Violeta di Isabel Allende

Giulia: Ciao a tutti! Benvenuti a questo nuovo appuntamento con la rubrica Piccoli Lettori… come me!

Argo: Ciao! Bella la copertina del libro che hai in mano! Di che si tratta?

Giulia: Violeta è l’ultimo libro di Isabel Allende, pubblicato a febbraio di quest’anno. Ho finito di leggerlo proprio poco fa.

Argo: E chi è Isabel Allende?

Giulia: È una tra le prime autrici latinoamericane a raggiungere la fama mondiale. Figlia del diplomatico Tomás Allende e nipote dell’ex presidente cileno Salvador Allende, nasce in Perù nel 1942. Scrive romanzi basati sulle sue esperienze di vita o di quelle di altre donne, esplorando anche temi storici, politici e sentimentali, in bilico tra il mito e il realismo. Le sue opere sono conosciute in tutto il mondo e tradotte in più di quaranta lingue (in Italia è pubblicata da Feltrinelli).

Argo: Wow! Mi chiedo come io non abbia mai letto niente! Sono curioso. Che impressione ti ha fatto?

Giulia: L’ho divorato! Letto in meno di tre giorni, malgrado la scuola e tutti gli altri impegni. Mi capita raramente di divertirmi così tanto con un romanzo del genere.

Argo: Di che parla?

Giulia: Violeta, in fin di vita, racconta la sua lunga storia a Camilo. Nasce nel 1920. Prima che il mondo riesca a rialzarsi dalla Prima Guerra Mondiale, che non ha coinvolto eccessivamente il Sudamerica, l’influenza spagnola arriva a decimare la popolazione. Segue la Grande depressione, che compromette il lussuoso stile di vita di Violeta e la costringe, con la sua famiglia, a migrare verso le zone desertiche disabitate del Sud. Qui trascorre la sua adolescenza, tra i paesaggi incontaminati e gli insegnamenti dei coniugi Rivas, che la ospitano nella loro fattoria, e conosce il suo primo pretendente. In un primo periodo, le crisi economiche, politiche e sociali che popolano il mondo non toccano Violeta: maturando imparerà a capirne l’importanza. Grazie a questa consapevolezza, volge la sua vita alla lotta per i diritti delle donne. La sua è una vita lunga un secolo, che si apre e si chiude con una pandemia, segnata da devastanti crisi amorose, lutti e sfide da vincere. Una vita…

Argo: Una vita degna di un romanzo!

Giulia: Esattamente! Questa lettura mi ha insegnato ciò che accadeva nell’America Latina, precisamente in Cile, in contemporanea alle guerre e le dittature europee. Ho trovato che Violeta “incarni” il periodo storico: la sua vita è difficile quanto il secolo in cui si è svolta; i conflitti e i dolori personali rappresentano le guerre e le tragedie che frammentano le nazioni.

Argo: Che riflessione profonda! Però, hai ragione. A quanto ho capito, il romanzo abbraccia vari temi. Come sono trattati e, personalmente, cosa ti hanno lasciato?

Giulia: Sì, l’autrice si muove su molte tematiche – sociali, politiche, economiche, legali e sentimentali – che sviluppa in parallelo al racconto della vita di Violeta: le due parti si intrecciano equilibratamente, senza che una prevalga sull’altra. È quest’ultima che racconta gli avvenimenti del mondo esterno: li vediamo, quindi, attraverso gli occhi di una ricca borghese. Ci ambientiamo nell’alta società e vediamo tutto da questa prospettiva, malgrado Violeta descriva anche la situazione dei poveri. Personalmente, ho capito la situazione e il contesto storico meglio che da qualsiasi libro di storia e mi sono divertita, ripeto, come raramente mi capita con questo genere di romanzi. Ora sono sicura di non scordare più quello che ho imparato.

Argo: Bene, sono molto curioso di leggerlo.

Giulia: Direi anche che per oggi possiamo fermarci qui. Vi lascio con la raccomandazione di leggere Violeta e di non mancare ai prossimi appuntamenti! Ciao!

Argo: Ciao, amici!