PADOVA- Anno del Signore (ma mai delle Signore) 2023. Padova. La squadra femminile ASD Quadrato Meticcio si presenta nella palestra della US Nativitas Usd per giocare la partita del campionato amatoriale Tuttocampo Cup. Luogo in cui si allenano da settembre 2021 e dove giocano le partite in casa. Arriva la squadra avversaria, il GS Ariano, da Ariano nel Polesine a Rovigo, non proprio dietro l’angolo. Arriva anche l’arbitro. E lì, la sorpresa.
- “Questa sera c’è la Serie D maschile che gioca la coppa Veneto. Il campo è occupato“
- “Ma come, avete il nostro calendario delle partite da settembre, ci siamo sentiti anche due giorni fa!“
Non c’è risposta, non c’è dialogo. Giocano loro e punto. Non c’è spazio per le recriminazioni. Anzi, parole di supponenza e quasi sdegno.
“Potete giocare dopo di noi, ma è la Coppa, potremmo andare ai calci di rigore…“
Per la squadra avversaria una cosa improponibile. Un’ora e mezza quasi di viaggio in macchina e con anche ragazze minorenni che il giorno dopo devono andare a scuola. Non rimane che fare un terzo tempo insieme, anche se i primi due non si sono svolti. Non importa se le ragazze hanno una vita privata, lo studio, il lavoro ecc. e fanno tutti gli sforzi dei loro “colleghi” maschi. Non importa se pagano di tasca loro il campo ogni mese con regolare fattura.
Partita persa a tavolino 6-0, probabile multa se non anche punti di penalizzazione. Oltre il danno la beffa, visto che a fatica avevano finalmente ottenuto il loro primo punto dal dicembre 2019.
L’Asd Quadrato Meticcio non è una squadra come le altre, non lo è mai stata e, spero, non lo diventi mai. Nasce per salvare un campetto di calcio un una zona multietnica e popolare di Padova. Dalle iniziali squadre maschili (dalle giovanili alle prime squadre di calcio e calcio a 5) nel 2017 nasce anche la squadra di calcio a 5 femminile (che, per gli strani casi della vita, ho avuto l’onore di allenare per un anno e mezzo), con uno scopo già ben dichiarato fin dall’inizio: “Squadra popolare femminile e femminista“. È composta principalmente da studentesse volontarie dell’associazione che insegnano al doposcuola e creano attività per coinvolgere i bambini, ragazze che non hanno mai calciato un pallone seriamente in vita loro.
Una squadra composta anche da studentesse Erasmus a Padova, in un melting pot di lingue, etnie e religioni in cui tutte vengono accettate per quello che sono. Tutte con un solo scopo comune: lo sport deve essere inclusione oltre che divertimento. Lo sport è anche uno strumento sociale di aggregazione e lotta contro le discriminazioni di ogni genere.
Ed eccoci a venerdì sera. Dove, di colpo, quella che doveva essere una normale partita di campionato si è trasformato nell’ennesimo atto di sessismo. Certo, ci sono delle norme federali per cui a seconda della categoria ci sono delle precedenze nelle partite. Di certo la Serie D maschile e la Coppa Veneto sono al di sopra del campionato amatoriale TuttocampoCup femminile. Ma c’è sempre il modo, l’atteggiamento e il porsi alle persone. Un errore pesante quello commesso dalla Us. Nativitas Usd, che, nella loro pagina Facebook scrivono:
“La struttura è a disposizione, su prenotazione, per attività di pallavolo, minivolley, calcio, calcetto, calcetto femminile, ginnastica artistica, etc.“
Ma forse non è propriamente così.
Questo il comunicato Ufficiale dell’ASD Quadrato Meticcio:
“Ci troviamo ancora una volta a dover mediare con disuguaglianze nel mondo dello sport. Purtroppo ieri non ci hanno fatto giocare la partita di gara della Tuttocampo Cup per un errore nella gestione della palestra.
Prima di lasciare l’impianto, abbiamo deciso di fare una piccola azione perché andare in campo era in qualche modo renderci visibili a chi era andato lì (giocatori e tifosi), forse innescando delle riflessioni personali e collettive sull’accaduto. Sottolineando che siamo entrate in campo scalze o mettendoci appositamente ai piedi le nostre scarpe da calcetto, per non danneggiarlo.
Abbiamo perso la partita a tavolino 6 a 0 e con una sanzione economica. E vogliamo sottolineare la nostra rabbia per non aver disputato la partita, per la diversità di trattamento che ci viene assegnata in quanto squadra amatoriale, disparità ancora più forte in quanto donne. Le palestre ci assegnano affitti ad orari in cui (forse) solo squadre femminili accetterebbero quasi per sfinimento.
“Siamo quelle che si allenano di notte e hanno gli ultimi turni nelle palestre, siamo quelle a cui spesso si rivolgono commenti sessisti per come giochiamo o per i nostri corpi, siamo quelle che poi non essendo performanti e bravissime vengono trattate male.
Ma ci siamo.
Rivendichiamo che siamo il Quadrato Meticcio e cercheremo di mettere alla luce le zone d’ombra che non permettono cambiamenti, anche piccoli, nel mondo in cui viviamo.
Vi lasciamo in allegato il comunicato intero, che potete trovare sui nostri social (Quadrato Meticcio c5 femminile | Padua | Facebook), e il video dell’azione svolta ieri in campo insieme a quanto detto trascritto.
Ci scusiamo ancora una volta con la squadra avversaria e speriamo di vedervi presto in campo.
Preghiamo diffusione per arrivare dal basso all’alto e che questo accaduto ieri a noi non succeda di nuovo.“
Anna Bigarello