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Integrazione di Magnesio e Vitamina D – parte II

La scorsa settimana abbiamo parlato delle funzioni che Magnesio e Vitamina D svolgono a diversi livelli per il mantenimento del nostro stato di benessere e abbiamo visto quali sono le cause e le conseguenze di un deficit del primo di questi componenti.

Oggi ci soffermiamo più sulla Vitamina D per poi vedere come intervenire nel caso in cui si renda necessaria una loro integrazione.

Quella di Vitamina D è tra le carenze vitaminiche più diffuse in Europa, con un’incidenza maggiore tra le popolazioni del bacino del Mediterraneo rispetto a quelle dei Paesi nordici.

Questo dato ha portato a parlare di paradosso della vitamina salva-ossa: sebbene nei Paesi scandinavi la possibilità di esposizione al sole sia nettamente più bassa, con una minore capacità, quindi, di agevolare la biosintesi della vitamina D₃ (che ricordo essere la forma biologicamente attiva), grazie a una corretta integrazione i loro abitanti riescono a non subire la carenza di questa molecola.

Come ci accorgiamo se non produciamo abbastanza Vitamina D?

I sintomi sono molto simili a quelli della carenza da Magnesio, ovvero:

  • Dolore e debolezza muscolare
  • Crampi
  • Fragilità ossea
  • Sbalzi d’umore
  • Sudorazione accentuata alle mani

e, nei casi più gravi, dovuti a carenza prolungata, si rischia l’osteomalacia (indebolimento osseo) nell’adulto, che può sfociare in osteoporosi, e rachitismo nei bambini.

Come integrare, ossia quali alimenti sono più ricchi in Magnesio e Vitamina D?

Gli alimenti in cui troviamo una percentuale più alta di magnesio sono:

  • Cereali integrali, da preferire, come diciamo sempre, alle farine raffinate per tante ragioni;
  • Piselli e fagioli, meglio se freschi;
  • Frutta secca (mandorle, noci, nocciole);
  • Germogli di soia;
  • Semi di zucca;
  • Ortaggi a foglia verde (es. spinaci);
  • Legumi (es. lenticchie)

Per quanto riguarda la Vitamina D₃, è importante sapere che il 90% di quella che rileviamo nel torrente circolatorio deriva dalla sintesi endogena, per cui dipende dall’esposizione alla luce diretta del sole per almeno 15 minuti al giorno, mentre dall’alimentazione (ovvero pesce azzurro, carni rosse, tuorlo d’uovo) si ottiene una percentuale non rilevante, per cui, se è necessario integrare la Vitamina D₃, in base alla gravità della carenza il vostro farmacista o il vostro medico vi consiglierà l’integratore o, se il caso, il farmaco più adatto da assumere.

Anche per quanto riguarda quest’argomento, tengo a precisare che si è trattata di una chiacchierata senza pretese di divulgazione scientifica, come se fossimo stati al banco della farmacia.

#prendetevicuradivoi

Dr.ssa Claudia Cocuzza