Il guscio duro. Psicodinamica dell’artrite reumatoide

Alcuni psicosomatisti, fra cui Alexander, hanno considerato l’artrite reumatoide come il risultato di un’ipertonia muscolare che si protrae negli anni con lo scopo di reprimere l’espressione dell’aggressività.

Il quadro psicodinamico generale si sviluppa sin dall’infanzia, lì dove la famiglia reprime qualsiasi espressione ostile. L’aggressività allora, nel tempo, trova espressione in un’intensa attività muscolare e in un’iperattività volta a servire gli altri e che soddisfa il bisogno di dominare l’ambiente.

I sintomi si manifestano in seguito ad eventi che modificano le relazioni e alterano gli equilibri, facendo aumentare l’aggressività che non riesce a trovare sfogo.

Nei pazienti con artrite reumatoide – soprattutto femmine – si nota un’inclinazione all’attività fisica. Soprattutto nel periodo preadolescenziale e adolescenziale, quando le ragazze manifestano un’indole da “rompicollo “. Da adulte poi avranno la tendenza a dominare rigidamente ogni emozione, l’ambiente e le relazioni familiari.

Severe con i figli ma piene di attenzioni, una sorta di tendenza al dominio misto al bisogno masochistico di servire gli altri.

Nella sessualità assumono atteggiamenti maschili, si mettono in gara con gli uomini e non possono sottomettersi a loro.

Sottoposte a test, molte pazienti riferiscono di immaginare oggetti con guscio molto duro che racchiude un interno morbido: queste immagini ricorrono nella fantasia di molte pazienti con artrite reumatoide.

Sono immagini che rispecchiano le difese contro impulsi inaccettabili e ostili. Sembrano essere tremendamente spaventate dalla propria rabbia, temendo che possa avere conseguenze distruttive di sé.

Pertanto quel guscio esterno duro rappresenta il mezzo per prevenire l’esplosione della rabbia repressa. Mentre il materiale soffice all’interno rappresenta gli impulsi rabbiosi fluidi che cercano una via d’uscita.

Ciò significa che l’artritico drammatizza nel suo schema corporeo il conflitto che vive rispetto all’espressione di ostilità. La rigidità esterna del corpo rappresenta il modo di inibire qualcosa di cattivo dentro di sé.

Maura Luperto