Le Olimpiadi del Sior Pare

Il Sior Pare ormai è diventato un tutt’uno con la sedia. Tra il caldo che non lo invoglia ad uscire e le Olimpiadi, praticamente passa le sue giornate davanti alla televisione per guardare tutte le gare e i vari servizi post. Per fortuna il fuso orario permette di avere mezzo pomeriggio libero e così il tempo per potersi guardare qualche opera nel pomeriggio o mettersi a far due cose in casa o in giardino.

Capita così di scendere da lui la domenica a mezzogiorno per pranzo e trovarlo ancora completamente spettinato e con la barba da fare, cosa per lui impensabile!

  • “Sior Pare, ti me sembri un Super Saiyan, ti ga presente i cartoni animati?!? (Sior Pare, mi sembri un Super Saiyan, hai presente i cartoni animati?!?)”
  • Ciò, me so alsà presto par vardar e olimpiadi, dopo ghe gera ea messa, dopo el Papa e dopo ea partìa e l’atletica… me so eavà e no go avuo tempo de far altro! (Eh, mi sono alzato presto per vedere le olimpiadi, dopo c’era la messa, dopo il Papa e dopo la partita e l’atletica… mi sono lavato ma non ho avuto il tempo di far altro!)”

Normalmente lui si alza tardi la mattina, si lava, si fa la barba, si veste, va a comprare il pane e poi si mette a cucinare. Da due settimane a questa parte si alza presto, si piazza davanti alla televisione e addio mondo. Mangiamo (ad orari un po’ più elastici), si guarda le ultime gare fino alle 15 30 e poi ha finalmente una pausa (coperta da qualche Opera Lirica messa su Alexa). Il tutto in attesa del suo nuovo programma preferito: Il circolo degli anelli.

Lo abbiamo scoperto un po’ per caso una sera che stavo facendo zapping dopo aver visto un film insieme. Subito siamo rimasti piacevolmente stupiti dalla semplicità e dalla simpatia di Sara Simeoni e dalla bravissima conduttrice Alessandra De Stefano.

Ma ritorniamo ad una Domenica di agosto come tante, il Sior Pare, come detto, è tutto preso dalle Olimpiadi, oggi non ce n’è per nessuno! Iniziamo a sbottare contro la Rai quando interrompono la gara di Tamberi per mostrare il Tg2, “ma ti pare che a qualcuno interessi in questo momento?!?” Intanto facciamo il conto alla rovescia per la finale dei 100 metri maschile. Per la prima volta nella storia la correrà anche un italiano! Ormai siamo con l’adrenalina a mille.

Per quanto siamo entrambi molto appassionati di ogni sport, le Olimpiadi hanno sempre quel qualcosa in più. Ti ritrovi a tifare per un italiano anche se facessero la gara a chi sputa più in là. Sebbene ci siano sport di cui non conosciamo le regole e ne capiamo poco, siamo sempre lì pronti ad urlare e incitare il beniamino di turno. Figuriamoci se non siamo sopra alla sedia per “Gimbo” Tamberi dopo tutto quello che ha passato prima della scorsa Olimpiade!

E finalmente arriva. È oro! Incredibile. Nel momento in cui decidono di non fare l’ultimo salto e di vincere entrambi, il Sior Pare non capisce bene, cerco di spiegarglielo ma sono troppo festante. Mentre siamo ancora lì increduli a festeggiare, parte la finale dei 100 metri.

  • Come xeo? Dime che no ghe vedo, xe in zona medaglia?? Dimeeeeeeeee! (Com’è? Dimmi che non ci vedo, è in zona medaglia? Dimmiiiiiii!)”
  • “Sì, sììì, vaaaaaaiiiii, vaaaaaaaiiiiiiiiii… OROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!
  • Ma gavemo vinto?!? El xe oro?!? Ma ti fa davero!? SIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!! (Ma abbiamo vinto?!? Ma dici davvero!? SIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!)”

Urla, pianti, salti. Non si può spiegare la gioia di quegli attimi. Per quanto questa estate abbiamo gioito in mille modi per il Venezia in Serie A, lo scudetto della Reyer femminile e l’Europeo, questa è una gioia diversa, inaspettata. Molto più intensa.

  • Do ori in dieze minuti, no ghe credo! De eventi sportivi storici ghe ne go visti tanti nea me vita, ma questo xe il giorno più beo dea nostra storia sportiva! (Due ori in dieci minuti, non ci credo! Di eventi sportivi storici ne ho visti tanti nella mia vita, ma questo è il giorno più bello della nostra storia sportiva!)”

Ricomincia ad aver gli occhi lucidi, guarda e riguarda le scene di poco prima, non ci crede, quasi come se fosse successo a lui.

  • Stasera no me importa se i fa film o partìe de calcio, se varda ea Sara Simeoni! (Stasera non mi importa se fanno film o partite di calcio, si guarda Sara Simeoni!)”

Ora 21.15, puntuale pronto davanti alla televisione per rivedersi tutte le gioie della giornata sportiva appena trascorsa, tra qualche lacrime e molte risate, la sua serata finisce sempre con un sorriso.

Nei giorni successivi le medaglie hanno iniziato ad arrivare in ogni dove, quando scendo per pranzo ormai il rito è:

  • Ciò, ti ga visto che gavemo vinto questa e staltra medagia?!? Tra un fià ghe xe chealtro e no so che altro sport. (Eh, hai visto che abbiamo vinto questa e l’altra medaglia?!? Tra un po’ c’è quell’altro e non so che altro sport.)”

Siamo ormai all’ultimo giorno di Olimpiadi, lo vedo un po’ rattristato:

  • “Sior Pare, ma come farai da lunedì senza olimpiadi?
  • Tazi… par fortuna ritacca el campionato de calcio! (taci… per fortuna ricomincia il campionato di calcio!)”

Anna