L’uomo tra cielo e terra e la natura della musica
L’antica saggezza cinese ha dato all’umanità un simbolo ricco di insegnamenti: l’Uomo orientato. Strutturato su tre piani distinti e collegati l’uno all’altro, nel livello superiore troviamo un semicerchio aperto verso l’alto che simboleggia la circolarità e la grandezza della volta celeste, nella parte inferiore gli angoli di un quadrato aperto in basso evocano le caratteristiche del livello terrestre: la spazialità e la misurabilità, mentre nel mezzo vi è raffigurata una linea verticale che congiunge il semicerchio alla porzione di quadrato, a sua volta intersecato da una linea retta orizzontale a formare una croce, simbolo di molte tradizioni ( fra cui anche la cinese) di mutamento e transizione di stato ed essenza. Questa croce indica l’uomo nella sua estensione dal basso in alto, soggetto di connessione tra Cielo e Terra.
L’interpretazione tradizionale di questo modello del mondo e dell’uomo in esso inserito, collega alla dimensione celeste gli elementi del reale quali la percezione visiva e di conseguenza la sensazione dei colori. Al piano inferiore troviamo la quantità e la coesistenza. Cioè il senso del tempo (Cielo) e dello spazio (Terra). Quindi l’essere umano dovrebbe armonizzare in sé le caratteristiche dei livelli superiore e inferiore. Pertanto l’uomo condivide col Cielo la creatività e con la Terra la stabilità.
Possiamo ora confrontare l’Uomo orientato e un altro modello quello del cocchiere del cavallo e della carrozza. Il cocchiere che conduce il tiro simboleggia il pensiero; il cavallo che traina simboleggia le emozioni e la carrozza simboleggia il corpo fisico.
L’armonia di questo gruppo presuppone un cocchiere sveglio e in grado di comprendere gli ordini del Padrone ( il quarto elemento determinante anche se sott’inteso).
Un cavallo obbediente, nutrito e dotato di redini, collegato a una carrozza in buono stato. Affiancando i due modelli otteniamo:
- Cielo Cocchiere pensiero
- Uomo Cavallo emozione
- Terra Carrozza corpo fisico
A questo punto si può stabilire un collegamento tra i principali elementi costitutivi della musica e la struttura globale dell’uomo.
- Il ritmo: la Terra Il senso del ritmo si esprime nella danza, nell’arte del movimento. Il concetto di movimento nello spazio rimanda all’elemento terrestre e corporeo e in più gli elementi ritmici primari dell’uomo riguardano il ritmo del respiro e cardiaco oltre che al ciclo veglia- sonno.
- Il timbro: il Cielo Il componente del suono che più si paragona al colore è il timbro, infatti è proprio la qualità timbrica che permette di distinguere un suono prodotto da uno strumento musicale o da quello emesso da un altro. Grazie al timbro si genera il fascino acustico della orchestra sinfonica.
- La melodia: l’Uomo Il corpo reagisce alle emozioni attraverso fenomeni quali l’arrossire, la contrazione e la distensione dei fasci muscolari, ecc. Le emozioni inoltre si esprimono con la variazione del tono della voce e in questo senso il canto potrebbe definirsi la “voce delle emozioni “.
Simboli a confronto
Completiamo lo schema dei livelli:
- Cielo Cocchiere Pensiero Timbro
- Uomo Cavallo Emozione Melodia
- Terra Carrozza Corpo fisico Ritmo
Ora facciamo attenzione al simbolo dell’Uomo orientato che nella parte mediana corrisponde all’uomo stesso e alla sua funzione nella creazione. Come già detto l’uomo è raffigurato da una croce. La linea orizzontale indica anche il processo di ricezione e di assimilazione delle impressioni che originano dal mondo circostante e che la zona emozionale dovrebbe saper recepire, immagazzinare e metabolizzare. L’emozione dovrebbe svolgere una funzione essenzialmente ricettiva e il suo stato normale dovrebbe essere di apertura ricettiva.
Colori, suoni, forme, sapori, tutte le impressioni che la realtà elabora ha nella parte emozionale il termine ultimo di un necessario processo di distillazione cui essa deve essere sottoposta al fine di trasformarsi in nutrimento per l’essere interiore dell’uomo. Per questo la saggezza cinese comprendeva la musica nel novero degli alimenti. (Che tristezza la dieta musicale normalmente assunta dall’uomo occidentale moderno).
Dalla necessità del livello mediano ed emozionale di restare ricettivo e sensibile scaturisce quella dell’educazione al silenzio, all’ascolto e alla quiete. Difficilmente un’emozione in continuo stato di sovreccitazione potrebbe rendersi spazio di disponibilità per le impressioni, soprattutto per le più delicate e qualitativamente elevate: sarebbe come pretendere di percepire il battito d’ali di una farfalla attraverso il fragore di uno sferragliare di treni. In conclusione: la musica e il suo ascolto, ci insegna l’antichissimo simbolo dell’Uomo orientato, se ricevuti ed accolti con un atteggiamento disponibile, possono aiutare l’uomo a ritrovare la sua verticalità e con essa la dignità originaria e la vocazione più autentica.
Infatti, nell’economia dell’Universo, l’uomo è destinato a collegare Cielo e Terra compartecipando in modo attivo e insostituibile al processo di mantenimento del mondo, che altro non è che un’espansione lungo la linea del tempo dell’atto della Creazione.
Maura Luperto