Ve lo ricordate Frozen? Il pluripremiato classico Disney diventato un fenomeno, non solo tra i bambini ma anche tra gli adulti? Un successo incredibile: Frozen è riuscito a vincere ben 58 premi cinematografici, tra cui il tanto ambito premio Oscar come miglior film d’animazione. Il suo sequel, Frozen II, uscito ben 6 anni dopo, sebbene abbia vinto meno premi, è riuscito in poco tempo a diventare il film d’animazione con maggiori incassi nella storia del cinema.
Entrambi i film sono riusciti ad entusiasmare gli spettatori: una trama distaccata dalle classiche storie Disney, i personaggi più semplici e veritieri, con profonde caratteristiche psicologiche e caratteriali con le quali ogni spettatore è in grado di identificarsi.
Personalmente, ho adorato entrambi i film perché in qualche modo hanno rispecchiato un periodo della vita che effettivamente stavo vivendo. Ho trasceso la pura trama del film, immergendomi nella complessità del personaggio di Elsa, notando che le sue vicissitudini sono molto più vicine alla nostra realtà di quanto crediamo.
Elsa è un personaggio con un grande talento di cui ha paura perché non la sa gestire e pertanto non lo vuole mostrare al mondo per paura di essere giudicata anche dalle persone che ama. Più tenta di sotterrare questa dote, più questa tenta di emergere anche con violenza. Non sapendo più che fare, trova come ultima soluzione l’isolamento, che si rivela poi essere l’ennesima soluzione sbagliata: Il castello di carta (o di ghiaccio) che si era costruita per difesa crolla lasciandola nuovamente inerme al mondo.
Al suo fianco, una sorella forte, Anna, che la ama e non l’abbondona anche quando Elsa le sbatte le porte in faccia. Ma lei non demorde, perchè l’amore è più forte di ogni cosa. Ed è proprio grazie all’Amore che Elsa accetta i suoi talenti e salva anche la sorella.
D’ora in poi lascerò,
che il cuore mi guidi in po’,
scorderò quel che so,
e da oggi cambierò.
Non è un difetto, è una virtù,
e non la fermerò mai più.
Nessun ostacolo per me, perché…
Io lo so, sì lo so,
come il sole tramonterò,
perché poi, perché poi
all’alba sorgerò!
Ora, questo è solo il primo film, ma diciamoci la verità: è la trama un po’ di tutti noi.
Noi che abbiamo dei talenti che tentano di emergere, di farsi ascoltare, ma noi imperterriti cerchiamo di sotterrarrli sempre più in basso per paura: paura di cambiare, paura del giudizio, paura di essere felici, paura di non meritare e chi più ne ha più ne metta!
E allora scappiamo nel nostro castello di ghiaccio dove ci sentiamo protetti e al sicuro, ma non ci rendiamo conto che il ghiaccio è labile e ben presto, nel momento in cui siamo più deboli, tutto crollerà!
Ed è proprio in quel momento, che la nostra forza deve riaffiorare. È proprio in quel momento che dobbiamo rinascere, come la fenice dalla cenere. È proprio il momento in cui tutto il nostro mondo sembra crollare che noi dobbiamo rialzarci e a testa alta mostrare al mondo chi siamo veramente! Perché l’universo ci ha voluti così dalla nascita ed è l’accettazione di noi stessi, dei nostri talenti e dei nostri lati oscuri che fa vivere il nostro mondo in perfetto equilibrio. E tutto questo è possibile solo grazie alla forza dell’Amore. Amore verso noi stessi prima di tutto, ma anche inteso come sostegno delle persone che amiamo che sono i nostri punti di forza.
Una volta costruita una base solida, saremo in grado di affrontare l’inaffrontabile.
Ed ecco Frozen II: bussano ancora una volta alla porta di Elsa i suoi talenti. Lei ha raggiunto un equilibrio finalmente, sarebbe l’ennesimo cambiamento che apparentemente non vuole affrontare. Ma nel profondo del cuore ha ancora tante domande a cui dare risposta. Domande per cui vale la pena uscire dalla zona comfort e fare un passo verso l’ignoto per scoprire quello che ancora non sa. Inizia un percorso alla scoperta di se stessa che implica anche abbandonare le persone care. Affronta gli elementi della natura, che possiamo paragonare alle nostre più profonde paure, con saggezza misto a timore fino ad arrivare alle sue origini, Ahtohallan, dove incontra non solo i suoi ricordi ma anche i suoi avi (e qui potremmo fare un’articolo solo dedicato a questo!). Ed è grazie a questo percorso catartico che finalmente Elsa diventa consapevole del suo ruolo nel mondo e senza paura né timori si mostra nella sua vera essenza. Un percorso incredibile, difficile, a volte impossibile, ma necessario per la propria realizzazione.
Anche in questa trama possiamo ritrovare un po’ di noi stessi: conoscere il nostro passato, affrontare le nostre paure, i nostri lati bui per farli diventari i nostri punti di forza, percorrere la strada interiore che può essere irta, piena di imprevisti, intemperie e difficoltà. Ma è un percorso dal quale ne usciremo trasformati dal profondo, perchè finalmente saremo in grado di capire quale è il nostro posto nel mondo ascoltando quello che la nostra anima ha da dire, ma che non siamo più in grado di ascoltare!
E dopo tutto questo saremo inarrestabili!
Perché c’è una ragione per essere qui e la scoprirò
Sono unica e diversa
Nessun altro è come me
E questo è
il giorno per
Scoprirne il perché
Entrambi i film sono riusciti ad entrarmi nel cuore, a scuoterne le fondamenta. Mi sono identificata in Elsa che affronta se stessa, le sue paure e il suo passato con tenacia e determinazione con lo scopo di realizzare la sua esistenza. La lotta con il cavallo di ghiaccio che prima tenta di affogarla e poi si fa domare, instaurando un legame profondo che la aiuterà anche ad affrontare i suoi poteri, è per me il simbolo della lotta che noi tutti i giorni facciamo contro il nostro lato oscuro.
Quando smetteremo di affrontarlo, ma ci faremo guidare da esso, saremo in grado di vivere la vita che veramente desideriamo.
Michelle
PS: Nella nostra vita c’è sempre un personaggio che nonostante le difficoltà è in grado di farci vedere le cose in maniera semplice e buffa, tanto da farci ridere, un po’ come Olaf!