La domanda, semplicissima e apparentemente scontata, evidenzia due temi e pone una duplice questione:
- Si può smettere di sognare fisicamente, cioè dormire senza attraversare la 5^ fase del sonno, detta REM?
- Si può vivere senza obiettivi, al momento realizzabili solo come sogni?
“Un Sogno è solo un sogno, un obiettivo è un sogno con un progetto e una scadenza“, disse Harvey Mackay, manager.
Sigmund Freud, nel suo libro “L’Interpretazione dei Sogni” (1899), fu il primo a formulare una teoria dei sogni che potesse aiutare nell’interpretazione di questi ultimi. Per Freud vi erano una serie di leggi che regolavano la formazione del contenuto manifesto di un sogno. Capendo come si formavano i sogni era possibile, usando le stesse leggi, decriptarne il contenuto latente. Tali leggi sono:
- Condensazione: per la quale un’idea, un’immagine del sogno può fondere insieme a vari pensieri e ricordi.
- Spostamento: processo per cui la carica emotiva è separata dal suo oggetto reale ed è riferita ad un oggetto differente.
- Drammatizzazione: in cui i pensieri e le emozioni alla base dei sogni si presentano in successione densa e movimentata.
- Simbolizzazione: consiste nell’utilizzo da parte dell’inconscio di simboli sostitutivi delle cose.
- Rappresentazione per l’opposto o rielaborazione secondaria: si verifica nel momento in cui ci si risveglia, cioè quando la coscienza, rientrata in azione con tutte le sue forze, ostacola il ricordo della trama del sogno.
Tutto il complesso “lavoro onirico“, cioè il lavoro della censura durante il sonno, è volto a mascherare i reali contenuti dell’inconscio. Il sogno si presenta dunque come l’espressione travestita deformata di un desiderio rimosso. Inoltre il sogno è sempre collegato a un fatto emotivo della primissima infanzia sprofondato nell’inconscio.
Perfino gli animali, è stato dimostrato, sognano, chiaramente nel secondo aspetto, i loro unici obiettivi (almeno per quanto se ne sappia) sono il nutrimento per la sopravvivenza di se stessi e la riproduzione per la sopravvivenza della specie. Falso. Anche gli animali cercano di vivere la loro vita al meglio (facendo un sonnellino all’ombra, cercando compagni di gioco, avvicinarsi all’uomo con affetto o, talvolta con dispetto, etc. etc. … etc.), insomma, anche loro aspirano alla massima qualità della vita, diversamente non si riproducono e muoiono anzitempo (ad esempio i pesci d’acquario muoiono spesso di… stress!).
Per noi il sogno è la consistenza stessa della vita, l’essenza dell’esistenza, il trascorrere del tempo in modo sensato, in una direzione ben precisa: la felicità. I Buddhisti la cercano nel raccoglimento introspettivo e nella meditazione, i filantropi nel fare del bene, i comuni mortali nel raggiungimento di milestones successive investendo il proprio tempo, sacrificandosi e talvolta annullandosi. Leopardi si rassegna: non la trova e la figura come una chimera irraggiungibile o superata dopo aver creduto di averla raggiunta: un grande artista senza sogni.
La mancanza di sogni causa inevitabilmente la depressione, una reazione a catena che è difficile risalire, se non con l’aiuto di un esperto psicologo.
Oltre all’esempio di Leopardi è doveroso citare l’esempio di Buzz Aldrin, un componente della squadra che atterrò per prima sulla Luna: pochi mesi dopo il rientro, cadde in un periodo di terribile depressione che durò più di sei mesi, dove sfiorò più volte il suicidio. Solo la vicinanza della famiglia e degli amici più cari lo fecero ritornare “fra i vivi” nel pieno senso della parola, e mi rimane indimenticabile una sua risposta a un’intervista a posteriori: “Avevo smesso di sognare”. Certo, perché il suo più grande sogno si era realizzato e non ce n’erano altri. Ecco cosa succederebbe se i sogni non esistessero più, risponderebbe Aldrin: “Si cesserebbe di essere, oltre che di esistere”
Vincent
Scrittore, Musicista, Informatico
Fonti : Freud “L’Interpretazione dei sogni”, Wikipedia, spunti di riflessione