:

  • Ma ti eo ga messo su ti? Ma semo già avanti! I xe drio farlo dal vivo? Assa quà. (Ma lo hai messo su tu? Ma siamo gà avanti! Lo stanno facendo dal vivo? Lascia qua.)”

Si perde a guardarlo, come sempre, e si dimentica pure di bere il caffè. Lo guarda estasiato, come fosse la prima volta. Il film finisce, ancora con gli occhi lucidi si gira verso di me:

  • Ma quindi quando riva queo co June Allison?!? (Ma quindi quando arriva quello con June Allison?!?)”

Anna