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Il mio primo pallone

1 luglio 2022. Ogni donna che abbia calciato un pallone anche solo una volta nella vita, si è svegliata con il sorriso.

Ognuna di noi ha pensato alla gioia provata nel raccogliere per la prima volta quella cosa che rotolava, e poi lasciarla cadere e calciarla con tutta la propria forza. Come una liberazione. Come le prime volte che fai qualcosa che sai che non devi fare, ma la fai lo stesso, e ti giri sorridente e soddisfatta perché sai di aver trasgredito e questo ti fa sentire ancora più felice, perché dentro di te sai già che non c’è alcuna ragione al mondo che ti possa vietare di calciare una palla come fanno tutti gli altri.

Ognuna ha pensato alla faccia che hanno fatto i genitori la prima volta che ti sei innamorata di quella palla. Agli altri bambini che ti guardavano straniti perché “sei una femmina, tu non puoi giocare a pallone“.
Alle volte che ci giocavi di nascosto. Alle più fortunate che riuscivano a farsi portare a giocare in una squadra di maschi ma solo fino ai 12 anni. Poi il nulla o quasi. O smettevi o finivi diretta in una prima squadra, ma tanto fino ai 14 non potevi fare una partita.

Ma perché perdi tempo dietro ad un pallone. Non troverai mai un fidanzato. Ti si sforma il corpo. Sono tutte lesbiche. Pensa a studiare e trovarti un lavoro. Hai le gambe rovinate. Esci con noi il venerdì sera. Vieni al mare domenica. Non ti porterà mai a niente. Fa uno sport più femminile. Sei solo un maschiaccio. Ma esistono davvero anche campionati per voi? La donna non ha il fisico per giocare a calcio, è uno sport per maschi veri.

Mille volte abbiamo sentito frasi di questo genere. Da così a peggio. Eppure ogni santa sera preparavamo il nostro borsone ed eravamo pronte a fare chilometri (perché la squadra femminile mica sempre ce l’hai sotto casa) per andare a rincorrere quel pallone che ci rende felici. Non importavano le condizioni climatiche, la stanchezza, i pregiudizi. Importava solo lui.

Oggi si è realizzato il sogno di tutte noi. Calciatrici per un giorno o per la vita.

Oggi ognuna di noi sa che non ha sofferto invano, che non è più sola. Sa che una bambina potrà finalmente dire, senza essere derisa:

Da grande voglio fare la calciatrice!

Anna Bigarello

Nasce a Venezia e fin da piccola coltiva la passione per lo sport, la scrittura e l'Oriente. Prima cestista, poi calciatrice, infine allenatrice. Lotta da sempre per l'uguaglianza nello sport. Caregiver del Sior Pare, convive con 4 gatti maschi