L’erba del Sior Pare è sempre più verde

Il Sior Pare, ormai lo sapete, è uno uomo pieno di passioni. Tra le tante, una che ha sempre curato da quando abitiamo in terraferma o “campagna”, come si suole dire a Venezia, c’è quella del giardinaggio. Questa, sopratutto in questo lungo anno di Lockdown vari, è stata per molti versi la sua salvezza, ma anche un po’ il mio terrore. Vederlo salire su una scala tremolante con delle mega cesoie in mano sapendo che ormai vede solo ombre non è molto rassicurante. Ma lui lo continua a fare sempre con molta precisione e attenzione.

La casa dove abitiamo è stata costruita su un terreno comprato da mio nonno materno negli anni ’50. A fine anni ’60, prima che i miei genitori si sposassero e venissero ad abitare qui, venne completamente restaurata e da lì i cambiamenti strutturali sono stati ben pochi. Una classica casetta di quei tempi, con due piani indipendenti e il giardino che fa il giro dello stabile con un piccolo marciapede per poter così camminare senza andare nell’erba. Quando ero piccola ricordo quanto ci corressi intorno a piedi, con i pattini o in bicicletta, anche perché all’epoca la strada su cui si affaccia non era ancora stata asfaltata.

Mia nonna ha sempre avuto il pollice verde, la sua casa (dove ora abito io) è sempre stata piena di fiori e il terrazzino era sempre circondato da geranei, tulipani e piante di ogni tipo a seconda della stagione. Il giardino sempre ben curato anche se i lavori più faticosi li ha sempre lasciati al Sior Pare che, di buona lena, quando aveva il giorno libero o di ferie, si prestava a tagliare l’erba, piantare, potare ecc.

Questa passione gli è sempre rimasta, per cui è facile vederlo quasi ogni giorno intento a tagliare qualche ramo, mettere dei bastoni d’appoggio per le nuove piante che crescono, tagliare l’erba o comunque prendersi cura del suo piccolo spazio verde. Ci sono numerosi studi scientifici sul fatto che il giardinaggio e il contatto con la natura aiutino molto le persone anziane, sopratutto in un momento di forte stress come quello che stiamo vivendo in quest’anno. Anche per il Sior Pare è così, oltre al fatto che lo fa sentire indispensabile e importante per la vita delle sue amate piantine.

Abbiamo pochi metri di giardino, ma in ognuno c’è qualcosa di studiato. Il vecchio fico che produce ogni estate chili di frutti, il melograno con i suoi fiori, il calicantus che profuma l’inverno, e infine i bellissimi ciliegi. Siora Mare molti anni fa piantò dei noccioli da cui crebbe il primo e da soli ne sono cresciuti altri due.

Così ogni pomeriggio dopo pranzo si fa il suo giretto, controlla che tutto sia a posto, e poi tutto felice torna dentro e mi dice:

  • Ciò, ma ti ga visto e margarite? E i oci dea madonna? Anca e vioette xe drio venir fora. E i ciliegi… speta un fia e i sarà un spetacoeo! (Eh, ma hai visto le margherite? E gli occhi della madonna? Anche le violette stanno venendo fuori. E i ciliegi… aspetta un po’ e saranno uno spettacolo!)”

Il segreto penso sia proprio il “prendersi cura“, il vedere (nel suo caso intravedere) la crescita di ogni singola pianta, il fiorire di ogni singolo fiore. Osservare come per quanto duro e rigido sia stato l’inverno, la primavera torna sempre, e con essa la gioia e la vita.

Anna