Quando si parla della Cina si pensa subito alla Grande Muraglia, al riso e… Ai DRAGHI!
Rappresentato in ogni forma e modo, la figura del drago in Cina ha una storia millenaria.
Simbolo di saggezza, potere e fortuna, il drago, chiamato in cinese Long (龙), è considerato una creatura benevola e viene descritto come la “cavalcatura dell’imperatore celeste”, figlio delle nuvole, in grado di chiamare il vento e la pioggia, di aiutare in battaglia e di tenere lontano gli spiriti malvagi.
La sua forma molto particolare è l’insieme delle caratteristiche di molti animali: ha il corpo serpentiforme, con corna di cervo, artigli di aquila, zampe di tigre, scaglie di carpa e occhi di demone. Addirittura secondo la tradizione ha 117 scaglie e 5 zampe. I numeri sono dispari ad incarnare il concetto di Yang che lo caratterizza.
Viene inoltre spesso rappresentato con una perla brillante tra le zampe che rappresenta ricchezza, prosperità e fortuna.
Esistono ben 9 tipi di draghi cinesi, ognuno dei quali è dedito al controllo e alla custodia di elementi naturali (la pioggia, la terra, i fiumi, il vento, ecc). Il numero non è scelto a caso in quanto era il numero dell’Imperatore, ritenuto un numero fortunato ancora oggi. Si pensi che ci sono dei posti in Cina chiamati “Nove Draghi”, il più famoso è Kowloon a Hong Kong.
Anche il colore ha la sua importanza, tanto da stabilire oltre che la provenienza anche l’anzianità: ad esempio i draghi nero sono i più giovani, hanno meno di 100 anni, vivono a Nord e causano le tempeste scontrandosi fra loro nel cielo.
Molte leggende sono state scritte e raccontate nei secoli. Tra le più famose ricordiamo la Leggenda dei Re Dragoni: si narra che il Dragone Nero, il Dragone Lungo, il Dragone di Perla e il Dragone Giallo, tutti agli ordini dell’Imperatore di Giada, videro che gli abitanti della terra soffrivano molto a causa di una lunga siccità. Chiesero all’imperatore di poter intervenire, mandando la pioggia sulla terra, ma quest’ultimo non volle ascoltarli.
I draghi vollero comunque aiutare la popolazione: raccolsero l’acqua dal Mare d’Oriente e la portarono sulla terra. Questo scatenò l’ira dell’Imperatore che fece incatenare i draghi sulle montagne in quattro regioni diverse della Cina. Testardi, vollero agire a favore degli abitanti in modo tale da non lasciarli senza acqua e si strasformarono così in quattro fiumi, ovvero i più importanti della Cina: il fiume Heilung, il fiume Huang He (ovvero il fiume Giallo), il fiume Chang Jiang (ovvero il fiume Azzurro) e il Xi Jiang (ovvero il Fiume delle Perle).
Il drago non ha perso la sua valenza simbolica nemmeno ai giorni nostri. Infatti è il protagonista indiscusso delle sfilate che vengono organizzate durante il Capodanno Cinese a rappresentare una creatura benevola, portatrice di longevità, protezione e benessere.
Un animale mitologico dalle mille sfacciature e significati, a volte addirittura opposti, ma che ancora oggi è ricco di mistero e fascino.
Michelle Manias