Tempo d’estate, come comportarsi con calore e fulmini
Il caldo è arrivato, assieme alla difficoltà di muoversi agevolmente nelle ore più calde della giornata e, al contempo, proteggersi dai temporali di forte intensità caratterizzati da fulmini e saette. Il cambiamento climatico ha portato nel nostro Paese fenomeni atmosferici intensi, cui dobbiamo necessariamente adeguarci, cercando di fare il possibile per comportarci responsabilmente nei confronti del Pianeta che ci ospita, per il bene di tutti. Abbiamo chiesto a Marco Rabito, presidente di Meteo in Veneto, qualche consiglio pratico in tema di prevenzione e cura.
COLLASSO DI CALORE
“ Sarebbe meglio non uscire durante le ore più calde, mantenendo in casa il climatizzatore a 25-27 gradi – spiega – è consigliabile fare docce fredde e non sottoporsi a sforzi. Per quanto riguarda l’alimentazione, è bene consumare pasti leggeri, bere molto e mangiare frutta. È altrettanto importante indossare abiti e cappelli leggeri e di colore chiaro, evitando le fibre sintetiche.
Durante un collasso da calore la temperatura corporea potrebbe salire a 38-40°C con cefalea e principi di svenimento, nausea e vomito, pelle fredda, pallida e umida, sudorazione abbondante, battito debole e accelerato. In questo caso bisogna spostare la persona dal sole, stenderla a terra e allentare i vestiti, spugnare con delicatezza la pelle con acqua tiepida, dare piccoli sorsi d’acqua solo se l’infortunato è cosciente e se non vomita. Se la situazione non migliora chiamare il 118”.
COLPO DI CALORE
“Durante un colpo di calore la temperatura corporea supera i 41°C con cefalea e principi di svenimento, nausea e vomito, pelle calda e secca, la sudorazione spesso è assente. Il battito diventa forte e accelerato – prosegue Rabito, che tra le sue attività ha anche la passione di andare a caccia di tornado in Italia e negli USA – le pupille tendono a dilatarsi, possono verificarsi stati confusionali seguiti da convulsione e coma che può portare al decesso. Chiamare immediatamente i soccorsi, nell’attesa seguire i consigli visti per il collasso di calore con l’accortezza di togliere i vestiti non necessari e immergere la persona in acqua con una temperatura non inferiore a 15°C”.
IN CASO DI FULMINI
“Se è possibile sentire i tuoni, si è a rischio fulminazione ed è perciò opportuno rinviare tutte le attività: i fulmini possono abbattersi a notevole distanza dalla nube temporalesca. Se si è fuori, cercare di entrare in un edificio robusto, evitare capanni o gazebo”.
IN CASA
“Stare lontani da verande, porte e finestre che vanno ben chiuse, non appoggiarsi ai muri e ai termosifoni, evitare bagni e docce o di lavarsi le mani o i piatti. Staccare dalla televisione il cavo dell’antenna: le linee elettriche e telefoniche nonché le tubazioni possono condurre la corrente anche per via sotterranea. Staccare la spina o spegnere gli apparecchi elettrici, usare il telefono fisso o il computer solo in caso di emergenza”.
“Si è sempre più sicuri dentro un’automobile che all’esterno, a patto che i finestrini siano chiusi, l’antenna radio sia ritirata e non si tocchino le parti metalliche del veicolo”.
IN VACANZA O DURANTE UN’ESCURSIONE
“Stare lontano da tutti gli oggetti sopraelevati come creste, vette, campanili, tralicci e ombrelli, non ripararsi sotto alberi alti e isolati, non rimanere in piedi in aree aperte, uscire immediatamente dall’acqua ai primi tuoni se al mare.
All’aperto tenere i piedi il più uniti possibile e piegarsi “a riccio” con la testa tra le ginocchia senza toccare il terreno con altre parti del corpo, non sdraiarsi o sedersi a terra. Se in gruppo, distanziarsi tra una persona e l’altra per prevenire il reciproco passaggio della corrente. Non tenersi per mano o agganciarsi alle ferrate! Stare lontano dall’acqua, da oggetti umidi e oggetti metallici”.
“Se i peli o i capelli tendono a drizzarsi e si prova una sensazione di solletico sulla pelle – questo il consiglio del nostro metereologo – entrare immediatamente in macchina o in un edificio, altrimenti assumere la posizione “a riccio”, con le punta delle dita tapparsi le orecchie per evitare danni all’udito”.
COSA FARE IN CASO DI FULMINAZIONE
“Il corpo non è in grado di immagazzinare energia elettrica, perciò la vittima di fulminazione può essere soccorsa senza alcun rischio mediante massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca.
Chiamare immediatamente il 118 se l’infortunato è privo di coscienza, non somministrare bevande. Massima attenzione se si deve spostare il paziente perché la folgorazione può aver causato fratture dovute alle contrazioni muscolari”.
IN GRUPPO
“Se si è in gruppo all’aperto, sparpagliarsi fino a distanziarsi di una decina di metri tra una persona e l’altra per prevenire il reciproco passaggio della corrente.
Non tenersi per mano o agganciarsi alle ferrate! Stare lontano dall’acqua, da oggetti umidi, come per esempio le corde e da oggetti metallici (recinzioni, pali, rubinetti, piccozze, anelli, collane, bracciali, orecchini ecc.): acqua e metalli non attraggono i fulmini, ma sono ottimi conduttori di elettricità che possono propagare la corrente anche per notevoli distanze e causare bruciature alla pelle. All’aperto, evitare l’utilizzo del cellulare essendo anch’esso composto da parti metalliche”.
Marco Rabito è un Meteorologo AMPRO (Associazione Meteo-Professionisti) e Tecnico Meteorologo Certificato WMO1083, presta attività come insegnante di laboratorio presso molti Istituti Scolastici del vicentino e in regione Veneto. Da vari anni cura le previsioni del tempo per TVA Vicenza, per Radio Vicenza e per l’Associazione Meteo in Veneto, di cui è Fondatore e Presidente. È relatore in numerose conferenze sulla Meteorologia, sui Cambiamenti Climatici e sui Fenomeni Atmosferici Estremi in tutto il Veneto. Nel tempo libero è anche un cacciatore di tornado, sia in Italia sia negli Stati Uniti. Ha collaborato in questi anni con varie Amministrazioni Pubbliche in occasione di situazioni di criticità e di emergenza meteo e contribuisce tutt’ora, in supporto alle decisioni, in caso di eventi ed attività all’aperto, soprattutto nell’eventualità di condizioni atmosferiche potenzialmente dannose. È autore del libro “Tornado Alley”.