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Energia sotto la Crosta Terrestre

Chi non conosce Luigi Bignami, il bravissimo giornalista divulgatore scientifico, onnipresente su Focus TV e in altre trasmissioni scientifiche? La sua capacità di sintesi, il suo entusiasmo, la sua cultura scientifica, e, perchè no? Anche il suo carisma “pieroangelista” (passatemi il neologismo! ndr) ci hanno incantato durante la diretta dell’atterraggio di Perseverance, durante quei sette minuti interminabili, lo scorso febbraio 2021, qui descritto: https://ilgiornaledellebuonenotizie.it/scienza/perseverance-obiettivo-marte-o-morte/

Così Luigi Bignami dà l’imprimatur al suo articolo: “Sotto la superficie della Terra c’è una miniera di energia inesauribile: forse possiamo arrivarci così”.

Una società americana dichiara di poter perforare la superficie terrestre per decine di chilometri: questo ci darebbe tanta energia da soddisfare l’intero Pianeta.

È noto come ad alcune decine di chilometri sotto la superficie terrestre ci sia talmente tanto calore che, se si potesse sfruttare, darebbe energia praticamente all’umanità intera, rendendo non più necessarie le forme di produzione di energia attuali. Il problema, però, è riuscire a perforare la roccia terrestre fino a quelle profondità. 

MAI PIÙ?

Ad oggi il pozzo più profondo mai realizzato nella crosta terrestre è arrivato a circa 13 chilometri di profondità. L’impresa venne realizzata negli Anni Settanta a Kola, una regione della ex-Unione Sovietica, ma le difficoltà incontrate furono tali e tante che nessuno più tentò di battere quel record. Oggi però Matt Houde, co-fondatore della Quaise Energy, una startup del Massachusetts, sostiene di aver messo a punto una speciale piattaforma di perforazione in grado di vaporizzare la roccia per superare di gran lunga quelle profondità che sembravano insuperabili. 

Houde spiega perché ne varrebbe la pena: «Il contenuto energetico totale del calore immagazzinato nel sottosuolo supera la nostra domanda annuale di energia, come Pianeta, di un fattore di un miliardo. Quindi attingere a una frazione di questa energia sarebbe più che sufficiente per soddisfare il nostro fabbisogno energetico per il prossimo futuro».

Quaise Energy è nata nel 2018 dal Plasma Science and Fusion Center, un centro di ricerca universitario per lo studio dei plasmi, della scienza e della tecnologia della fusione del Massachusetts Institute of Technology (MIT). La società ha già ottenuto un finanziamento di 52 milioni di dollari per realizzare il primo impianto di perforazione.  

COME FUNZIONA

La tecnica di perforazione è stata sviluppata al MIT negli ultimi 15 anni, ed è stata dimostrata in laboratorio praticando fori in diverse rocce analoghe a quelle che si ritroveranno nelle varie profondità. Il sistema funziona utilizzando la perforazione rotativa convenzionale per scendere fino a 3 chilometri di profondità. Quindi si passa alla piattaforma di perforazione appositamente progettata, la quale genera onde millimetriche ad alta potenza (vicine alle microonde nello spettro elettromagnetico). 

Per realizzare ciò, Quaise Energy utilizza un girotrone, ossia un tubo a vuoto, il quale, con un meccanismo molto sofisticato, genera le onde millimetriche ad altissima energia. Queste onde, insieme a gas ad alta pressione, vengono “iniettate”, attraverso un tubo, fino in fondo al foro che si va producendo: ciò permette di vaporizzare la roccia.

Le rocce che si trasformano in “cenere” vengono trasportate in superficie dal gas, per essere rimosse. La vaporizzazione delle rocce a profondità estreme consente a Quaise Energy di raggiungere temperature fino a 500 °C. 

SENZA FINE

Una volta realizzati i pozzi basterebbe iniettare acqua per averla in superficie sotto forma di vapore, il quale farebbe funzionare le turbine come in tutte le centrali elettriche. Poiché il calore all’interno della Terra è praticamente infinito e presente ovunque, si potrebbe ottenere energia pulita, senza dipendere da alcun Paese e senza sosta, in qualunque ora del giorno, per 365 giorni all’anno. Il primo pozzo di questo genere dovrebbe vedere la luce nel 2024, anche se la Società non ha detto dove intende costruirlo. Un altro elemento non rivelato da parte di Quaise Energy è quanto verrà a costare un progetto di questo tipo.

Vincent

Scrittore, Musicista, Informatico

Fonte: Articolo “Energia” di Luigi Bignami, pubblicato su Focus.it il 6 dicembre 2022