Un secondo viaggio di nozze per il Sior Pare

Il 21 novembre è forse la data più importante per un veneziano. È la festa della Madonna della Salute, la co-patrona di Venezia, ma soprattutto un po’ la protettrice e la mamma di tutti noi. Mio nonno materno penso decise di comprare non a caso un terreno esattamente di fronte alla Chiesa a lei dedicata qui in terraferma.

Per il Sior Pare e la Siora Mare però è sempre stata festa doppia. Ogni 21 novembre il Sior Pare inizia a gongolare già a pranzo. Prepara manicheretti vari, tira fuori un buon vino e poi inizia: “Ma ti sa dove che gerimo a ‘sta ora? (Ma sai dove eravamo a quest’ora?)” e poi con quest’aria da furbetto solitamente sorrideva a Siora Mare, andava in camera e tirava fuori due vecchi oggetti.

Ecco, gerimo suea Nave!” (Ecco, eravamo sulla nave!)

Il Sior Pare e la Siora Mare hanno fatto una prima settimana di viaggio di nozze nella vecchia Jugoslavia (leggi qui il loro matrimonio), per poi dover tornare a casa per permettere al Sior Pare di sostenere un esame per il lavoro. Esame poi rimandato a causa dell’acqua alta. Erano comunque tranquilli, dovevano partire il giorno seguente per una crociera organizzata dal provveditorato al Porto per i propri dipendenti di Venezia e Trieste. Con la fortuna che li ha sempre contraddistinti, i sindacati decisero di scioperare giusto in quei giorni, per cui il tutto fu posticipato di una settimana.

Ciò, gera ‘na beissima crociera, de ben ventidò giorni! Semo partii da Venessia, dovevimo far un dritto fin al Pireo, ma ghe xe sta un problema e ea nave ga dovesto far scalo tecnico a Bari. Gera finìo tuto el vin de prima e seconda classe e anca dea turistica! Metti ti insieme venexiani e triestini… (Eh, era una bellissima crociera, di ben ventidue giorni! Siamo partiti da Venezia, dovevamo fare un dritto fino al Pireo, ma c’è stato un problema e la nave ha dovuto far scalo tecnico a Bari. Era finito tutto il vino di prima e seconda classe e anche della turistica! Metti tu insieme veneziani e triestini…)”

Il viaggio prosegue fino al Pireo, visita ad Atene, e poi Istambul, Izmir ed EfesoUna dee tante, ma penso che questa fosse ea più famosa, col tempio de qualche Dea (Una delle tante, ma penso che questa fosse la più famosa, col tempio di qualche Dea)” ed infine il ritorno al Pireo.

Ea nave se ciamava “San Marco“, figurite… el giorno dea Madonna dea Saeute i ea gaveva parecciada piena de festoni e luci, pezo che al Redentor! I ga fatto festa granda e i gaveva organizà ea serata danzante, con anca el concorso de beessa. Tute e toe parecciae par ben, ea musica… e co xe stada mezanotte i ga stappà el Champagne per l’elession de Miss Nave: “La premiata è…. la nostra Rita Pavone!” E indovina un fia chi che gera! Ea no voeva gnanca farlo, figurite… ti eo sa come che xe to mare par ‘ste robe… i ghe ga dà come premio un Paperino della compagnia navale Adriatica e un profumo de Dior. Varda quà, i go ancora! (La nave si chiamava “San Marco”, figurati…. il giorno della Madonna della Salute l’avevano preparata tutta piena di festoni e luci, peggio che al Redentore!* Hanno fatto festa grande e avevano organizzato la serata danzante, con anche il concorso di bellezza. Tutte le tavole apparecchiate per bene, la musica… e, quando è stata mezzanotte, hanno stappato lo Champagne per l’elezione di Miss Nave: “La premiata è… la nostra Rita Pavone!” E indovina un po’ chi era! Lei non voleva nemmeno farlo, figurati, lo sai com’è tua madre per queste cose… le hanno dato come premio un Paperino della caompagnia navale Adriatica e un profumo di Dior. Guarda quà, ce li ho ancora!)

I premi per Miss Nave

Dopo essersi perso per un attimo nei ricordi e aver ripensato a quanto fosse bella Siora Mare da giovane, il racconto prosegue,con le stesse parole, ogni anno:

Sempre quea sera gavemo attraversà el Canal de Corinto, ti ga presente? Sì, parchè ti eo ga passà anca ti… El xe stretto e a senso unico, per cui pol passar ‘na nave per volta e a nialtri ne ga tocà spetar do ore parchè doveva passar Onassis e e so XXXX. I marinai, intanto, i gera co i rampini per far in modo de no ‘ndar sbater sue pareti del Canal. Ea nostra nave gera tuta in tiro, parchè gera festa, eee Venessia xe Venessia, ciò casso!” (Sempre quella sera abbiamo attraversato il Canale di Corinto, hai presente? Sì, perché ci sei passata anche tu… È stretto e a senso unico, per cui può passare una nave per volta e a noi è toccato aspettare due ore perché doveva passare Onassis e le sue XXXX. I marinai, intanto, erano con i rampini per far in modo di non andare a sbattere sulle pareti del canale. La nostra nave era tutta in tiro, perché era festa, eeee Venezia è Venezia, eh cazzo!)

La domanda qui mi sorge sempre spontanea, un po’ anche per prenderlo in giro e metterlo in imbarazzo:

  • “Ma Sior Pare, xe durante quea serata de festa che i te ga fatto ea foto compromettente?”
    Lui già diventa un po’ rosso e parte con il suo mega sorriso sornione:
  • ” Quaea, quea co l’odalisca?? No no, ea gerimo a ‘Stambul”
    e intanto se la ride tutto contento

Il viaggio poi preseguì passando per lo stretto di Messina, la circunnavigazione dello Stromboli in eruzione – “Ti vedessi che roba, megio dei foghi del Redentor, co tuti ‘sti efetti sull’acqua! “(Vedessi che roba, meglio dei fuochi del Redentore, con tutti questi effetti sull’acqua!), Napoli, Marsiglia e infine Genova da dove presero il treno per tornare a casa.

Gli anni passano, ormai ne sono trascorsi ben 52, ma ogni volta la racconta con lo stesso trasporto, gli stessi occhi innamorati ed estasiati, come se fosse passato un giorno soltanto. E forse è proprio così che dovrebbe essere l’amore.

Buona festa della Salute a tutti.

Anna Bigarello

*Redentore: Festa cara ai veneziani in cui si festeggia la liberazione dalla peste del 1575 grazie al Cristo Redentore. In questa occasione si organizza ogni anno un pellegrinaggio e uno spettacolo pirotecnico famoso in tutto il mondo