Giulia: Ciao a tutti, benvenuti a questo nuovo appuntamento con la rubrica Giovani Lettori… come me!

Argo: Ciao! Giulia, perché “Giovani”?

Giulia: Perché oggi vi parlo di un fumetto appartente alla collana “Le stagioni del Commissario Ricciardi”: “Il Senso del Dolore”.

Argo: Ma i fumetti non sono per i bambini?

Giulia: Questo fumetto è per i grandi, ma io l’ho letto lo stesso.

Argo: Ah, capito. Ma chi è lo scrittore?

Giulia: Maurizio de Giovanni.

Argo: Ma Maurizio de Giovanni non scrive libri?

Giulia: Sì.

Argo: Ma questo è un fumetto.

Giulia:  Infatti è un riadattamento delle storie di de Giovanni a fumetti in collaborazione con la casa editrice Bonelli Editore.*

Argo: E chi sarebbe il Commissario Ricciardi?

Giulia: Luigi Alfredo Ricciardi di Malomonte è un commissario di polizia. È sempre triste, depresso e non ha il senso dell’umorismo. Questo perché sin da bambino è colpito da una maledizione: Il Fato. 

Argo: In cosa consiste?

Giulia: Ricciardi riesce a vedere i fantasmi e a percepire il loro dolore, soffre per e con loro.

Argo: Ma che tristezza!!!

Giulia: Argo, tu sei troppo empatico.

Argo: Che storia racconta?

Giulia: Questo fumetto inizia a Napoli, nel 1928 con la morte del figlio del brigadiere Maione. Tre anni dopo, il 25 marzo del 1931, al Real Teatro di S.Carlo sono in scena “Cavalleria Rusticana” e “Pagliacci”, quando il grande tenore Arnaldo Vezzi viene trovato morto nel suo camerino. Era un uomo con un carattere “particolare” mal sopportato da molte persone, le quali però non lo avrebbero mai ucciso. Tocca a Ricciardi e Maione risolvere il caso.

Argo: La questione si fa interessante!

Giulia: Cosa ti senti oggi?

Argo: Oggi sono Argo Poirot!

Giulia: Mannaggia, Argo!

Argo: Se questa è una collana, questo che numero è?

Giulia: Questo è il numero 1.

Argo: E gli altri sono già usciti?

Giulia: Sì, questo è stato stampato la prima volta nel 2017. (Visitate il sito della casa editrice per saperne di più).

Argo: Ah, okay. Di chi sono la sceneggiatura e i disegni?

Giulia: I disegni sono di Daniele Bigliardo, la sceneggiatura di Claudio Falco.

Amici, per oggi direi che può bastare.

Ci ritroviamo qui sabato prossimo.

Argo: Ciao!

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