Allergia: continuiamo a parlarne

La scorsa settimana abbiamo parlato dell’allergia, sfruttando la concomitanza dell’uscita del nostro ˗spettacolare˗ numero con l’equinozio di primavera. Il discorso però è molto articolato e non mi andava di lasciarlo a metà; ora, non è che pretenda di affrontarlo come un luminare dell’allergologia, ma toccare un altro paio di tasti che mi stanno a cuore, ecco, quello sì.

Dai, che lo sapete pure voi di cosa voglio parlarvi!

Dell’alimentazione, ovviamente.

Anche in questo caso vale la nostra regola aurea: fa che il cibo sia la tua medicina.

Cosa dobbiamo prediligere se siamo soggetti allergici, soprattutto nel periodo in cui maggiormente soffriamo di allergia? In primis, verdura e frutta biologica di stagione, perché sono ricche di antiossidanti e potenziano le difese naturali dell’organismo. Poi vi do una serie di suggerimenti, ma valutate voi l’opportunità di seguirli, perché tra questi alimenti ce ne sono di allergenici, nel senso che, se sapete in partenza di essere allergici, ovviamente il consiglio non è rivolto a voi. Parlo di legumi, tofu, tempeh, pesce azzurro, semi oleaginosi (lino, zucca, sesamo, noci, mandorle, nocciole), bevande vegetali (soia, miglio, quinoa, grano saraceno, avena, riso, mandorle) e yogurt vegetali: tutti alimenti che forniscono un valido contributo all’attività del nostro microbiota. Se poi cucinando utilizziamo pure spezie funzionali, come lo zenzero e la curcuma, allora davvero stiamo facendo un buon lavoro.

In fase acuta cerchiamo di evitare, o almeno ridurre, quegli alimenti che contengono istamina: verdure fermentate (es. crauti); bevande fermentate (vino, birra); cioccolato; frutta secca; crostacei; caffè; dado per brodo. Proveremo a reintrodurli a poco a poco nella dieta una volta che il periodo cruciale sarà passato.

Gli zuccheri raffinati fanno male al nostro microbiota, quindi andrebbero aboliti a prescindere, e anche il consumo di proteine animali va centellinato nel corso della settimana.

Bere tanto, acqua o tisane, è importantissimo perché ci aiuta ad accelerare i processi depurativi dell’organismo e, in corso di reazione allergica, è un grande aiuto.

Infine, vorrei accennare a un fenomeno che si chiama cross-reattività: ci sono allergeni inalanti e alimentari che cross-reagiscono, nel senso che, se siamo allergici a un determinato allergene che inaliamo e mangiamo l’alimento con cui cross-reagisce, la reazione allergica a cui andremo incontro sarà potenziata.

Vi faccio alcuni esempi: gli acari cross-reagiscono con gamberi e lumache; le graminacee con agrumi, albicocca, pesca, mandorla, anguria pomodoro e altri; la parietaria con basilico, ciliegia, melone, more di gelso e ortica.

Se siamo nel periodo di massima fioritura della parietaria, per esempio, e mangiamo il pesto di basilico, potremmo andare incontro a gonfiore e prurito a carico di labbra e cavo orale fino ad arrivare, nelle reazioni più gravi, allo shock anafilattico, che si verifica quando l’allergene non viene degradato a livello gastrico e passa al torrente circolatorio.

Conoscere la cross-reattività è un accorgimento che può salvarci la vita.

Lungi dal ritenere l’argomento concluso ma sperando di aver stimolato la vostra curiosità, vi do appuntamento alla prossima settimana.

Dr.ssa Claudia Cocuzza