Ho sempre pensato che il Sior Pare potesse stare molto bene con la barba o il pizzetto, ma lui non ne ha mai voluto sapere. Ne aveva leggermente un po’ quando ero piccola, ma poi dava fastidio sia a me che a Siora Mare per cui non se l’era più fatta crescere.
Anzi, ogni mattina la prima cosa che faceva appena alzato era tagliarsela di tutto punto, senza mai saltare un solo giorno.
In occasione del suo ottantacinquesimo compleanno sono riuscita finalmente a convincerlo, causa una serie di coincidenze per cui per un paio di giorni di fila, incredibilmente, non aveva avuto il tempo di radersi. Dopo tutti i commenti positivi ricevuti e anche lui abituatosi un po’ a sentirsela addosso, ecco la svolta fashion: barba lunga ma sempre ben curati.
Se nelle prime settimane era un po’ titubante a tenerla così lunga, i continui complimenti ricevuti e il fatto di vedersi ringiovanito lo hanno definitivamente convinto: che barba sia!
Per alcuni mesi quindi ha continuato a sfoggiarla fieramente anche se ogni tanto se ne usciva con una delle sue:
- “Ciò, ma cossa ti dizi… che me ea tagia ‘sta barba? (Eh, ma cosa dici… che me la tagli questa barba?)”
- “Perché? Ti da fastidio?“
- “No, no… ma stago davero ben? O ti eo dixi soeo parché fa scena? (No, no… ma sto davvero bene? O lo dici solo perché fa scena?)”
- “Sior Pare, ti xe un figo e basta! E poi sembri davvero tanto più giovane.“
- “Ah. Va ben, va ben… eora me ea tegno su. (Ah. Va bene, va bene… allora me la tengo su.)”
Questo fino all’arrivo dell’ondata di caldo africano dei giorni scorsi. In ogni caso doveva andare a tagliarsi i capelli, a questo punto si poteva anche pensare di far qualcosa di diverso.
- “Ti me prenoti el barbier? Sti cavei xe massa onghi e anca ea barba… (Mi prenoti il barbiere? Questi capelli sono troppo lunghi e anche la barba…)”
- “Cosa dici, la tagliamo tutta? Tanto abbiamo visto che ti ricresce in un attimo se fosse.“
- “Ciò, no so gnanca mi… (Eh, non so nemmeno io…)”
- “In caso sei in grado di tagliartela tu da solo?“
- “No, no ghe vedo e xe massa eonga per farlo col rasoio normal, ghe vorìa queo elettrico… (No, non ci vedo ed è troppo lunga per farlo col rasoio normale, ci vorrebbe quello elettrico…)”
Il giorno stesso gli prenoto l’appuntamento dal suo Barbiere di fiducia, due chiacchere tra amici e sentirsi coccolato fa sempre bene. Alla sera non vedo l’ora di scendere per vedere cosa ha deciso di fare alla fine. Ed eccolo, capelli cortissimi e pizzetto! Giuro che non me lo aspettavo!
- “Eora, cossa ti dizi… come sto? (Allora, cosa dici… come sto?)”
- “Eh, non me lo aspettavo il pizzetto! Pensavo tagliassi tutto e basta! Mi sembri un moschettiere o un generale dei Marines!“
- “Dai, no ti me fa ea foto par el giornaetto? (Dai, non mi fai la foto per il Giornale delle Buone Notizie?)”
Ormai ci ha preso gusto ad essere un Influencer e sembra quasi che le combini appositamente!
Il giorno seguente a pranzo, già gongola:
- “Eora, ti ga messo ea me foto col pisso? (Allora. hai messo la mia foto col pizzo?)
- “No papà, usciamo il sabato sera con il Giornale…“
- “E co ea cacca?” (E con la cacca?)”
Lo guardo stupita, lui mi guarda sornione. Scoppiamo a ridere. Non avevo calcolato che “pisso” in veneziano viene tradotto sì come pizzo, ma anche come Pipì!
Il Sior Pare perde il pelo, ma di certo non il vizio!