Mi presento. Sono la dr.ssa Claudia Cocuzza, farmacista, e sono felice che mi sia stato dato un angolino da gestire all’interno di questo luogo gioioso e cordiale che è Il giornale delle buone notizie.Un angolino, sì, perché ho intenzione di trattarlo come se fosse il banco della farmacia e di parlarvi di piccole problematiche comuni come faccio ogni giorno con i pazienti che vengono a chiedermi consiglio.
Novembre è già arrivato ed è inutile nasconderlo, cercare di divagare, quest’inverno 2020 sarà diverso da ogni inverno che abbiamo vissuto finora. Il Covid ci fa paura adesso più che durante il primo lockdown. Ma abbiamo un vantaggio rispetto ad allora: lo conosciamo, sappiamo in che modo si contagia e con quale velocità si diffonde, abbiamo gli strumenti per fronteggiarlo.
Niente panico, dobbiamo essere lucidi
Come dico ormai da mesi ai miei pazienti, “niente panico, dobbiamo essere lucidi”: in attesa che il vaccino venga messo a punto e commercializzato, le armi che abbiamo a disposizione sono quelle che abbiamo imparato a conoscere e adoperare, cioè dispositivi di sicurezza personale e distanziamento sociale. Ma quando dico di non farci prendere dal panico, intendo che non dobbiamo andare in tilt appena il naso comincia a colare e per questo dobbiamo imparare a distinguere raffreddore, influenza stagionale e influenza da Sars_COV2, sebbene i sintomi siano molto simili tra loro.
Le sindromi da raffreddamento, comunissime in questo periodo dell’anno, sono caratterizzate da tosse secca, rinorrea acquosa (naso che cola) ma raramente si associano a febbre, così come questi stessi sintomi, insieme alla lacrimazione, sono comuni anche a manifestazioni respiratorie di natura allergica.
D’altronde anche febbri episodiche (24/48 ore) senza altri sintomi rilevanti sono molto frequenti e tipiche dell’inverno, soprattutto tra i bambini.
Una discriminante a cui possiamo affidarci per distinguere il raffreddore o l’influenza stagionale dall’infezione da Coronavirus è la perdita di gusto e olfatto che caratterizzano quest’ultima: se non riusciamo a distinguere il dolce dall’amaro, facciamo suonare un campanello d’allarme.
Utile è anche la valutazione dell’ordine di comparsa dei sintomi: gli studi ci dicono che il primo sintomo dell’infezione da Covid-19 è la febbre e solo successivamente compaiono tosse, dolori muscolari e a volte nausea, vomito e diarrea, mentre nel caso di influenza stagionale il raffreddore e la tosse si manifestano prima della comparsa della febbre.
Detto questo, dobbiamo rassegnarci a fare da bersaglio mobile oppure abbiamo a disposizione delle strategie da mettere in atto in prevenzione? Certo che sì!
Il nostro organismo è fornito di una rete di difesa, il sistema immunitario, che, se mantenuto in condizioni di benessere ed equilibrio, riesce a contrastare gli attacchi provenienti dall’esterno, compresi quelli di eventuali agenti patogeni.
La sede del benessere del nostro sistema immunitario si trova nell’intestino: dalla corretta composizione del microbiota intestinale dipende gran parte della capacità di difesa del nostro corpo. Quindi possiamo intanto prenderci regolarmente cura della nostra flora batterica intestinale, mediante l’assunzione regolare di probiotici (fermenti lattici) e prebiotici (fibre), e mangiare in modo consapevole, preferendo sempre frutta e verdura di stagione, ricche in vitamine e antiossidanti.
E se prendiamo l’influenza o il raffreddore?
In entrambi i casi, si tratta di infezioni virali, per cui il ricorso all’antibiotico è non solo inutile ma anche dannoso, perché indebolisce ulteriormente il nostro sistema immunitario, già impegnato sul fronte della lotta al virus, con i suoi effetti nocivi sul microbiota.
L’unica cosa da fare è ricorrere a farmaci sintomatici, per il trattamento della febbre e degli stati dolorosi.
Anche in questo caso la natura ci viene in aiuto: Basilico Santo, Salvia, Acido Rosmarinico e Boswellia sono potenti antiinfiammatori; l’Uncaria ha un’azione immunomodulante e l’Echinacea è un immunostimolante.
E poi, come sempre, ascoltiamo i segnali che provengono dal nostro corpo (se siamo stanchi, riposiamo, non sottoponiamoci a ulteriore stress) e mangiamo come se il cibo fosse una medicina: semi di zucca, noci, mandorle, grano saraceno, pesce e legumi sono ricchi in Zinco, minerale dall’azione immunostimolante; agrumi, kiwi, carote, zucche, frutti di bosco contengono Vitamina C, che insieme a minerali e altre vitamine presenti, svolgono analoga funzione di stimolazione del sistema immunitario; prediligiamo i cereali integrali, in modo da introdurre fibre che mantengano l’equilibrio del microbiota intestinale; e infine possiamo sfruttare anche le erbe aromatiche, quali Timo, Rosmarino, Erba cipollina, o le spezie, come lo Zenzero, la Cannella e la Curcuma, che presentano un’azione antiinfiammatoria naturale.
In commercio si trovano integratori che contengono molti di questi principi attivi in diverse formulazioni e combinazioni, ma non è una novità di quest’anno: la Vitamina C, la lattoferrina, lo Zinco & co. vi venivano consigliati dal medico o dal farmacista anche negli anni passati per lo stesso motivo.
Non ci serve uno youtuber che ce li presenti come la scoperta del 2020.
Claudia Cocuzza