Si dice che più si invecchia più si torna bambini. Sior Pare ovviamente non fa eccezione.
Il suo animo è sempre stato molto giocoso, gli è sempre piaciuto giocare, scherzare e soprattutto far di testa sua. Sarà poi anche che la sua infanzia e poi adolescenza non sono state tra le più allegre e facili della storia. Rimasto orfano a soli 5 anni, ultimo di 5 fratelli. Mandato a 3 in collegio fino alla fine della guerra. A 13 già lavorava nella Bottega di dolciumi di famiglia. Per assurdo lui dice sempre che gli anni in cui ha fatto il servizio militare sono stati tra i più belli della sua vita:
- “Ciò, mi me so divertìo un sacco al miitar! Tuti che pianzeva che ghe mancava ea mama, ma mi no mea ricordo gnanca, per cui ansi, gerimo sempre a far casin in giro! Po’, figuritemi gero in fureria, me andava anca de iusso! (Eh, io mi sono divertito un sacco al Militare! Tutti che pian, gevano che gli mancava la mamma, ma io non me la ricordo nemmeno, per cui anzi, eravamo sempre a far casino in giro! Poi figurati, io ero in Fureria, mi andava anche di lusso!)”
È sempre stato molto indipendente, ovviamente non aveva tanta altra scelta, sballottato come era tra una casa di un parente e l’altra. Per un po’ ha abitato con i nonni, poi con gli zii e infine col fratello. Questo fino a quando ha sposato la Siora Mare nel lontano ’68 e ha avuto finalmente una casa tutta sua.
Ora finalmente poteva decidere lui cosa comprare, cucinare, come arredare la casa, ecc. Certo, c’era mia nonna materna che comandava e Siora Mare non era di certo una a cui si poteva mettere i piedi in testa, ma in ogni caso era abbastanza di gusti semplici e le andava bene più o meno tutto.
Di certo non ci si poteva concedere troppi lussi, soprattutto dopo che è andato in pensione. Però alcuni vizi li ha sempre tenuti, tra cui comprarsi qualche cibo particolare, un dolcetto o sfizio personale. Finché andava lui a fare la spesa non c’erano problemi, poi col tempo ho iniziato prima a portarlo io e poi ad andare quasi sempre da sola. Non è semplice fare la spesa con lui, gli devi spiegare ogni prodotto, il prezzo, se ce ne sono a meno ecc. il che equivale a impiegarci il doppio del tempo.
Con la vecchiaia ha iniziato anche a essere più goloso e testardo, più gli dici di non fare una cosa o che deve mettersi a dieta e più fa il contrario.
- “Sior Pare, ho preso dei Wurstel, lasciali là che li facciamo una sera con calma“
Il giorno dopo io non ci sono a cena, torno e apro il frigo:
- “Ma i wurstel?“
- “Ciò, no savevo cossa farme da magnar, ti no ti ghe geri e me i so magnai! (Eh, non sapevo cosa farmi da mangiare, tu non c’eri e me li sono mangiati!)”
È sempre stato molto orgoglioso del suo giardino, ma tra gli acciacchi dovuti all’età e l’essere ipovedente, non è proprio il massimo vederlo salire sulla scala pericolante con le cesoie in mano. Per cui anche lì:
- “Sior Pare, non salire più su quella scala, sai che non è stabile“
- “Go soeo da cavar do rami… (Devo solo levare due rami…)”
- “Papà non tagliare l’erba, lo faccio io sabato che non ci vedi e tagli anche i fiori“
- “Go visto che no ti eo fazevi eora eo go fato mi! (Ho visto che tu non lo facevi e allora l’ho fatto io)”
Un vero e proprio bastian contrario, più gli si dice di non fare una cosa e più la fa! Chiaramente lo fa anche perché si annoia tutto il giorno a casa, questo almeno prima di scoprire “History Channel“.
- “Sior Pare, hai preparato da mangiare?“
- ” ‘Spetta che finisso de vedar ea puntata… (Aspetta che finisco di vedere la puntata…)”
- “Sior Pare, ma cosa hai comprato col pane oggi che vedo un sacchetto enorme?“
- “Go tolto el pan e dopo te go tolto i Bussolai che so che te piaze… (Ho preso il pane e dopo ti ho preso i Bussolai che so che ti piacciono…)”
- “Papà… lo sai che io non mangio dolci!“
- “Eh, eora i go tolti par mi! (Eh, allora li ho presi per me!)”
Avete presente gli adolescenti? Eccolo quindi ora trascorrere l’intera giornata a guardarsi la televisione, mangiar dolci, farsi le sue lunghe telefonate con la parente di turno e non ascoltando minimamente quello che gli si dice.
Quando si dice che la vita è una ruota…
Anna