Ognuno ha le proprie passioni, quella per eccellenza di Siora Mare è sempre stata leggere. Non importava quanti libri avesse ancora da iniziare o se ci fossero mille cose da fare, per un libro nuovo c’è sempre tempo e spazio!
Non che in famiglia sua ci fosse tutta questa passione, anche se mia nonna ha sempre letto qualche romanzetto rosa o le riviste del momento. Per lei invece era una ragione di vita. Ogni soldo risparmiato era messo via per comprarsi nuovi libri, principalmente i classici della letteratura mondiale dei Bur (Biblioteca Universale Rizzoli) e quelli di fantascienza della Collana Urania.
Quando era ragazzina questo comportava spesso non comprarsi la merenda a scuola, meglio il cibo o il sapere? Sia per lei, che poi per me alla sua stessa età, la risposta era più che scontata. Un libro nuovo non lo può battere nessuno! Eccola quindi venire perennemente ripresa dagli insegnanti perché invece di ascoltare la lezione si stava leggendo il suo nuovo romanzo.
Una volta sposata aveva certamente nuove incombenze: la casa, la famiglia e la sua nuova occupazione come Catechista in Parrocchia, eppure… il primo amore non si scorda mai. Ogni momento era buono per tirare fuori un libro e mettersi a leggerlo, spesso facendo notte fonda pur di finirlo.
Non essendoci librerie vicine se non prendendo un autobus o la macchina, si era abbonata a tutte le riviste di libri per corrispondenza. Il circolo, il club degli editori, euroclub… appena vedeva che c’era l’offerta del prendi 3 più uno in regalo, puntualmente si iscriveva a uno nuovo, o se era già abbonata ecco che toccava farlo a noi.
Aspettava con ansia poi l’arrivo delle riviste mensili per far la sua scelta. Si leggeva le trame di tutti i libri, una per una, più e più volte. Come poter scegliere solo 3 libri tra tutto quel ben di Dio? E poi la lunga attesa dell’agognato pacco che li conteneva. In fondo, lei 3 libri se li leggeva in meno di una settimana!
L’unico modo era farsi portare in libreria, ma come? Io e il Sior Pare non ci sentivamo tanto, un po’ perché era capace di spendere un’enormità di soldi, un po’ perché comunque ci stava dentro le ore. Senza contare che essendo affetta da BPCO (Broncopneumopatia cronica ostruttiva), doveva sempre girare con la sua bomboletta portatile di ossigeno messa sopra al suo deambulatore con seduta. Per cui, soprattutto quando dovevamo fare spese grandi, era ancora più problematico portarla con noi visto che occupava tutto il bagagliaio.
Appena vedeva che ci stavamo preparando per andare a fare le spese eccola subito scattare:
- “Se drìo ‘ndar a far e spese?? Vegno anca mi! ‘Nde all’Auchan o al Panorama? (State andando a fare le spese?? Vengo anche io! Andate all’Auchan o al Panorama?)”
- “Andiamo al discount, lì non ci sono libri…“
- “Dai, ‘ndemo al Panorama….“
Alla fine il Sior Pare cedeva quasi sempre, mollavamo lei nel reparto libri e poi tornavamo a prenderla a spesa finita. Immancabilmente la trovavamo seduta beata sul suo deambulatore a leggere e con almeno due o tre libri già riposti nel carrellino.
Bisognava trovare una soluzione. Eccoci quindi aspettare che lei andasse a dormire dopo pranzo per uscire di nascosto cercando di fare il silenzio più assoluto, per poi tornare a casa e prenderci una valanga di parole.
- “Ma se ‘ndai al Panorama? Se savevo venivo anca mi! (Ma siete andati al Panorama? Se lo sapevo venivo anche io!)”
- “Ma se ti geri drìo dormir? (Ma se stavi dormendo?)”
- “Podevi svegiarme, se do stronsi! Sempre cussì fassè! Ve conosso ormai! (Potevate svegliarmi, siete due stronzi! Sempre così fate! Vi conosco ormai!)”
Di media, comunque, le prendevo sempre un libro, giusto per farla star buona e calma fino alla settimana successiva. O almeno così speravamo. Alla fine ogni sabato, appena finivo di pranzare, partiva alla carica:
- “‘ndemo a Mestre? (Andiamo a Mestre?)”
- “No mamma, ho da fare oggi pomeriggio, porto il Papà a fare un spesa veloce e poi devo scappare“
- “Ecco, sempre cussì fazè! A mi no me portè mai a tor libri! (Ecco, sempre così fate! A me non portate mai a comprare libri!)”
La rovina finale fu l’apertura delle librerie “Mondo libri“. Per quanti no potessi dirle, alla fine ogni tanto mi toccava accontentarla. Io amo i libri, e come lei potrei starci ore, ma quando è troppo è troppo. Che sarà mai direte voi. Vi è mai capitato di uscire da una libreria con minimo 4 borse piene zeppe di libri? Con lei era la normalità visti i vari sconti e le promozioni.
- “Se toevo un tot de libri i me regaeava ‘na coverta… (Se prendevo un tot i libri mi regalavano una coperta…)”
- “E quindi?“
- “Beh, go pensà de torghene una par ti, una par mi e una par el papà… e già che ghe gero ghe ne go tolta una de riserva… (Beh, ho pensato di prenderne una per te, una per me e una per il papà… e già che c’ero ne ho presa una di riserva…) “
Una volta erano le coperte, una gli asciugamani, le borsette, le penne… Ogni scusa era buona per riempirci di cose inutili. Per poi rispondere alle nostre rimostranze con un candido:
- “Beh, cossa go fato stavolta? E go tolte par vialtri! (Beh, cosa ho fatto questa volta? Le ho prese per voi!)”
Si sa, le mamme farebbero di tutto per la propria famiglia. Soprattutto se questo significa riempirsi di libri!
Anna