Le Streghe d’Oriente

Quando sento parlare di Olimpiadi, il mio primo pensiero va a “Mila e Shiro“. 

Potrebbe essere assurdo, lo ammetto, ma sono cresciuta con i cartoni animati ispirati all’Anime giapponese e Mila e Shiro è stato quel cartone animato che più mi ha fatto emozionare. 

Come per tante mie coetanee, grazie a questo cartone ho iniziato a giocare a pallavolo cercando di imitare movenze, tecniche, salti e salvataggi impossibili di Mila (le mie ginocchia ancora ringraziano!)

Seduta a gambe incrociate davanti alla TV, mi perdevo nella sigla cantando a squarciagola e sognando ad occhi aperti di arrivare come lei alle Olimpiadi. 

Lei era un esempio di sacrificio, passione, tenacia, ingredienti necessari per realizzare il sogno di partecipare alle Olimpiadi di Seul nel 1988 insieme alla nazionale Giapponese.

Ebbene, alle Olimpiadi non ci sono mai arrivata, però quella caparbietà di certo non l’ho persa! 

In questi giorni di fermento pre-olimpico, anche se in ritardo e con non pochi timori, emergono numerose storie e aneddoti delle trascorse edizioni. 

Mai mi sarei aspettata di leggere che la storia di Mimì Ayuhara – passata nella storia dei cartoni animati giapponesi come la cugina di Mila, anche lei campionessa di pallavolo – è ispirata a eventi realmente accaduti. 

La storia ha inizio nel 1953: la proprietà di uno stabilimento di materiali plastici decide di creare la sua squadra di pallavolo, la Nichibo Kaizuka. Questa, composta dalle sue operaie, aspira a diventare una realtà dominante nel contesto nipponico. 

Effettivamente questo ambizioso progetto diventa realtà grazie a un coach determinato e irremovibile, Hirofumi Daimatsu, noto per i suoi allenamenti estenuanti, tanto da prendere il nomignolo di “Demone Daimatsu”: 8 ore di allenamento ill giorno, dalle 16 del pomeriggio fino a mezzanotte, per 51 settimane l’anno. E s’iniziava alle 16, perchè le giocatrici lavoravano prima in fabbrica, dalle 8 alle 15.30.

Entro poco tempo, la squadra diventa inarrestabile. Quasi tutta la nazionale nipponica è composta da giocatrici della Nichibo. Durante una trasferta in Europa, riescono a rimanere imbattute per ben 24 partite di fila, venendo soprannominante “Le Streghe d’Oriente”. 

Nonostante la squadra abbia dovuto adattarsi a un nuovo sistema di gioco (passando da 9 elementi a 6 in campo), riescono a raggiungere prima il secondo posto ai Mondiali del 1960 e la medaglia d’oro due anni dopo. 

La squadra vorrebbe sciogliersi, non riesce più a sostenere i ritmi, ma i tifosi non le mollano. Decidono quindi di giocare le Olimpiadi del ‘64, disputate proprio a Tokyo, vincendo l’oro anche lì.

Ognuno poi ha preso la propria strada e il Demone è diventato un parlamentare.

Questa squadra ha lasciato una striscia di 175 vittorie consecutive che hanno fatto la storia, soprattutto per gli allenamenti disumani che un po’ si sono rivisti nell’anime di Mimì Ayuhara, quando si lanciava sul pavimento sotto una pioggia di palloni. Insomma, situazioni al limite della disumanità, come testimoniato anche da un cronista di Sports Illustrated che aveva assistito a un allenamento delle Streghe qualche mese prima delle Olimpiadi del ‘64 . 

Quindi, dopo tutto, certi racconti dei nostri anime preferiti non erano poi così lontani dalla realtà, come testimonia un documentario francese, presentato proprio il mese scorso al Pesaro Film Festival. 

Qui il trailer.

Buone Olimpiadi a tutti, 

Michelle