Quel pianto inconsolabile

Tutti i genitori ricordano ore intere trascorse a passeggiare con il pargolo in braccio e a tentare l’umanamente possibile – e oltre – nella speranza di silenziare la sirena che l’esserino sembra avere incorporata.

Quale può essere il problema?

Novantanove su cento, una delle tre: fame/sete, sonno, mal di pancia.

Dato che l’interruttore non c’è e i neo genitori entrano in panico, direi anche abbastanza comprensibilmente, vediamo come comportarci.

Posto di aver escluso le prime due, ci resta da gestire il mal di pancia.

Il dolore del neonato è di difficile interpretazione, a causa del fatto che il piccolo non è in grado di dirci dove gli fa male e di quantificarlo in “poco/tanto”; inoltre, quando la sede del dolore è l’addome, visto l’elevato numero di organi interni presenti, – milza, appendice, reni, utero, apparato digerente – nessun sintomo va sottovalutato.

Analizziamo le due cause più frequenti.

  • Gastroenterite del neonato

È molto comune e spesso al dolore si associano vomito e/o diarrea. L’eziologia è variabile: può essere indotta da un’infezione batterica, virale o sostenuta da parassiti intestinali. In genere si risolve spontaneamente in pochi giorni, ma ci sono dei segnali da monitorare e degli accorgimenti da prendere. Innanzitutto, consultare il pediatra e gestire insieme la situazione, con un’urgenza che è inversamente proporzionale all’età del bambino: più è piccolo, più veloce deve essere il confronto con il medico. Messi al riparo dalle indicazioni che ci sono state fornite, adesso vediamole insieme anche in questa sede.

Vomito e diarrea sono causa di disidratazione: state attenti!

Il bambino che si trova in queste condizioni, verosimilmente si rifiuta di alimentarsi e di bere, creando un quadro clinico molto pericoloso. Bisogna verificare la sua perdita di peso, se la pelle risulta secca e se urina meno del normale e tenere informato il pediatra. In commercio ci sono delle soluzioni reidratanti adatte alla situazione: chiedete consiglio al medico o al farmacista.

Poiché la gastroenterite è una malattia infettiva, bisogna utilizzare salviette dedicate solo al bimbo, lavarle separatamente dal resto della biancheria della famiglia, detergere accuratamente le mani prima e dopo il cambio pannolino. Per evitare irritazioni, è necessario effettuare il cambio con maggiore frequenza, adoperando un detergente adatto a prevenire infezioni a livello cutaneo locale e applicando una crema lenitiva. In linea di massima, sconsiglio quelle a base di ossido di zinco o esclusivamente a base di ossido di zinco, perché risultano occlusive.

  • Colica gassosa

Altro motivo di pianto inconsolabile è la colichetta gassosa. Qui le cause possono essere tantissime: poppata vorace con cui viene introdotta aria insieme al latte; oppure la mamma che allatta ha fatto stravizi a tavola e il bimbo si ritrova nello stomaco sostanze che non è in grado di digerire; allergia o intolleranza alimentare.

Per prevenirla, il ruttino di fine poppata è un grande aiuto.

Se non basta, massaggiamo l’addome delicatamente o passeggiamo con il piccolo in posizione prona sull’avambraccio. Generalmente, l’emissione di feci e/o aria decreta la fine del pianto.

Se i sintomi dovessero persistere, una visita medica per togliersi ogni dubbio non è mai una cattiva idea.

Per questa settimana è tutto.

#prendetevicuradivoi

Dr.ssa Claudia Cocuzza