La spiritualità indù si basa sui Veda (conoscenza), si tratta di quattro libri in lingua sanscrita contenenti tutta l’antica letteratura religiosa indiana e che costituisce la base della religione, della morale e delle abitudini del popolo indù. I Veda sono molto antichi, risalgono al primo millennio a.C. sono formati da Mantra e Preghiere rivolte ai diversi poteri della natura: pioggia, fuoco, sole…
Il più antico e importante dei Veda è il primo, il Rig Veda, una raccolta di Mantra dedicati agli dei. Il secondo, lo Yajur Veda, contiene preghiere e indicazioni per i sacerdoti sulla celebrazione dei riti, mentre il terzo, il Sama Veda, è un compendio di canti. Il quarto, l’Atharva Veda, può essere considerato un manuale contenente una serie di formule magiche contro i poteri del male. I Veda, i libri sacri della religione Indù, sono completati dai Brahamana, commenti rituali in prosa sui Veda, e dalle Upanishad, testi brevi collegati ai Veda in cui vengono sviluppate le dottrine cosmologiche rituali dell’ideologia vedica, secondo le corrispondenze macrocosmo-microcosmo.
Scritte posteriori ai Veda, sono state considerate come una reinterpretazione dei libri sacri, particolarmente per quanto concerne le dottrine ascetiche.
La religione e la filosofia indù sono fondate sui Veda. In essi hanno una funzione importante anche le pietre, le gemme e i cristalli. Nel Rig Veda, si orienta l’attenzione sui benefici che le pietre possono apportare al benessere fisico e spirituale dell’uomo.
I Veda essendo degli scritti sacri non potevano essere accessibili a tutti, anzi, erano proibiti alle donne e alle caste inferiori. Quindi, per educare anche chi non poteva averne accesso, vennero divulgati i Purana, una serie di racconti epici che avevano lo scopo di trasmettere gli insegnamenti dei Veda, dei Brahmana e delle Upanishad. I contenuti riguardano cosmogonie, leggendarie storie dinastiche e trattati morali e liturgici. Costituiscono un interessante mosaico nel quale si può trovare di tutto. In alcuni si parla delle origini delle pietre, delle differenze e delle analogie tra il mondo organico e quello inorganico, dei legami esistenti tra i cristalli, gli organi del corpo umano e i pianeti del nostro sistema solare, e delle possibilità che le pietre agiscano quali elementi risanatori dell’organismo umano.
Il tantrismo nacque come reazione agli insegnamenti vedici, dalla volontà di anteporre pratiche fisiche e psicologiche a quelle mistiche caratteristiche dell’induismo tradizionale. I suoi insegnamenti si trovano raccolti nei Tantra (trama, dottrina) manuali di riti scritti in linguaggio esoterico, che opponevano il radicamento nella materia alla spiritualità dei testi brahmanici. Secondo i Tantra le pietre, grazie al legame con i nove pianeti in grado di assimilare energia negativa e produrre energia positiva per il corpo e per la mente, sono veri e propri agenti materiali di assorbimento e trasmissione di tale energia e possono quindi creare un alone protettivo attorno all’individuo. Per i seguaci del tantrismo le gemme sono veri e propri depositi di energia divina, per questo venivano usate nella creazione di talismani, amuleti e idoli da indossare.
Esiste una concezione occidentale e una concezione orientale nei confronti delle pietre, delle gemme e dei minerali. Nel linguaggio dei lapidari, le pietre orientali sono quelle che presentano una maggiore perfezione e bellezza, mentre quelle occidentali sono considerate di qualità inferiore.
Questa classificazione non riguarda il luogo d’origine di ogni pietra, ma è di natura mistica e spirituale. Evidentemente esiste una grande differenza tra Oriente ed Occidente nel modo di rapportarsi alle pietre e ai cristalli. Per l’Occidente le pietre offrono privilegi materiali; per l’Oriente invece, i privilegi delle pietre sono soprattutto di carattere spirituale.
Maura Luperto